Medicina estetica i trattamenti da fare a 30, 40 e over 50

I trattamenti di medicina estetica sono nella top list dei buoni propositi dell’autunno. Un po’ perché, quando svanisce l’abbronzatura, il viso appare opaco e sorge

fortissimo il desiderio di un refresh, un po’ perché in questo strano periodo di ripresa è più che mai importante vedersi in forma. 

Secondo un’indagine condotta su 8mila pazienti dai medici del gruppo SecurityMed che si è riunito durante l’emergenza sanitaria per gestire la riapertura degli studi in totale sicurezza, è risultato che il 92,8 per cento dei pazienti vuole tornare dal medico estetico. 

Ma quali sono i trattamenti da preferire in questo momento? Tra filler,peeling, nuove sostanze ad alta performance, abbiamo provato a stilare la lista dei retouch più indicati a seconda dell’età: dai trent'anni agli over 50, tenendo conto che l’aging cutaneo può essere rallentato anche da uno stile di vita corretto. Leggi: no fumo, no alcol, no sole senza protezione e no junk food, per nominare solo alcuni degli haters di una pelle sana.

30 ANNI

Il primo step è una pulizia profonda, seguita, nella stessa seduta, da una serie di iniezioni biorivitalizzanti superficiali a base di un acido ialuronico testato e abbinato al glicerolo, dall’azione idratante e rigenerante.

“Consiglio una dermoabrasione con un device a infusione che esfolia lo stato cutaneo eliminando le impurità che si sono depositate dopo l’abbronzatura”, dice Carlo Borriello, medico estetico a Lucca e a Milano. “Subito dopo lo specialista può procedere con la biorivitalizzazione: raccomando di informarsi sempre su ciò che viene iniettato, preferendo l’acido ialuronico, che è efficace e rende subito il tono cutaneo più compatto”. 

Da evitare invece i cocktail vitaminici, che sono troppo diluiti, leggeri e, quindi, in questo caso inutili. Se il suntan ha lasciato “in ricordo” qualche macchia cutanea (di solito sono soggette le carnagioni mediterranee oppure si possono formare in seguito all’assunzione della pillola o di alcune terapie farmacologiche), si può ricorrere al laserKTP532, che “legge” il pigmento della melanina ed è indicato quando le discromie sono circoscritte. 

“Lascia solo una piccola crosticina che cade in pochi giorni”, precisa Stefania Enginoli, medico estetico a Milano. “È importante, però, che la paziente non si esponga più al sole e applichi tutti i giorni il filtro solare sotto al make-up”.

40 ANNI

A quest’età la pelle più essere più spessa dopo l’esposizione al sole, per cui può essere necessario un’esfoliazione più intensa. “Propongo il peeling al retinolo, che elimina il primo strato dell’epitelio”, continua Stefania Enginoli. “Dopo circa tre settimane la pelle appare più compatta, tonica, luminosa e omogenea. Si può procedere con il trattamento anche da abbronzati, ma occorre evitare di prendere sole nelle settimane successive perché esfolia in modo importante, seppur non aggressivo”.

L’idratazione è la chiave di volta per compattare la grana della pelle. “Le iniezioni di acido ialuronico rilasciano acqua in profondità, che è la condizione necessaria per migliorare la texture cutanea”, spiega Chantal Sciuto, medico specialista in dermatologia a Roma. "Sono un’ottima soluzione anche in caso di cute mista, in quanto attenuano ipori dilatati e danno luminosità a tutto il viso".

50 ANNI E OVER

È vero, le cinquantenni sono le nuove trentenni, ma un recap dal medico estetico in questo momento dell’anno di sicuro non fa male. “Il sole accelera l’aging cutaneo”, sostiene Sergio Noviello, direttore sanitario di Cosmetic Surgery & BAT Centre a Milano. 

“Una delle sostanze più recenti che si utilizzano oggi in medicina estetica e prima erano applicate in altri ambiti sono i poli-desossi-ribonucleotidi o PDNR: si iniettano con microaghi e agiscono da booster riparativo, anche se la pelle è segnata, collo compreso”. 

Focus, poi, sullo sguardo, soprattutto in tempi di mascherina e distanziamento. “I metodi protettivi hanno portato un unico vantaggio”, dice Carlo Borriello. “L’aspetto degli occhi e della fronte deve essere per forza naturale, con la loro mimica e il loro movimento, visto che sono l’unica parte del viso che rimane scoperta”. 

I trattamenti con la tossina botulinica sono richiesti e suggeriti per attenuare segni sulla fronte, zampe di gallina rughe tra le sopracciglia, ma all’insegna della naturalezza. “L’emergenza Covid ha aperto una nuova fase dell’utilizzo del botox che speriamo porti alla scomparsa degli sguardi fissi e bloccati, molto frequenti in alcuni ambienti”, prosegue Borriello. 

D’accordo che la mascherina nasconde, ma per fortuna ci sono momenti in cui non è obbligatoria. “Non si può trascurare la parte inferiore del viso, che è quella che con il passare degli anni cede più facilmente”, raccomanda Chantal Sciuto. “Si può ripristinare una struttura ossea più definita della mandibola e del mento con piccole iniezioni di acido ialuronico, questa volta più denso e più compatto, che svolge una funzione volumetrica”. Dura fino a due anni e l’ovale si mantiene ben disegnato e compatto.

Scusate se è poco.

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