La vita straordinaria di David Copperfield. Al cinema dal 16 ottobre
“David Copperfield è uno dei romanzi più divertenti che io abbia mai letto”. Strano
La voce narrante è quella di David; è lui a raccontarci la storia della sua vita che ha inizio nell'Inghilterra vittoriana in un quartiere popolare di catapecchie. I suoi primi anni sono poverissimi ma spensierati ma è con il matrimonio della mamma con un uomo crudele che il suo destino lo porterà a zig zag tra gli slums londinesi e la campagna britannica in un Paese che vive i fermenti della Rivoluzione Industriale e le conseguenti divisioni sociali. A parte il suo grande amore per Dora, di ciò che gli accade non vogliamo raccontare nulla (almeno per chi non ha ancora letto il bellissimo libro di Dickens, fatto di oltre 600 pagine). Solo vediamoci un'altra clip:
Quel che è ormai chi è che si tratta proprio di una rilettura innovativa. Ammiratore da tutta la vita di Dickens, qualche anno fa Armando Iannucci racconta di aver avuto un'illuminazione creativa rileggendo l'acclamato ottavo romanzo dell'autore, David Copperfield. “Ho pensato ‘Voglio trasformarlo in un film’. E la ragione era che ne percepivo profondamento lo spirito contemporaneo, ma anche che tutti gli adattamenti che avevo visto erano molto seriosi e incentrati sull'aspetto drammatico della storia. E se è vero che la trama è molto densa e i risvolti drammatici sono numerosi, questi per me erano i tratti meno interessanti del racconto. Le scene spassose nel romanzo (come David che si ubriaca per la prima volta) sono state le più entusiasmanti da esplorare. Ci sono momenti che rasentano la slapstick comedy, come quando David inizia il tirocinio nello studio legale e deve scendere a patti con le scricchiolanti assi del pavimento. O quando si innamora di Dora e immagina di vedere il suo volto dappertutto, persino nelle nuvole. È un testo molto surreale e tuttavia molto realistico. E io volevo che questo binomio emergesse dal film.”
La vita straordinaria di David Copperfield, il terzo lungometraggio di Iannucci, non è il suo primo approccio a Dickens: nel 2012, ha scritto e condotto lo speciale televisivo della BBC Armando’s Tale of Charles Dickens, una rivalutazione dell'autore “senza l'austera gravità vittoriana”.
© Dean Rogers. 2019 Twentieth Century Fox Film Corporation
Un capitolo a parte merita la scelta degli attori. “Volevo un cast il più eterogeneo possibile che non tenesse assolutamente conto del colore della pelle”, ha detto Iannucci, che era determinato ad avere il candidato all'Oscar Dev Patel nel ruolo del protagonista David. “Dev era il solo a cui riuscissi a pensare ed è stato la prima persona a cui ho proposto la parte. È stato un sollievo quando ha detto ‘sì’ perché non avevo un piano B!”. Ma la scelta di Patel è stato il primo passo di un'impresa titanica. Erano 50 le parti da assegnare e per farlo Iannucci ha scelto la direttrice del casting Sarah Crowe che è riuscita con grande perizia ad abbinare ai personaggi senza tempo di Dickens i volti più adatti: Peter Capaldi nei panni di Mr. Micawber, Tilda Swinton in quelli della zia Betsey Trotwood, Hugh Laurie che impersona Mr. Dick. “È un cast assolutamente glorioso”, ha dichiarato Simon Blackwell (cosceneggiatore con Iannucci).