Cinderella, una fiaba millenaria più attuale che mai
Una data non c’è ancora ma il countdown è già iniziato: a settembre, in esclusiva su Amazon Prime
Cinderella
Una fiaba millenaria
Si tratta di una nuova versione di una millenaria storia universale, la cui origine risale addirittura nell’Egitto della XXVI dinastia (tra 672-525 a.C), nella Fortunata storia dell’etera Rodopi, come riportato dal filosofo romano Claudio Eliano. In quella primissima versione, la protagonista riceve in dono dal suo padrone un paio di pantofole di oro rosso, un gesto che non fa altro che inasprire il comportamento delle altre schiave nei suoi confronti. Quando il faraone Amasis (realmente esistito) inviterà tutto il popolo d’Egitto ad una grande celebrazione nella città di Menfi, Rodopi – già pesantemente vessata – viene lasciata a casa, sommersa di compiti da svolgere. Il dio Horus la raggiunge sotto forma di falcone, afferra una pantofola per portarla al faraone. Un gesto divino che viene colto dal faraone: Amasis decide così che la fanciulla del regno che calzerà perfettamente la pantofola diventerà la sua sposa. Troverà Rodopi, troverà l’amore.
Da Giambattista Basile ai Fratelli Grimm
È da lì che nasce di fatto Cenerentola, una fiaba che in tutto il mondo, in oltre duemila anni, compare in oltre trecento versioni diverse, in base alle differenti tradizioni popolari di ogni paese che hanno modificato e rimaneggiato alcuni elementi, compreso il titolo: dalla cinese Yeh-Shen (nella storia raccontata da Tuan Ch'ing-Shih) a Il vasetto magico (una fiaba persiana), dalla russa Zolushka all’africana Natiki. In Italia la prima versione scritta è ad opera di Giambattista Basile, pubblicata nel 1634 con il titolo La gatta Cenerentola all’interno del celebre Cunto de li cunti (che ha ispirato Il racconto dei racconti di Matteo Garrone del 2015). Scritta in napoletano e ambientata nel Regno di Napoli, la storia di Basile ha ispirato anche l’omonimo film d’animazione – Gatta Cenerentola – diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone presentato alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia. Dopo quella di Basile, ci furono poi le altrettanto famose versioni di Charles Perrault (nella seconda metà del XVII secolo) e dei Fratelli Grimm (1812, il titolo è Aschenputtel).
Cenerentola al cinema
Cenerentola è un vero e proprio mito che oggi tutti noi conosciamo grazie soprattutto al grande classico animato WaltDisney del 1950. La protagonista, rimasta orfana di madre, si trova a vivere con il padre e la sua nuova moglie (Lady Tremaine), anche lei vedova e genitore di due figlie (Genoveffa e Anastasia) povere d’animo. Cenerentola – un nome affibbiatole dalla matrigna e dalle due sorellastre (per via della cenere con cui si sporca quando pulisce il camino) – relegata sempre a casa e sfruttata come serva (o meglio, schiava), nel giorno della festa organizzata dal Principe del regno, riesce a raggiungere il ballo dalla quale è stata esclusa grazie all’intervento della sua fata madrina (Smemorina) che le dona un bellissimo vestito e un paio di scarpette di cristallo. Ballerà con il principe, se ne innamorerà e, fuggendo verso la carrozza allo scoccare della mezzanotte, perderà una delle due scarpette. Il Principe la troverà: è a lei che appartengono la scarpetta e il suo cuore.
Cenerentola
Il cartone della Disney è un vero e proprio spartiacque nella filmografia legata alla fiaba di Cenerentola. Proprio come i racconti, anche le versioni dei film sono molto diverse tra loro. A cominciare dai primissimi corti muti del geniale Georges Méliès (Cendrillon, 1899) e di George Nichols (Cinderella, 1911, con Florence La Badie) al primo film del 1914 firmato James Kirkwood (Cinderella, con Mary Pickford) e ai primi titoli diretto in Italia, la Cenerentola di Ugo Falena e Giorgio Ricci (1920) e quella di Fernando Cerchio, una ripresa cinematografica dell’omonima opera lirica che Gioachino Rossini realizzò nel 1817.
Dopo la pellicola della Disney, sono decisamente aumentati i lungometraggi incentrati su questa favola. Ne citiamo alcuni: da La scarpetta di vetro di Charles Walters (1955, con Leslie Caron e Estelle Winwood) a Cinderella, il musical – in diretta tv sulla CBS – con la regia di Ralph Nelson e con protagonista Julie Andrews (1957), dalla Cenerentola di Václav Vorlíček (1973), a La principessa sul pisello (1973, regia di Piero Regnoli, una versione erotica con Susanna Martinková) e Aschenputtel (1989, film per la tv di Karin Brandauer). Gli anni ’90 cominciano con Pretty Woman, la moderna Cenerentola di Garry Marshall in cui Julia Roberts conquista il cuore del miliardario Richard Gere. Sette anni dopo ecco nuovamente Cinderella, un nuovo musical televisivo di Rodgers e Hammerstein (regia di Robert Iscove, remake di quello del 1957 di Nelson) con Brandy, Whitney Houston e Whoopi Goldberg.
Cinderella di Andy Tennant
Seguiranno nuove trasposizioni e riletture in chiave moderna: da La leggenda di un amore - Cinderella di Andy Tennant (1998, con Anjelica Huston,Drew Barrymore e Dougray Scott) a Cenerentola per sempre di Beeban Kidron (2000, con Kathleen Turner, David Warner e Marcella Plunkett), da Cinderella Story di Mark Rosman (2004, con Hilary Duff) al sequel Another Cinderella Story di Damon Santostefano (2008, con Selena Gomez), che è anche il prequel del meno famoso e riuscito A Cinderella Story: Once Upon a Song (2011, dal 2019 disponibile su Netflix). Del 2015 è invece il nuovo film Disney, il live action Cenerentola diretto dal formidabile attore e regista Kenneth Branagh e con protagonisti Lily James e Richard Madden.
Cenerentola di Kenneth Branagh
© ?Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
Una favola sempre attuale
Nel nuovo musical di Amazon Prime Video, la nostra eroina (interpretata da Camila Cabello) è un’ambiziosa giovane donna con sogni più grandi del mondo in cui vive ma, sostenuta da Fab G (Billy Porter), con perseveranza riuscirà a realizzare i suoi desideri. D’altra parte è proprio questo che rappresenta Cenerentola, il sogno di ogni ragazza adolescente che ha nel cuore il desiderio di piacere per quello che è. La sua bellezza non è solo fisica, rappresenta la sua bontà d’animo. E il Principe, che innamorandosi davvero di lei la renderà principessa, non deve indicare il successo e la ricchezza, ma bensì l’Amore. Ed è proprio questo che salverà Cenerentola, una fanciulla che si è ritrovata senza madre e con un padre che risposandosi con un’altra donna le ha rovinato ulteriormente l’esistenza. Senza più l’amore materno (e le attenzioni che solo una madre può dare), Cenerentola deve lottare per guadagnarsi la felicità che merita, ostacolata dalle perfide sorellastre che tanto ricordano coloro che bullizzano l’altro, cieche di rabbia, gelosia, invidia.
Cinderella
Cinderella
Dall’antico Egitto al 2021, questa fiaba è sempre attuale e continua a far sognare tutte quelle anime rotte che tentano di rialzarsi dopo una perdita, con una famiglia frantumata. Ma le mamme, anche da lassù non ci lasciano mai. Come divinità, come fate, scendono sulla terra per dire a Cenerentola che lei è unica, proprio come quelle scarpette di cristallo. La invitano a rialzare la testa e ad andare al ballo, affidandosi ad un magico destino.