Non stupisce quindi che la redazione di Vogue Italia abbia scelto proprio Salem Mitchell come una delle protagoniste della Digital Beauty Week (nello specifico la
potete vedere nella IG Live di oggi, 13 novembre 2020, alle ore 20). Abbiamo colto l'occasione per intervistarla e con lei abbiamo parlato di beauty routine, canoni estetici e inclusività, ma anche di un nuovo progetto che la vede designer di cover. per smartphone. Leggete qui.
Il primo gesto beauty della tua giornata. E l'ultimo.
La prima cosa che faccio dopo la doccia è idratare la pelle con Embryolisse Lait Creme Concentre e Skin Worship Dew Drops mentre l’ultima cosa che faccio è lavare il viso con Cetaphil o il Jelly Cleanser di Drunk Elephant.
Cosa non manca mai nel tuo beauty case?
Idratante, crema solare, gloss, gel sopracciglia, e mascara. Sono prodotti essenziali per creare un look super naturale per il giorno e per i casting ma sono anche una buona base per un look più creativo e divertente.
Salem Mitchell fotografata da Lauren Leekley con la cover da lei creata per Wildflower Cases
Tre prodotti che senti di suggerirci...
Saie Beauty Mascara, lo scovolino è perfetto per raggiungere anche le ciglia nell’angolo interno dell’occhio.
Espressoh Glassy Blush, mi piace un look effetto “bagnato”, quindi un blush dal finish glassy è perfetto per il giorno.
Weleda Skin Food, è un idratante più ricco che di solito uso d’ inverno o quando viaggio tanto. E siccome è molto nutriente, lo uso la sera prima di andare a dormire e non al mattino.
A che punto siamo con la rappresentazione della femminilità nel mondo del beauty secondo te?
Per tanto tempo ci hanno fatto vedere sempre le stesse cose, uno standard di bellezza eurocentrico in forme diverse, e il mercato del beauty si rivolgeva solo alle donne. C’era una mancanza generale di inclusione etnica e di genere nel mondo della cosmetica. E se c’è ancora tanta strada da fare, sono comunque felice della direzione che abbiamo preso. Vediamo pubblicazioni e brand importanti accogliere la diversità ed eliminare le etichette di genere dai prodotti beauty perché devono poter essere accessibili a tutti. Credo che la femminilità sia un concetto con cui ciascun individuo deve relazionarsi in modo autonomo, per decidere se fa al caso loro, e che tipo di caratteristiche vi associano. Sono felice che non ci sentiamo più obbligati a scegliere un determinato look, prodotto o genere per definire la bellezza e la femminilità in senso lato.
Salem Mitchell fotografata da Lauren Leekley con la cover da lei creata per Wildflower Cases
E rispetto ai canoni estetici?
Oggi i canoni estetici indubbiamente vengono influenzati dalle peculiarità etniche. Abbiamo visto un’invasione di matite contorno labbra e filler, e filtri Instagram per dare a tutti un volto dai tratti più “esotici”, labbra carnose e “fox eye”. Negli ultimi mesi finalmente abbiamo iniziato a considerare le implicazioni culturali del Fox Eye trend. Oggi accogliamo ogni tipo di bellezza perché grazie ai social media possiamo vedere molto di più di quello che i media mainstream volevano venderci. E se è bello vedere che le peculiarità etniche vengono finalmente celebrate, in particolare quelle black, è anche importante ricordarsi che quelle stesse caratteristiche che oggi vengono elogiate e imitate, anni fa venivano fortemente criticate e sessualizzate.
Sei una star di Instagram. Sui social media (anche in seguito al documentario "Social Dilemma") c'è una letteratura contrastante. Come si mantiene un'integrità sui social?
Se è vero che ho la mia platform, va anche detto che ho solo 22 anni, quindi anche io mi confronto spesso con idee contrastanti sui social media. Come tutto il resto nel mondo, anche i social hanno i loro pro e i loro contro. In questo momento credo di avere un rapporto sano con i social, ma visto che è un mondo strettamente legato alla cultura contemporanea, e alla fashion industry, che è anche quella che lo foraggia, per molti di noi è molto facile oltrepassare il confine fra sano e dannoso. Faccio del mio meglio per essere sempre vera, ma sui social cerco sempre di mettere dei paletti belli grossi per salvaguardare il mio benessere psicologico. Credo sia facile per i follower sentirsi autorizzati a conoscere le cose più personali dei loro creativi preferiti, quando in realtà non è un atteggiamento rispettoso. Ho anche notato che più cose condivido, più la gente crede di poter entrare in intimità con me, che sarà anche fatto in buona fede, ma a volte mi fa sentire a disagio, e questo mi ha portato a condividere meno contenuti per rafforzare questi paletti.
Salem Mitchell fotografata da Lauren Leekley con la cover da lei creata per Wildflower Cases
Stai per lanciare una collezione con Wildflower Cases. Ci racconti l'ispirazione?
Avere delle buone idee per delle cover è stata una bella sfida, abbiamo fatto schizzi e disegnini vari e creato una serie di mood board finché non abbiamo iniziato a pensare a quello che mi piace davvero, a quello che cerco in una cover. Per il design finale sono stata molto influenzata dai fashion trend che mi piacciono di più in questo momento. Stampe astratte, ghirigori e colori freddi. Ho passato un sacco di tempo a creare delle mood board con gli abiti che mi piacevano ed è quello che soprattutto abbiamo cercato di inserire nel design. E alla fine ho persino comprato alcuni degli abiti che mi avevano ispirato, e li ho indossati con le cover.
Quante cover hai? Le abbini al tuo look? Al tuo umore? Oppure sono match casuali?
Ho forse 30 cover di Wildflower, e cerco sempre di abbinarle a quello che indosso, ma ora che ho la mia cover, nessuna sarà mai bella come questa. E credo passerà un bel po’ di tempo prima di cambiarla!