Halloween 2020: terrore via streaming
Il brivido è servito: a ottobre Netflix propone nuovi arrivi da pelle d’oca accanto ai grandi classici del terrore. Alcuni
L’offerta proposta dalla piattaforma streaming non potrebbe essere più variegata e accattivante, soprattutto considerando l’agguerrita concorrenza, tra cui Amazon Prime Video con Le streghe di Roald Dahl interpretato da Anne Hathaway o la seconda stagione di NOS4A2, o per i più piccoli Zombies 2 su Disney+.
Il catalogo di Netflix spazia da cult come Venerdì 13 a rivisitazioni pop di favole dark, come Cappuccetto rosso sangue. Brad Pitt va a caccia di zombie in World war Z, Jennifer Lopez è alle prese con Anaconda, ed Eric Bana inquieta in Liberaci dal male ma le proposte non si limitano a quelle made in Hollywood, anzi includono le storie asiatiche come The Host e #Alive. L’orizzonte è variegato e spaventoso perché include presenze inquietanti spaziano dalle credenze religiose alle derive sataniche, da bambole assassine a rituali pericoli. Ecco, allora, un mix di cinque titoli da inserire assolutamente nella maratona della notte più magica dell’anno.
Hubie Halloween
© Scott Yamano/Netflix ©2020
Hubie Halloween
Forse il nome di Adam Sandler non è il primo che viene in mente per un film di paura, eppure dal 7 ottobre ha debuttato con Hubie Halloween, una bizzarra commedia tutta da scoprire. È lui a prestare il volto al pavido protagonista (Hubie, appunto), che per uno strano gioco del destino vive a Salem, città-simbolo della caccia alle streghe. Come ogni Peter Pan che si rispetti, questo periodo dell’anno lo rende elettrico per l’emozione perché ogni anno spera di redimersi agli occhi della comunità troppo spesso impegnata a deriderlo. Qualcosa d’inaspettato però succede in questa notte indecifrabile e proprio lui si ritrova al centro di un mistero che ha il sapore dell’assurdo. Perfetto per chi ad Halloween ama morire… dal ridere.
L'esorcista
L’esorcista
Per celebrare Halloween 2020 con tutti i cult del genere, Netflix rende disponibile dal 1° ottobre L’esorcista, un titolo che non ha certo bisogno di presentazioni. Breve riepilogo: il capolavoro horror del 1973 targato da William Friedkin popola gli incubi di intere generazioni, precisamente dall’uscita dell’omonimo romanzo di William Peter Blatty. Il famoso rito contro le possessioni sataniche ha un volto cinematografico ed è decisamente questo. L’idea che il Male possa incarnarsi e trovare casa in un corpo umano (precisamente il proprio o di qualcuno a noi vicino) basta a far drizzare i peli sulla nuca. Pensare che possa guidare azioni, compiere atti d’indicibile violenza e persino farla franca ribalta ogni certezza sul libero arbitrio e dà vita alle paure più sotterranee e recondite dell’animo umano. Consigliato a chi non sa resistere a un classico senza tempo.
Emily Blunt in “A quie place”
© Photo Credit: Paramount Pictures
A quiet place
Il sequel è uno dei film più attesi della stagione perché promette di alzare l’asticella su una storia diventata virale contro ogni aspettativa. Avrebbe anche potuto decretare la fine del matrimonio tra John Krasinski, che lo ha scritto, diretto e interpretato, e la moglie protagonista Emily Blunt. Invece ha avuto un successo contagioso spiazzando per primi i realizzatori, poi pubblico e critica. La storia, per chi se la fosse persa in sala, racconta un’invasione aliena e al tempo stesso la lotta alla sopravvivenza di una famiglia. Il genere umano abdica alla parola perché queste creature hanno un udito talmente sviluppato da insinuarsi e captare le conversazioni, quindi il metodo più sicuro per scampare ai loro agguati resta, appunto, il silenzio. Un inno alla resilienza e all’inventiva dei terrestri, ma anche un’enorme metafora sull’incapacità di far sentire la propria voce. Terrificante, insomma, ma per le ragioni giuste. Ideale per chi ha un debole per le teorie aliene, le cospirazioni e… la filosofia.
L'alba dei morti viventi
© Picasa
L’alba dei morti viventi
A un buon remake non si rinuncia mai, specialmente se rivisita un capostipite del genere come Zombi di George Romero. Ha regalato alla storia del cinema una delle citazioni più potenti della settima arte: “Quando non ci sarà più posto nell'inferno i morti cammineranno sulla terra”. A proposito di paure e ansie, insomma, dovute al passato che ritorna e agli incubi che popolano il quotidiano cosa ci può essere più spaventoso di un morbo che tramuta l’intero genere umano in cadaveri cannibali? I piani di fuga, le vie d’uscita, gli escamotage: ogni frutto dell’ingegno umano sembra vacillare di fronte alle avversità che avanzano… L’angoscia dei sopravvissuti in questo periodo di pandemia aiuta ad esorcizzare i problemi attuali e al tempo stesso ad evocare gli scenari ancora più apocalittici. Perfetto per chi vive pericolosamente e si nutre di adrenalina pura.
The ring
Il visino d’angelo di Naomi Watts dà vita ad una delle storie più disturbanti del passato prossimo cinematografico nonché ormai icona pop contemporanea con il famoso “cerchio” al centro della vicenda. La maledizione oscura stavolta si alimenta da una videocassetta, capace di causare la morte di chi la guarda dopo solo una settimana dalla visione. A rimarcare il countdown inquietante ci pensa anche una voce dall’altra parte della cornetta con due sole parole (sette giorni), ad aumentare l’angoscia dei predestinati. Il fatto che poi sia una bambina, Samara, ad aver innescato questo circolo di morte rende ancora più spaventosa l’intera vicenda. La piccola protagonista, infatti, condanna il prossimo a una vita breve e angosciante, mentre lei canta una canzoncina capace di far accapponare la pelle. Per la cronaca, è uno dei gioiellini scritti da Hans Zimmer, Premio Oscar per Il re leone e artefice di alcune delle musiche più iconiche della settima arte. Imperdibile per chi adora stare con il fiato sospeso.
The ring