Tomo Koizumi, couturier della next generation, presenta il suo lavoro più concettuale

“Ho dato per scontato che venissero considerati come costumi”, dice il direttore creativo Tomo Koizumi delle sue creazioni così gioiose ed esuberanti. “Non credevo fossero sufficientemente

‘couture’, finché non ho sfilato la prima volta a New York (nel 2019, NdR)”. Da allora, lo stilista ha dato prova del suo grande talento, e oggi è amato da molte celeb, fra cui Lady Gaga, Katy Perry e l’attrice nippo-americana Kiko Mizuhara

Il designer, 33 anni, che ha scelto di presentare le sue collezioni solo una volta all’anno, lavora secondo i suoi ritmi, senza seguire il calendario ufficiale della moda e le stagioni, un po’ come faceva il compianto Azzedine Alaïa. Quest’anno ha deciso di dirottare la fashion crowd a Kyoto, dove presenterà la sua nuova collezione con una sfilata dal vivo nello storico castello di Nijō. “Dal momento che non possiamo andare all’estero, ho pensato sarebbe stato divertente per tutti visitare Kyoto”, dice Koizumi a Vogue. “E poi lì c’è anche un’antica tradizione del kimono alla quale ho voluto rendere omaggio”.

© Packychong

E gli abiti? Sono i suoi ormai iconici modelli voluminosi ed esuberanti, ma possiamo dire che questa volta ha scelto un approccio leggermente diverso. “È una sfida con me stesso, volevo che la collezione fosse più concettuale”, afferma. “Voglio continuare a far sorridere le persone, a renderle felici, ma questa volta è un po’ diverso”.

In attesa di vedere la sfilata a Kyoto, il 13 luglio, Vogue ha chiesto a Koizumi qualcosa di più delle sue ispirazioni, da dove nasce la sua passione per l’organza e che musica ascolta in questo momento.

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Ciao Tomo! Il tuo primissimo ricordo legato alla moda?

“A 14 anni ho visto le creazioni di John Galliano per Christian Dior per la prima volta, su una rivista. Ero sotto choc, erano davvero incredibili. In quel momento ho capito cosa volevo fare: creare abiti bellissimi”.

I tuoi colori e silhouette sono un tripudio di dolcezza. Quali sono state le tue ispirazioni iniziali?

“Mi piaceva tantissimo guardare i manga di Sailor Moon in TV da bambino. Se si parla di vestiti, sono le mie ragazze ideali: super carine, ma allo stesso tempo forti e indipendenti. In seguito, quando ho cominciato a fare questo lavoro, ho lavorato come costumista per gli artisti. Dovevo catturare l’attenzione del pubblico, per questo ho cominciato a creare abiti gioiosi e colorati”.

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Le creazioni inorganzasono il tuo marchio di fabbrica: spiegaci perché ti piace così tanto questo materiale.

“In Giappone è un tessuto che si usa comunemente e che si trova in qualunque negozio per il fai-da-te. Mi piace tanto perché è disponibile in più di 190 colori vivaci ed è molto facile da lavorare con le mani. È il materiale migliore per creare forme di grande impatto, perché è molto rigido. E poi non è costoso”.

Parliamo della nuova collezione. Cosa presenterai in passerella?

“Questa volta ho usato solo organza bianca e ho spruzzato con l’aerografo il colore sui capi, è molto diverso da quello che faccio di solito. Inoltre è più concettuale, perché sono presenti elementi simbolici del buddismo, come gli animali sacri e portafortuna della tradizione giapponese, che ho ricamato sui vestiti.

“L’azienda da cui compro l’organza ha ideato un tessuto riciclato al 100% dalle bottiglie di plastica. Ho anche utilizzato la seta dei kimono dalle giacenze di magazzino di una fabbrica di Kyoto”.

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Perché hai scelto di sfilare a Kyoto? E in un castello, è fantastico! 

“In Giappone le sfilate di solito si fanno a Tokyo, ed è un po’ noioso. È divertente andare a esplorare posti diversi, e in più fa anche bene all’economia locale. Il castello di Nijō è patrimonio nazionale, un posto molto importante per il Giappone. È un onore poter sfilare lì”.

Ci sono piaciute molto le capsule che hai creato negli ultimi anni conEmilio PuccieSacai. Parlaci di queste collaborazioni. 

“Quando faccio delle collaborazioni cerco sempre una sinergia creativa che sia libera e semplice. Lavorare con Emilio Pucci e Sacai è stato incredibile perché era da tempo che apprezzavo e rispettavo il loro lavoro, per me è stata una cosa naturale. Non ho mai creato molti capi commerciali finalizzati alla vendita, ma lavorare con questi brand è stato fantastico anche per quanto riguarda la produzione”.

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Hai vestito molte icone dei nostri tempi, comeKaty PerryeLady Gaga, c’è qualche altra celeb che ti è piaciuto vedere con indosso le tue creazioni di recente?

“Sono orgoglioso di vedere Awkwafina (star di Crazy Rich Asian, NdR) con le mie creazioni, è fra i migliori attori asiatici a Hollywood in questo momento”.

La soundtrack per la prossima stagione?

“Ascolto molta musica pop giapponese in questo periodo perché l’ascolta anche il mio ragazzo, ma anche Kim Petras e SZA. E poi un pochino di minimal techno, dipende dal momento”.

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Al di là del lavoro in atelier, cosa fai per rilassarti?

“In realtà ho fatto cose che non facevo da anni, come andare al mare! E con il mio ragazzo abbiamo iniziato a cucinare, cuciniamo moltissimo. Io faccio piatti italianr e francesi, lui è bravissimo con la cucina tradizionale giapponese”.

Se potessi tornare indietro nel tempo, che consiglio daresti al giovane Tomo all’inizio di questo percorso?

“Non fidarti troppo di chi non conosci. E cerca di divertirti. Le cose belle succedono davvero”!

Tomo Koizumi fotografato da Tim Walker

© Tim Walker / Courtesy of Tomo Koizumi

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