Il punto di vista di Casa Vogue. Torna Diabolo di Achille Castiglioni

Da una decina d’anni fuori catalogo, torna, saggiamente rieditata e aggiornata alle nuove tecnologie, la sospensione Diabolo che Achille Castiglioni disegnò nel 1998, ultimo progetto

della sua lunghissima collaborazione con Flos. Ancora una volta, una creazione che è, nello spirito del designer milanese, una riflessione su un prodotto “anonimo”, da sempre presente nelle case, cioè la luce da soffitto regolabile in altezza grazie a un gioco di saliscendi.
Diabolo, Achille Castiglioni

© Federico Torra

Il tema non era nuovo per Castiglioni che ci si era già confrontato negli anni, per esempio con la Splugen e la Relemme. È chiaro che quel contrappeso così in vista non gli andava giù e così alla fine aveva trovato il modo di nasconderlo e insieme di rendere la soluzione non solo razionale, ma anche piacevole esteticamente. Anzi, di più, perché la distanza variabile tra il sottile cono che nasconde il sistema di riavvolgimento e quello più ampio, cioè il diffusore, permette di dosare gli effetti luminosi.

Diabolo, schizzi originali

© Fondazione Castiglioni

Altra cosa: nel nome nulla di sulfureo, semplicemente la citazione dell’omonimo gioco cinese, quella sorta di clessidra che si fa scorrere su in orizzontale su un sottile filo. Ora la sorgente luminosa è a Led e le finiture dell’alluminio sono 3, tutte raffinatissime: dal classico tutto bianco, al castoro con interno bianco, a uno squillante rosso ciliegia, sempre con interno bianco. 

Diabolo, Achille Castiglioni

© Federico Torra

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