Mostre 2020: i Marmi Torlonia ai Musei Capitolini di Roma

Mostre 2020: la collezione dei Marmi Torlonia ai Musei Capitolini di Roma

Sono volti scolpiti nell’eternità, figure talmente dettagliate da sembrare vive e trepidanti sotto

la pietra fredda, emblemi di un’epoca gloriosa intrisi di storia e leggenda. Queste meraviglie – e molto altro – sono racchiuse nella mostra “I marmi Torlonia. Collezionare capolavori”, dal 14 ottobre al 29 giugno 2021 a Roma, presso i Musei Capitolini, più precisamente nell’area appena restaurata di Villa Caffarelli e visitabili dopo 50 anni in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni della città come Capitale d’Italia. Nata dal restauro di oltre 90 statue finora inedite al grande pubblico (parte della più grande collezione privata al mondo), è stata resa possibile grazie a un accordo sottoscritto con la Fondazione Torlonia e dalla Maison Bulgari, main sponsor dell’evento d’inestimabile valore tra le mostre 2020, che poi farà tappa in molte altre capitali mondiali dopo tre anni di preparazione.

Vogue ha visitata in anteprima dopo l’incontro con la sindaca Virginia Raggi e con il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, per poi ammirare l’allestimento della collezione commentato direttamente dall’architetto Giuseppe Zampieri, fondatore, direttore della progettazione e socio di sir David Chipperfiled.

La collezione in mostra

© (c) http://oliverastrologo.com

LA SELEZIONE

In mostra, come sottolinea il curatore Salvatore Settis, si trova circa il 15% dell’intera collezione del Museo Torlonia, “dimostrando che il classico si muove e non è polverosa perché ci allena per costruire il futuro”. “Queste opere – aggiunge il Ministro Franceschini – tolgono il fiato, sono capolavori assoluti in mostra come primo passo verso la creazione a Roma di un Museo Torlonia”. Dai busti imperiali alle fatiche di Ercole, le opere in mostra spaziano tra storia e mito, intrecciando eroi leggendari e reali, per incantare e ispirare.

UN GIOIELLO D’ARTE

Lucia Boscaini, art curator di Bulgari dal 2014 (data in cui questa figura è stata inserita nelle figure professionali della Maison romana), ha accompagnato questa visita ristrettissima raccontando la genesi di questo ambizioso progetto. “La vocazione alla bellezza di Bulgari – spiega a Vogue – è declinata in senso più ampia, non solo in un gioiello o in hotel, ma in un’ottica di fruizione collettiva, con una scommessa sul passato e sul futuro. La vera bellezza, infatti, dura nel tempo e va oltre il tempo e infatti sostenere il restauro di queste opere d’arte è una scelta che dimostra un impegno quasi filosofico e non solo estetico. La bellezza si conferma valore essenziale per l’essere umano”. Tra gli altri progetti in corso, la Maison vanta il sostegno con una donazione ingente per l’apertura dell’area archeologica di Torre Argentina a Roma, finora mai resa visitabile al pubblico e finalmente possibile entro il 2021.
Per Bulgari si tratta di “un profondo legame con la Città Eterna che vuole contribuire a valorizzare per la comunità” perché il patrimonio artistico non sia privilegio di pochi ma piacere per tutti.

La collezione in mostra

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A TINTE FORTI

Per esaltare lo straordinario fascino dei marmi Torlonia, che catturano l’essenza di imperatori, nobili e figure mitologiche, l’allestimento – racconta a Vogue l’architetto Zampieri – ha puntato dalla valorizzazine del pavimento di Villa Cafarelli, sfruttando da un lato l’ispirazione all’architettura classica romana fatta di mattoni ma dall’altro innestandola in una declinazione contemporanea puntando sul colore grigio-nero di argilla nera artigianale. Il riferimento primario è a quello che c’è sotto il palazzo, ossia le fondamenta del Tempio di Giove Ottimo Massimo. L’idea è di appoggiarci sulla storia dandole una nuova cornice. Tutti i pezzi hanno avuto come denominatore comune uno sfondo neutro ma sono stati sollevati da terra per dare una certa continuità al racconto. Ogni colore scelto rispecchia il periodo di riferimento delle varie collezioni per ottenere un vero e proprio allestimento architettonico: non si tratta più, allora, di una semplice messa in scena ma di una vera e propria scenografia”.

La collezione in mostra

© (c) http://oliverastrologo.com

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