Eleganza e arte, desiderio e frivolezza, sensualità e illusione: sono queste le caratteristiche chiave che più raccontano il mondo di Edoardo Gallorini. Il brand made
L’estetica è ben definita, sia nel suo DNA di creativo – complice l’educazione al bello donatagli dalla sua famiglia – che nelle collezioni: l’immaginario spazia dal cinema di Visconti, Fellini e Guadagnino e alle loro donne borghesi, eleganti e trasgressive, all’arte e all’architettura legate a Venezia, terra natìa dello stilista.
Due collezioni all’attivo: l’autunno/inverno 2020/2021 che guarda con nostalgia ai ritratti delle più famose dive hollywoodiane; il glamour di Marlene Dietrich e di Bette Davis si trasforma in desiderio inconscio e bruciante, capace di generare vere e proprie magnifiche illusioni – come il nome della collezione e claim che, stampato sulle t-shirt, le ha rese delle vere e proprie must-have.
La Stagione del Desiderio è la collezione primavera/estate 2021 e parla di ricordi e di famiglia. La riscoperta delle fotografie e dei bauli di abiti di famiglia e di infanzia, ha reso la collezione un incontro di memorie, fantasie e sentimenti positivi.
Le giacche dalle spalle importanti e le camicie con le fantasie bizzarre degli anni ’80 si sono trasformate in abiti iper-femminili e sensuali, arricchiti dalle stampe originali realizzate dal creativo. I soggetti si rifanno alle tele di Tiepolo e Veronese o sono strettamente legati alla laguna veneta (come il ferro della gondola divenuto un pattern geometrico o le Briccole della laguna stampate sui foulard).
L’abbiamo intervistato, e ci ha raccontato di più del suo brand Made in Italy e della sua storia:
Che mestiere avresti voluto fare da bambino?
Da piccolo volevo fare il notaio per guadagnare tanti soldi e aprire un ristorante che si sarebbe chiamato “Il Gufo Notaio”. In realtà la passione per la moda c’è da sempre: ho ritrovato durante il lockdown una serie di foto in cui, a 5 anni, organizzavo diverse sfilate nel salotto di casa e nelle quali facevo da stilista, stylist e modello. I miei genitori si fanno confezionare gli abiti su misura, e mi hanno sempre portato con loro alla ricerca dei tessuti più belli e particolari, e questo ha contribuito a far crescere in me l’amore per questo lavoro.
Qual’è la tua donna ideale? Che tipo di femminilità è legata al tuo brand?
La donna ideale per me è quella donna che ha una personalità così forte e magnetica che le permette di essere egualmente elegante e sensuale sia che indossi un abito iperfemmile, scollato e con un tacco a spillo, sia che vesta con un pantalone e una camicia da uomo, con i capelli non curati. É colta, impegnata, ma non rinuncia alla propria femminilità, sfruttandola anzi con ironia e frivolezza.
Cosa rappresenta per te la moda oggi?
Da amante della moda e della sua storia sin dall’infanzia, penso che stiamo vivendo il suo momento più buio. Trovo che si sia persa quella dimensione aspirazionale, di sogno, di provocazione, in favore di una comunicazione più immediata e veloce, che deve per forza piacere ed essere compresa da tutti nel tempo di un click. Il marketing conta ormai più che l’abito stesso, invece il mio più grande desiderio è che chiunque indossi un mio capo si senta valorizzato, speciale, sicuro di sè.
Raccontaci dei materiali e degli elementi caratteristici dei tuoi abiti.
La scelta dei tessuti è il primo passaggio nella progettazione delle mie collezioni, il più importante. È guardando e toccando i tessuti che inizio a immaginare chi sarà la protagonista della collezione e come vestirà. Uso solo tessuti naturali, pregiati, ma mi piace partire anche da tessuti più umili e valorizzarli, come ho fatto nella SS21 con un lino bianco, avanzato dalla stagione precedente: l’ho tagliato a strisce sottili e ricomposto a formare un nuovo tessuto molto più unico e con un valore di artigianalità.
Lavoro con tessuti a stock, rimanenze di produzioni di altre grandi aziende, ridando vita quindi a materiali che altrimenti andrebbero buttati. Questo rende tutti i capi più sostenibili e speciali, perchè possono essere riprodotti in un numero limitato. Un altro elemento caratteristico delle mie collezioni sono le stampe, che disegno personalmente prendendo soggetti tradizionali come fiori, elementi architettonici o artistici spesso legati a Venezia, e ridisegnandoli con un tratto pop e naïf.
Venezia è la tua città del cuore, se dovessi definirla in tre parole?
Decadente, per il ricordo degli antichi fasti sempre presente; Eclettica, perchè era ed è tuttora un crocevia di culture e ha saputo accogliere e imparare da tutti coloro che vi hanno transitato; Glamour, nel senso originale del termine di incantatrice, capace di avvolgere chiunque con il suo fascino misterioso.