Sneakers vegan e sostenibili: un webinar organizzato sulla piattaforma The World of Vogue Talents ha coinvolto alcuni tra i protagonisti della nuova generazione che hanno
Sapevate che, oltre alla eco-pelle a base di ananas e di mela, presto indosseremo sneakers in pelle di mango?
Come trattare le proprie sneakers per farle vivere a lungo? Lavatrice sì o no?
Come compiere scelte sostenibili nel momento in cui davvero non possiamo più utilizzare le nostre amate sneakers?
A queste e ad altre curiosità sul mondo delle sneakers abbiamo risposto nel webinar organizzato da Vogue Talents sulla piattaforma The World of Vogue Talents a cui hanno partecipato: Helen Kirkum,Dong Seon Lee e Giuliana Borzillo co-founders diid.Eight,Umberto De Marco founder diYatay
Guardate il video sulla piattaforma The World of Vogue Talents cliccando qui per conoscere tutto sulle sneakers vegan e sui protagonisti della nuova generazione di designer che le creano.
Vogue Italia di ottobre è dedicato a Helmut Newton, uno “tra i più grandi fotografi di moda di sempre, e senza dubbio il più controverso”, come spiega il direttore Emanuele Farneti nel suo editoriale “Newton e noi” che potete leggere a questo link.
Ecco la voce del direttore mentre racconta il senso del nuovo numero del nostro giornale:
Ed ecco la versione inglese dell'editoriale:
In tema di moda sostenibile, a dieci anni dal termine imposto dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, e in modo particolare in un momento storico come quello che stiamo vivendo di crisi per il coronavirus, ci siamo chiesti che abiti e accessori popoleranno il guardaroba nel 2030. Capi in affitto e in condivisione grazie al nuovo approccio basato sulla sharing economy troveranno posto accanto a borse, scarpe e abiti pre-loved e vintage, il cui ciclo di vita si allunga popolando più di un armadio nel corso delle stagioni; capi upcycled ed evoluti, disegnati già in fase di progettazione con accortezze capaci di renderne facile il riciclo favorendo l'economia circolare si divideranno le grucce con vestiti in tessuti innovativi prodotti là dove design, biologia e scienza dei materiali si incontrano. E, anche se non li vedremo, vi saranno nell'armadio sostenibile a misura di Agenda 2030 degli abiti virtuali, bellissimi e immateriali.
Partite con noi per un un viaggio, in cinque tappe, nella moda sostenibile che popolerà il nostro guardaroba nel 2030:
Può la fashion industry diventare davverosostenibile, senza rinnegare l’edonismo che l’ha sempre animata?” Questa è la domanda di partenza dell'intervista a Naomi Klein, firmata da Michele Masneri e pubblicata sul numero di Gennaio di Vogue Italia. L'ascolto delle parole dell'attivista il cui ultimo libro è intitolato “Il mondo in fiamme” è un ascolto imprescindibile per tutti coloro che vogliono interrogarsi sul senso della moda in uno scenario come quello attuale:
Kimberly Drew ha parlato di infinito per Vogue Italia, nella issue speciale di settembre con le cento copertine che raccoglie la riflessione sul senso dei numeri di alcuni scrittori.
Kimberly Drew, nata nel 1990, è scrittrice, curatrice e attivista. Laureata in storia dell’arte e studi afro-americani, durante gli anni dell’università ha lanciato il blog “Black Contemporary Art” su tumblr, sul quale sono apparsi i lavori di circa 5000 artisti di colore. A dicembre pubblicherà il libro “Black Futures” (One World) assieme a Jenna Wortham, giornalista del “New York Times Magazine”.
David Leavitt ha scelto come numero il 2020, “un anno che non ha proprio niente di speciale”. Nato a Pittsburgh nel 1961. Ha raccontato la vita e le formule del matematico Alan Turing in “L’uomo che sapeva troppo: Alan Turing e l’invenzione del computer” (Codice 2007), e ne “Il matematico indiano” (Mondadori 2009) la possibilità di risolvere i conflitti tra identità diverse grazie alla matematica. Il suo ultimo romanzo è “Il Decoro” (2020). Tutti i suoi libri sono in corso di ripubblicazione da SEM.
Tahar Ben Jelloun ha scelto per il numero di settembre di Vogue Italia come numero significativo 2021, ovvero "l'anno della riparazione”. Nato nel 1944 a Fez, Marocco, Tahar Ben Jelloun vive a Parigi da quando ha 27 anni. Romanziere, poeta e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt ed è stato più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. È l’autore francese più tradotto al mondo e in Italia i suoi libri sono pubblicati da Bompiani. Ecco il podcast del testo raccolto da Enrico Rotelli per il numero di settembre di Vogue Italia:
David Quammen è, secondo Nature, “uno di quei rari esempi di giornalisti scientifici che uniscono l’esplorazione con uno speciale talento per la sintesi e la narrazione” ed è autore di quindici libri. L’ultimo pubblicato in Italia, “L’albero intricato” (Adelphi), mostra come le recenti scoperte nella biologia molecolare influenzino la nostra comprensione dell’evoluzione e della storia della vita. Tra i suoi altri libri, editi in Italia da Adelphi, “Spillover”, bestseller che aveva previsto l’avvento di una pandemia a trasmissione animale. Nel testo, raccolto da Francesco Chiamulera e pubblicato sul numero di settembre di Vogue Italia, racconta di come 1859 abbia cambiato la storia dell'umanità: ecco il podcast.
100 copertine di Vogue, l'amicizia con Kate Moss (madrina dei suoi due figli Flynn e Valentine), i servizi con Mert&Marcus o Mario Testino. Charlotte Tilbury è tra le più celebri make-up artist del mondo, ha lavorato con tutti i personaggi più famosi dello star system e formulato un'esclusiva linea di make-up (e skincare), che arriva ora finalmente in Italia. In questo podcast racconta gli inizi della carriera, Ibiza e la passione sfrenata per Italia. Poi ancora gli shooting in giro per il mondo e le campagne di moda, per Miu Miu, Missoni, Dolce&Gabbana, la creatività e l'evoluzione del costume, in una girandola di aneddoti e ricordi intimi, curiosi e sensazionali.
E introduce l'atteso arrivo di Charlotte Tilbury Beauty in Italia con due parole chiave: PillowTalk e Magic Cream!
Oggi Jean-Claude Ellena è il direttore Creativo Fragranze in esclusiva per Le Couvent ma la sua vita è sempre stata immersa nelle fragranze fin dall'infanzia a Grasse, a raccogliere, in compagnia della nonna, gelsomini per le profumerie della zona. Nel 1990, è stato uno dei membri fondatori di Osmothèque, archivio di essenze internazionali, a Versailles. Ad accompagnare l'ascoltatore nel viaggio intorno ai giardini e ai fiori, Jean-Claude Ellena in persona, che si racconta nel terzo podcast, firmato da Sofia Viganò, della rubrica "Profumi da sentire", dedicata a incontri con i più importanti protagonisti della profumeria internazionale:
Se volete poi ascoltare la storia della traversata dell' Oceano Atlantico del transatlantico Cristoforo Colombo, che nel 1956 ha portato a New York otto modelle di nobili origini a rappresentare altrettante case di moda, capitanate da Giambattista Giorgini, l'organizzatore delle prime sfilate in Italia, scoprirete il primo podcast della serie "Fashion Tales":
Agli amanti del mondo beauty è dedicata invece l'intervista a Linda Cantello, International make-up artist Giorgio Armani Beauty,: nel podcast di Vogue Italia in cui si racconta in conversazione con Susanna Macchia, caporedattore Vogue Italia e L'Uomo Vogue e anima del Beauty in Vogue.
Sapevate che il signor Levi Strauss non ha mai indossato un paio di denim jeans, pur avendoli brevettati? E che ogni secondo nel mondo ne vengono vendute 60 paia? Che cosa rappresenta la data 20 maggio 1873 per i jeans? E come mai a Bing Crosby rischiò di vedersi negata una stanza di hotel? Vi siete mai chiesti che suono ha il denim? E come si può riconoscere un Levi's, un Lee e un Wrangler semplicemente guardando un pezzo di tessuto?
Ecco sei curiosità che forse non sapete sul mondo del denim e del jeans: due termini che, come scoprirete ascoltando il nostro podcast, non sono stati sempre sinonimi (e per i puristi non lo sono ancora).
Ancora in cerca di qualcosa di bello da ascoltare?
Ecco altri 10 podcast consigliati da ascoltare a casa.
Al link speaker.com/user/vogueitalia trovate tutti i podcast di Vogue Italia: ogni giovedì sveleremo altre tracce da ascoltare. Preparatevi a "un’esperienza sorprendente e immersiva nel mondo di Vogue Italia, che nella sua nuova formula ha scelto di usare anche le parole, e non solo l’immagine, per raccontare la magia della moda e dei suoi protagonisti", come ha spiegato in occasione del lancio del progetto il direttore Emanuele Farneti.