Chanel si ispira a celebri attrici della Vecchia Hollywood per la sua collezione primavera estate 2021
Romy Schneider si tuffa in una piscina in Costa
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Virginie Viard guarda alle interpreti di questo cinema d'autore, alla attrici-manifesto di un'estetica post-bellica dove l'introspezione diventa campo di battaglie fra l'inconscio e la necessità sociale di sorridere, a qualunque costo. Sono Jeanne Moreau, Anna Karina e naturalmente Romy a ispirare la collezione primavera estate 2021 di Chanel, in un parallelismo fra moda e filmografia classica. Sei i titoli che la direttrice creativa raccoglie come un'eredità stilistica per reinterpretarla a uso della contemporaneità: La piscina (1969) di Jacques Deray, Ascensore per il patibolo (1958) di Louis Malle, Fino all'ultimo respiro (1960), La donna è donna (1961), Il disprezzo (1963) e Il bandito delle 11 (1965) di Jean-Luc Godard.
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Nei panni di Marianne, Romy Schneider indossa bikini a bordo-piscina. La palette è in bianco e nero, la silhouette essenziale e senza fronzoli, dalla linearità pulita. Come décor, l'occasionale goccia di acqua e cloro che cattura la luce cocente di mezzogiorno. Per Chanel, il costume da bagno si tramuta in completi con bralette che promettono estati calde e luminose.
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Il cromatismo semplice e bicromatico è mantenuto dalla Viard in mise con top in maglia bianca dalle spalline in cristallo, con la brillantezza acquea che si ritrova in ricami floreali in sequin e bottoni di perla, o in versioni profilate di nero dal design lingerie in pura seta, enfatizzate da collier a catena e da una pochette a collana in pelle matelassé.
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Il nero non manca in fasce crop che ricordano l'iconico swimwear indossato dall'attrice, la puppelé di Alain Delon, la migliore amica di Coco. Tweed misto lurex con mantelle di seta, una lavorazione con fiori in rilievo, la soluzione couture che porta la spiaggia nel guardaroba urbano.
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Un'eleganza rilassata che vira verso una sportività marittima e Riviera si ripresenta negli outfit con t-shirt omaggio ad Anna Karina e al suo ruolo di musa di Godard. Il bandito delle 11 è un bacio tra due macchine in senso opposto con Jean-Paul Belmondo, con la Karina raccoglie i capelli in uno chignon disordinato e indossa un maglietta bianca con scritta frontale.
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Chanel la ripropone in t-shirt stampate, il conto alla rovescia prima di un ciak, il logo della maison e un impianto di luci al neon che decorano il tessuto. La nonchalance casual e sensuale della giovane Marianne Renoir cinematografica si ripresenta abbinata a bermuda in satin nero, a jeans oversize in denim chiaro con cintura sottile e ciondolo gioiello a forma di borsa e all'immancabile giacca di tweed signé Chanel.
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L'approccio garçonne ricorda anche Jean Seberg e la sua Patricia Franchini in Fino all'ultimo respiro, con modelle dal taglio corto e pantalone al ginocchio, camicia bianca morbida e una borsa a tracolla.
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L'ensemble parisien è però quello creato in onore di Jeanne Moreau nei panni di Florence Carala in Ascensore per il patibolo, dove il tubino monocromatico incontra il completo twin-set e la scarpa con tacco basso. Richiami in ton sur ton per il tailleur con gonna a matita sagomato in vita da una cintura, dove nero e bianco si rincorrono tra bottoni, colletti di camicia e polsini con risvolto.
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Importante la presenza del revers, a lancia e sempre enfatizzato da dettagli importanti come il bordo profilato o il tessuto in contrasto cromatico che al grigio fumo abbina il rosa baby - ed è subito Jeanne in una scena di pianto trattenuto, la stessa scelta dai fotografi olandesi Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin per il video teaser della collezione.
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La domanda aleggia nell'aria: la primavera estate 2021 Chanel si ispira, semplicemente, all'eleganza del passato? La risposta è altrettanto presente nell'atmosfera: ovviamente no. La collezione creata da Virginie Viard sceglie nomi di interpreti che hanno portato la recitazione al livello di una scienza umana, in grado di descrivere i moti e le esperienze dell'anima con espressioni appena accennate, una psicanalisi visuale che parla di una donna più consapevole e non più spaventata dalle sue emozioni. La direttrice creativa trasmette il loro messaggio attraverso l'abbigliamento: la moda è comoda ma ricercata, è semplice ma ricca di dettagli, articolata nella concezione ma essenziale nella forma. È l'armatura della femminilità e della sua lotta quotidiana, celata sotto strati di sfumature rosate. Se la battaglia più grande è quella con se stessi, tanto vale trovarsi di fronte una persona vestita bene.