La graduate collection di Andrea Brocca presentata alla Central Saint Martins è un incredibile crogiolo culturale, così come un variegato ensemble di ricordi di famiglia. I capi di Alta Moda, che
Un’Haute Couture che parte dagli anni ‘80/’90 e che si rifà ai dipinti rinascimentali italiani, passando per l’eredità proveniente dallo Sri Lanka. Per terminare i suoi studi alla Central Saint Martins quindi, Andrea Brocca ha voluto immortalare un'importante parte di sé ed elevarla ai massimi livelli di glamour. La jumpsuit con cui si apre la collezione è ispirata a quelle che la madre indossava da giovane ed è caratterizzata da un bustier che ne definisce in modo scultoreo la vita, per conferire a chi la indossa una “postura potente” con un allure decisamente disco. Il cappotto blu Cina in velluto è frutto del recupero di scarti da un produttore di Como; la sua lavorazione ha richiesto moltissime ore, visto l'intendo di realizzare sinuosi volumi sulle spalle, completamente tempestate di Swarovski. Così come l’abito in un brillante fucsia che ricrea, attraverso un maxi plissé avvitato, la spirale di Fibonacci e viene completato da delle voluminose spalline drappeggiate che confluiscono intrecciandosi sul collo, per le quali il designer si è invece ispirato al Mul Anduma, un abito tradizionale della nobiltà dello Sri Lanka del ‘700. Per completare con l’abito ispirato alla struttura di supporto che avrebbe dovuto sostenere il modello fucsia, ma che è stato utilizzato come look della collezione e rifinito da una gonna fatta di maxi pannelli dipinti a mano.