Cinque cose che non sapevi su IL Diavolo veste Prada

IlDiavolo Veste Prada è stato chiaramente uno dei fenomeni letterari e cinematografici che ha segnato gli anni zero. Un'opera che ha consegnato all'immaginario collettivo alcune

 battute fantastiche, un monologo indimenticabile, un'interpretazione magistrale firmata Meryl Streep e soprattutto uno sguardo sul mondo della moda (e delle riviste di moda) che è diventato vera e propria "lettera scolpita". A distanza di 14 anni dall'uscita del film, ci sono cinque cose che (probabilmente) ancora non sapete sul Diavolo Veste Prada.

Eccole qui.

Il budget per i costumi è tra i più alti di sempre

Meryl Streep in Il Diavolo Veste Prada

© PRI / IPA

Per ricreare lo stile perfetto che doveva caratterizzare tutto il mondo che circondava la rivista "Runway" la costumista Patricia Field (già demiurga del glamour di Sex and The City e del recente Emily in Paris) ha creato un guardaroba gargantuesco con outfit firmati Chanel, Calvin Klein, Marc Jacobs e molti altri. Il valore dell'investimento per il film? Circa un milione di dollari. Il che rende Il Diavolo Veste Prada uno dei film con il più alto budget per i costumi mai realizzato.

Miranda Priestly non è davvero ispirata ad Anna Wintour

Meryl Streep in Il Diavolo Veste Prada

© Mymovies

La cosa vi potrà sorprendere, ma c'è più Clint Eastwood che Anna Wintour nel personaggio di Miranda Priestly. Non stiamo parlando, ovviamente, del personaggio contenuto tra le righe del libro che, come si evince dalla biografia dell'autrice Lauren Weisberger, è chiaramente l'alter ego del direttore di Vogue US ma della sua controparte cinematografica. Per portare sullo schermo Miranda, infatti, Meryl Streep ha creato una sorta di mix di più personalità di cui solo una piccola parte è ispirata ad Anna Wintour. Miranda ha infatti i capelli di Helen Mirren, lo stile di Diana Vreeland ma soprattutto conosce l'arte del silenzio carico di significato portato sullo schermo da Clint Eastwood. Tutto questo è Miranda: personalità e carisma puri.

La Paris Fashion Week non era veramente a Parigi

Anne Hathaway in Il Diavolo Veste Prada

© The devil wears Prada, 2006

Per questioni di budget, le scene legate alla Paris Fashion Week non sono state girate davvero a Parigi. Mentre una troupe, infatti, girava gli esterni, le parti con Miranda sono state interamente girate a New York: quello che vediamo accadere al Ritz di Place Vendôme è stato girato all'interno al St- Regis Hotel di Manhattan e le scene delle sfilate son state ricreate nel Queens.

Il ceruleo è davvero un colore così importante?

Meryl Streep in Il Diavolo Veste Prada

© Rex

È forse un passaggio tra i più memorabili di tutta la pellicola: Miranda Priestly tiene una brevissima lezione di moda alla giovane e inesperta Andrea partendo dal colore "azzurro" del suo maglione. Sebbene ci siano diverse verità nel film e sebbene la pellicola metta in luce elementi del mondo della moda e delle riviste di moda sempre rimasti nell'ombra, il monologo di Miranda rimane una pura invenzione degli sceneggiatori. Pura invenzione.

Il ruolo di Emily ha richiesto 100 provini

Anne Hathaway, Meryl Streep ed Emily Blunt in Il Diavolo Veste Prada

© © Everett Collection

Se per la scelta di Miranda, la Fox è andata a colpo sicuro ingaggiando Meryl Streep per 4 milioni di dollari, per il ruolo di Emily Charlton, altra assistente di Miranda, si è tenuto un super-casting che ha visto coinvolte più di 100 attrici. A spuntarla è stata poi Emily Blunt grazie al suo accento british e alla sua incredibile verve. 

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