Biennale Architettura 2021: viaggio nel mondo post pandemia

Riapertura significa anche arte. Oltre alla Biennale Architettura 2021, tra i molti appuntamenti in corso a Venezia segnaliamo la mostra dedicate aBruce Naumane la collettiva“Stop painting”alla Fondazione Prada

Apre sabato 22

maggio, e prosegue fino a domenica 21 novembre, la 17ma Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis. Un’apertura che è reazione a quello che stiamo vivendo (non solo nell’ultimo anno) e che dà il titolo a questa Biennale sotto forma di domanda: How will we live together? Alle architette e agli architetti chiediamo di immaginare gli spazi in cui possiamo vivere e convivere con gli altri: persone, specie, risorse.

Entrando nel Padiglione delGiappone vediamo allineati sul pavimento i pezzi di una casa: smontata nel suo villaggio d’origine ha viaggiato fino a Venezia. I materiali distribuiti davanti a noi sono ancora pieni di vita e suscitano commozione. Il loro itinerario non è terminato però, perché in una sorta di staffetta saranno riassemblati a Oslo per creare un’infrastruttura comunitaria.

Dal canto suo il Padiglione britannico si interroga su come vivremo gli spazi pubblici in tempi di crescente privatizzazione, ipotizzando che diventino accessibili a tutte e tutti, veri e propri luoghi di accoglienza.

Lo spazio da condividere è quello di un tavolo al centro del Padiglione dell’Uruguay: una sorta di pre-luogo dove condividere pensieri, non solo sull’abitare, ma anche sui diritti all’abitare e all’esprimersi.

La forza della collettività: è quello che presenta il Brasile attraverso una ricerca su edifici abbandonati che hanno assunto nuove funzioni, nel momento in cui comunità economicamente e socialmente svantaggiate sono andate a viverci. Questa è la nuova sfida: ripensare, riadattare, rendere possibile la fruizione collettiva in una nazione di grandi disuguaglianze dove si potrebbe anche immaginare un nuovo modello di mobilità sui fiumi, contrastando così l’inquinamento. Una visione che restituisca ai corsi d’acqua la capacità di disegnare il paesaggio, come una volta.

Spostiamoci nel Padiglione austriaco che ci fa riflettere sull’affermazione delle piattaforme digitali: hanno cambiato radicalmente gli ambienti abitativi e lavorativi, orientando la nuova architettura della collettività. Il fenomeno (platform urbanism) solleva molti interrogativi: stiamo andando verso una società dove saranno disponibili varianti di spazi urbani a seconda di quanto riusciremo a gestire il digitale? A chi appartengono i dati che vengono rilevati attraverso le piattaforme quando si tratta delle nostre relazioni?

Ecco allora che l’architettura – per vocazione profondamente umanistica, nel senso che mette al centro le persone – immagina sì i nostri spazi, ma lo fa interpellandoci e tirandoci dentro.

Informazioni sulla Biennale Architettura 2021 sul sito www.labiennale.org/it/architettura/2021

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