Diastasi addominale e pancia gonfia: l’intervento più innovativo

Forse, per tanto tempo hai pensato che fosse la classica “pancia gonfia” e ti sei rassegnata a non entrare più nei tuoi jeans preferiti. Ci

hai provato con la palestra, con la corsa, con i massaggi… Ma niente. 

Il fatto è che potrebbe non trattarsi un semplice gonfiore. Esiste, infatti, una vera e propria patologia chiamata diastasi addominale che provoca la separazione dei muscoli retti dell’addome. Viene a mancare il contenimento, un po’ come succede quando un bustier si slaccia improvvisamente. Se si è molto magre, l’effetto è ancora più evidente, perché riesci a vedere distintamente due “binari” sull’addome o una strana deformità sotto sforzo. Se, invece, si è normopeso o sovrappeso, il pannicolo adiposo potrebbe mascherare il problema.

In ogni caso, non c’è sport che tenga: se si soffre di diastasi addominale, bisogna rivolgersi a uno specialista. Ne abbiamo parlato con il Dottor Antonio Darecchio (Instagram: @darecchiosurgery, www.darecchiosurgery.com) chirurgo di fama internazionale che ha messo a punto un innovativo intervento in chirurgia robotica mini invasiva per correggere la patologia. 

Dottor Antonio Darecchio

© Silvia Amodio

Darecchio, visita i suoi pazienti tra l’Italia, la Svizzera e Montecarlo ed è un punto di riferimento per la ricostruzione e l’estetica dell’addome. Ci ha già anticipato che non ama fare nomi, ma sappiamo che tra i suoi clienti, provenienti da tutto il mondo, ci sono molte celebrities tra cui modelle, attrici e atlete. Questo perché la diastasi addominale non dipende dal peso né dall’età e, talvolta, colpisce anche donne con una forma fisica invidiabile. La vera rivoluzione è che, rispetto all’addominoplastica tadizionale, alla laparoscopia e ad altre tecniche, la ricostruzione allinea i muscoli retti sfrutta uno spazio anatomico molto sottile chiamato pre-peritoneo. Non lascia cicatrici estese e ha un decorso post operatorio veloce e semplice.

Partiamo dall’inizio: chi sono i soggetti più colpiti dalla diastasi addominale?

Mi preme sottolineare che non si tratta solo di un problema estetico, ma anche funzionale. I soggetti a rischio sono anatomicamente predisposti e, spesso, il problema si scatena a seguito di una gravidanza. Ma non solo: possono esserne colpite anche donne molto magre o, addirittura, donne molto sportive che, magari, si allenano eccessivamente o in modo scorretto.

Come possiamo capire se soffriamo di questa patologia?

L’addome appare molle e voluminoso, anche se fai sport regolarmente nel tentativo di rimetterti in forma. Questo perché l’attività fisica allena i muscoli ma non può ripristinare la normale conformazione della Linea Alba, una struttura connettivale necessaria per il corretto allineamento muscolare, che risulta irrimediabilmente sfibrata. Frequentemente, poi, appaiono anche ernie, smagliature cutanee o un rilassamento della pelle nella zona intorno all’ombelico dovuto a un over stretching dei tessuti.

Quali sono i sintomi da non sottovalutare?

Può nascere il sospetto di diastasi quando: il mattino sei un po’ meno gonfia, ma l’addome aumenta di volume subito dopo il pasto. Potresti soffrire di mal di schiena, soprattutto nella zona lombare: questo perché i muscoli addominali non funzionano come dovrebbero, caricando il peso sui dorsali. Infine, se senti spesso il bisogno di andare in bagno… In questo caso potrebbe non trattarsi di incontinenza, ma di incompleto svuotamento vescicale. 

Cosa fare per risolvere il problema?

Se pensi di soffrire di questa patologia, il consiglio è quello di rivolgerti allo specialista. Che valuterà l’eventuale necessità di un intervento risolutivo. La mia tecnica si basa su una chirurgia mini invasiva messa a punto grazie alla robotica: attraverso strumenti miniaturizzati faccio dei piccolissimi forellini per ripristinare internamente l’anatomia originaria dell’addome, riportando i muscoli nella loro sede. L’intervento è molto poco traumatico e avviene con la stessa anestesia utilizzata in tutti gli altri interventi addominali, l’anestesia generale.

Ecco, cosa succede dopo?

Si trascorrono una, al massimo due notti in clinica, non c’è drenaggio, si cammina già dal giorno dopo e da quello seguente si possono riprendere con cautela le normali attività riadattandosi gradualmente alla riduzione del volume addominale. Bisogna portare una fascia contenitiva o un body a compressione graduata per alcune settimane. Sul corpo avrete solo dei cerottini da non toccare per una settimana. 

Se abbiamo anche altri problemi estetici dell’addome, con questa operazione si risolvono?

Spesso capita che oltre alla diastasi addominale siano presenti degli inestetismi superficiali come accumuli adiposi localizzati, cellulite, rilassamento cutaneo o pelle in eccesso. In quel caso si esegue un lavoro completo: in un’unica operazione, dopo aver riallineato i muscoli, si interviene anche sull’estetica per ‘rifinire’ i dettagli. La pancia poi risulta piatta e naturale, si perdono centimetri e non si vedono cicatrici estese. Se il caso lo richiede, quindi, è possibile eseguire un lifting cutaneo e varie tecniche di liposcultura per rimodellare il pannicolo adiposo ed esaltare le forme naturali della parete muscolo-tendinea che l’intervento ha permesso di ricostruire.

Si può tornare a fare sport?

Assolutamente sì. Una volta che i muscoli sono stati riallineati e trascorsa un’adeguata convalescenza per permettere ai tessuti di consolidarsi, si può anche riprendere un’attività fisica a pieno carico.

Un’ultima domanda: abbiamo parlato alle donne, perché il nostro pubblico è in prevalenza femminile. Ma gli uomini? Anche loro possono soffrire di questa patologia?

La diastasi dei muscoli retti addominali può verificarsi anche nell’uomo, soprattutto se assiduo frequentatore di palestre o per motivi congeniti. Ho trattato numerosi pazienti maschi, spesso insospettabilmente vanitosi e attenti all’estetica.

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