In cerca di idee per unweekendin Italia? Prosegue la serie di Vogue. Dopo il Mugello, la Maremma eBormio,torniamo in Toscana, alle porte di Firenze ma
Può essere anche una parentesi da Firenze – in questo strano anno che ci porta a riscoprire i tesori delle nostre città senza turisti –, città che dal borgo di Artimino dista una ventina di chilometri, da percorrere anche pedalando lungo la ciclabile dell'Arno.
Eppure su queste colline già in provincia di Prato, tra uliveti, vigne e boschi, sembra di essere molto più lontani. Ancor più se ci si incammina dalla tenuta con un cesto di vimini in mano, una bottiglia di Vin Ruspo, che è il rosé della tradizione, perfetto per accompagnare le pietanza formato chic-nic (non è un errore di battitura!), anche in versione vegetariana.
D'altronde l'orto della tenuta, che oltre all’hotel con 37 camere ha 59 appartamenti di varie tipologie nel borgo, sotto la guida del signor Alvaro, è una cornucopia di vegetali, in tutte le stagioni. Dopo i colori dell’estate, ora spiccano l’arancione delle zucche, il color indaco delle melenzane, le foglie di kale e cavolo nero. Quest’ultimo da assaggiare nella versione locale della ribollita, asciutta, perché ripassata nella padella di ferro.
L'hotel della tenuta Artimino
© www.lorenzovecchia.com
La si assaggia nel ristorante interno, il Biagio Pignatta Cucina e Vino curato dalla chef Michela Bottasso, che ha riscoperto anche alcune ricette dei Medici, autori di molte prelibatezze "che hanno ispirato", se così vogliamo dire, molti piatti francesi. Il legame con i Medici, in particolare con il Granduca Ferdinando I, che la fece costruire nel 1596 su disegno di Bernando Buontalenti, qui è profondo: la villa La Ferdinanda, inserita nel circuito delle 14 ville Medicee Patrimoni Unesco, domina la collina, guardando da un lato Firenze e dall'altro, con una scenografica scalinata costruita posteriormente, verso il borgo, cinto da mura e con l’antica torre dell’orologio e la pieve romanica di San Leonardo.
La villa, detta anche dei 100 camini (che in realtà sono 56 maestosi comignoli) oltre ad accogliere eventi e matrimoni, è visitabile ogni prima domenica del mese. La stanza più particolare è il Ricetto del Poggiolo, un piccolo boduoir, completamente affrescato, dove si pettinava e truccava Cristina di Lorena, granduchessa consorte di Toscana. Una storia lunga secoli, che nei sotterranei della Villa prende vita in un piccolo museo, il cui racconto arriva fino ai giorni nostri, e all’attuale famiglia proprietaria, gli Olmo, discendenti di Giuseppe Olmo campione del ciclismo e imprenditore degli anni Trenta.
Villa La Ferdinanda
© Luca Tonin
Oltre alle bici “della casa”, facendo parte dei Luxury Bike Hotels, la Tenuta di Artimino ha un servizio di noleggio, e in questo particolare momento, grazie alla partnership del LBH con Pirelli, storica azienda produttrice di pneumatici, mette a disposizione degli ospiti, gratuitamente per il periodo limitato al tour di eventi (30 settembre – 4 ottobre), in anteprima anche le e-bike CYCL-e around ™, presentate quest’estate: la urban Nomades e la gravel Montagel, durante dei “test ride” che porteranno a scoprire i dintorni.
Una delle tappe potrebbe essere alla Chiesa di Carmignano, che conserva uno dei dipinti più famosi al mondo, La Visitazione del Pontormo, ed è un gioiello anche il piccolo museo etrusco che conserva meravigliose placchette con scene mitologiche, con raffigurati animali veri e di fantasia, cavalli alati, grifoni…
Ma prima di rientrare alla tenuta, si può anche pensare di fare una sosta nella Spa, sita nelle vecchie cantine del borgo, con uno dei tanti rituali di vinoterapia, come il bagno di coppia con sali all’uva in una tinozza. Di fronte, poi, c’è l’enoteca, che vende anche prodotti del posto. Non vorrete mica partire senza un Vin Santo Occhio di Pernice e dei cantucci di Prato. Sempre che non abbiate imparato a farli durante le cooking lesson in hotel…
Per informazioni:https://www.artimino.com/it
Il picnic gourmet
© Vincenzo Di Cillo
Il paesaggio della tenuta
© lucatonin.com