Sophia Loren: in arrivo l'atteso film "La vita davanti a sé"

Il ritorno diSophia Lorensul set è come un miracolo reso possibile dall’amore per il figlio regista Edoardo Ponti, che l’ha diretta nel film “La vita

davanti a sé” (tratto dal romanzo omonimo di Romain Gary edito da Neri Pozza), disponibile dal 13 novembre su Netflix. La storia – come hanno raccontato nell’incontro con la stampa – è ambientata a Bari, dove vive Madame Rosa, ex prostituta sopravvissuta ai campi di concentramento e attualmente alle prese con l’asilo che ha aperto a casa sua e in cui si prende cura di bambini in situazioni complicate. È così che conosce il dodicenne senegalese Momò e finisce, suo malgrado, a occuparsene. Ad accompagnare questo viaggio d’accettazione ci pensa la canzone Io sì (Seen) di Laura Pausini, che la cantante spera le spalanchi la strada nella corsa agli Oscar. Sophia Loren, splendida 86enne si collega da casa con il figlio filmaker, che le tiene il braccio attorno alla spalla per tutto il tempo, sussurrandole frasi affettuose e prendendola per mano con grande affetto. La diva, vincitrice di due Academy Award, appare radiosa e risoluta come non mai.

Il suo ritorno in scena è stato accolto con grandissima gioia. Le è mancato il set?
Avevo bisogno di riposo, di silenzio, di stare con i miei figli, che non ho visto molto crescere, ma questa storia valeva la pena di essere raccontata e mi ha riportato al mio debutto.

È vero che la sua Madame Rosa le ricorda sua madre?
Sì, anche lei era così, parlava molto, si faceva sentire, suonava benissimo il pianoforte e questo ci ha permesso di avere i soldi per mangiare in tempo di guerra, quando si esibiva per i soldati americani. Che donna di grande bellezza e talento!

La vita davanti a sé

© REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA

Infatti lei ha avuto un passato difficile, tra le ristrettezze economiche durante laSeconda Guerra Mondiale. Crede che sia possibile dimenticare o superare il dolore?
I dolori non si dimenticano, ti rimangono dentro. E per me raccontare personaggi che hanno vissuto la guerra ha influito in maniera positiva. In questo film, ad esempio, si parla di tolleranza, perdono, amore: tutti abbiamo diritto di essere visti e ascoltati, per poter far sì che i sogni si realizzino.

È difficile parlare di sogni in periodi come questi in cui persino abbracciare qualcuno rappresenta un pericolo. Come sta vivendo la pandemia?
Ho paura di tutto, non esco più, ma seguo le leggi. La connessione fra le persone è importante, ma fino a un certo punto. Seguo le regole e faccio attenzione a ciò che ci viene vietato.

Che cosa ha pensato quando il decreto recente ha chiuso teatri e cinema?
Questi luoghi sono rifugi dove ci ritroviamo per capirci meglio, ma la salute è importante, anche quella emotiva. Mi dispiace molto ma cosa possiamo fare?

La vita davanti a sé

© REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA

La vita davanti a sé

© REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA

Come si sente all’idea di un terzo Oscar?
Il mio Oscar è stato lavorare a questo film. Speriamo bene, ma non ci voglio neanche pensare, alla sola idea mi batte forte il cuore.

Ha una stanza per i premi vinti?
Ma no, sono tutti in corridoio, a casa…

Quanto è legata alle sue origini meridionali ancora oggi?
Quando si nasce a Napoli non si dimentica e io sono felice di essere napoletana al mille per cento. Se canto una canzone è napoletana, è nel mio cuore e rappresenta la mia fortuna. Per me l’incontro con Vittorio De Sica è stato fondamentale, una scuola meravigliosa e un momento felice della mia vita.

Qualche rimpianto?
Luchino Visconti tanti anni fa mi aveva proposto il ruolo della Monaca di Monza, un personaggio che io amo molto. Non se n’è più fatto niente, non ricordo neppure il perché ma avrei tanto voluto interpretarla.

La vita davanti a sé

© REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA

La vita davanti a sé

© REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA

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