Borgogna, anni 60. La campagna è quella di un quadro di Pissarro. Filari di vigne che producono vini pregiatissimi. Lui fa l’agricoltore, lei la casalinga.
Rouge Pur Couture e Rouge Volupté Shine, Holiday 2020 Collection “Dress me wild”, Yves Saint Laurent Beauté.
Ma i suoi genitori erano contenti?
Più che contenti erano preoccupati. Mi dicevano: sei un bravo cuoco, perché lasci un buon lavoro, abbandoni tutto quello che hai imparato per iniziare un’attività completamente nuova? Ma, alla fine, a loro interessava soltanto che fossi felice e mi hanno lasciato fare.
Trova qualche similitudine tra cucina e maquillage?
La condivisione. Cucino o trucco per far felici gli altri. Amo creare nuove sfumature, applicarle, mixarle, ma il vero piacere è quando la persona che le indossa è davvero contenta e non corre subito in bagno a lavarsi via tutto.
Da tre anni è Global Beauty Director da Yves Saint Laurent. Se dovesse tirare le somme di questa esperienza?
Sono stati tre anni fantastici. È un onore lavorare per un marchio così: per me che sono francese è storia, cultura, heritage. E poi amo l’irriverenza, quel modo unico di mescolare il femminile al maschile, il gusto per i colori, per le texture...
Che rapporto ha conAnthony Vaccarello? Quando crea una nuova collezione, vi sentite, confrontate?
No. Ma le sue creazioni mi sono sempre d’ispirazione. Ci conosciamo da otto anni, da prima che arrivasse in Saint Laurent e lo stimo molto.
(Continua)
In apertura: un ritratto di Tom Pecheux: prima di YSL Beauté, è stato direttore creativo del trucco di Estée Lauder e Shiseido.
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