Central Saint Martins graduate collection: Andrea Brocca

La graduate collection di Andrea Brocca presentata alla Central Saint Martins è un incredibile crogiolo culturale, così come un variegato ensemble di ricordi di famiglia. I capi di Alta Moda, che

sono stati realizzati durante il lockdown vissuto dal designer a Dubai, sono infatti legati alla figura della madre che rappresenta il punto di partenza per creare quella che Brocca ha definito come “fantasia Haute Couture”. La collezione si intitola Senanayake, nome di famiglia di sua madre, la cui identità viene indagata rievocando gli anni ‘80, che secondo l'immaginazione del creativo sono avvolti da un fitto mistero. Inoltre le radici culturali del designer che coinvolgono lo Sri Lanka, l’Italia e il Medio Oriente, diventano uno spunto per introdurre il tema del multiculturalismo nella sua personale concezione di Alta Moda. Infatti le tradizioni srilankesi della madre si uniscono a quelle italiane del padre, incorniciando il ricordo del loro incontro in un club di Singapore nel 1989. 

Un’Haute Couture che parte dagli anni ‘80/’90 e che si rifà ai dipinti rinascimentali italiani, passando per l’eredità proveniente dallo Sri Lanka. Per terminare i suoi studi alla Central Saint Martins quindi, Andrea Brocca ha voluto immortalare un'importante parte di sé ed elevarla ai massimi livelli di glamour. La jumpsuit con cui si apre la collezione è ispirata a quelle che la madre indossava da giovane ed è caratterizzata da un bustier che ne definisce in modo scultoreo la vita, per conferire a chi la indossa una “postura potente” con un allure decisamente disco. Il cappotto blu Cina in velluto è frutto del recupero di scarti da un produttore di Como; la sua lavorazione ha richiesto moltissime ore, visto l'intendo di realizzare sinuosi volumi sulle spalle, completamente tempestate di Swarovski. Così come l’abito in un brillante fucsia che ricrea, attraverso un maxi plissé avvitato, la spirale di Fibonacci e viene completato da delle voluminose spalline drappeggiate che confluiscono intrecciandosi sul collo, per le quali il designer si è invece ispirato al Mul Anduma, un abito tradizionale della nobiltà dello Sri Lanka del ‘700. Per completare con l’abito ispirato alla struttura di supporto che avrebbe dovuto sostenere il modello fucsia, ma che è stato utilizzato come look della collezione e rifinito da una gonna fatta di maxi pannelli dipinti a mano.     

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