Serie tv italiane targate Netflix. La nostra mini guida
Italians do it better: che sia ancora vero o no, Netflix ci crede e punta sulla
Ecco, allora, le cinque serie 100% made in Italy firmate dalla piattaforma.
1. Suburra – La serie
Che sia Alessandro Borghi l’ottavo re di Roma? Prima di lanciarsi nella serialità internazionale di Diavoli, l’attore capitolino ha dato prova di sé in una serie che, proprio come Gomorra, nasce in libreria e passa prima per il grande schermo. L’interprete – che per la piattaforma ha realizzato anche il premiatissimo film “Sulla mia pelle” – stavolta declina la criminalità in tre stagioni al cardiopalma. Nei panni del figlio del boss, Aureliano Adami, ha velleità mafiose che spesso si scontrano con quelle del clan sinti degli Anacleti, il cui membro, detto Spadino, rappresenta uno degli antagonisti. Il controllo del territorio, il traffico di droga e le speculazioni edilizie danno vita ad una serie di eventi che poi evolvono in risvolti clamorosi.
Consigliato a chi ama le storie ad alta tensione.
Alessandro Borghi in Suburra
© EMANUELA SCARPA/NETFLIX
2. Baby
Ispirata agli scandali delle liceali di Roma Nord del 2013, Baby ripercorre le vicende di ricche romane del quartiere Parioli che s’avventurano nei giri della prostituzione, celando segreti e bugie dietro una facciata di perfezione glamour. Le giovani Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, interpreti rispettivamente delle due protagoniste Chiara e Ludovica, sono state lanciate nello star system nostrano proprio da questi ruoli da studentesse del liceo Collodi diventate poi baby squillo. Nel cast anche qualche volto più noto, tra cui la figlia di Morgan e Asia Argento, Anna Lou Castoldi (qui al debutto davanti alla macchina da presa), e Mirko Trovato (braccialetti Rossi), oltre a Giuseppe Maggio (idolo dei teenager nel film Sul più bello). Tra droga, revenge porn e ogni genere di ribellione adolescenziale, anche gli oscuri segreti prima o poi vengono a galla.
Ideale per chi non teme storie di gioventù bruciata e troppo vicine a casa.
Alice Pagani e Benedetta Porcaroli in Baby
© Francesco Berardinelli/Netflix
3. Luna Nera
Il primo fantasy ad alto budget italiano, a puntate e al femminile, tratto dall’omonimo romanzo di Tiziana Triana, Luna Nera è ambientato nell’Italia centrale del 17° secolo. La protagonista, una sedicenne levatrice di nome Ade (Antonia Fotaras), si ritrova al centro di un’accusa di stregoneria. L’unica via di fuga è rappresentata da una comunità di donne nel bosco, che però le preclude l’amore per Pietro (Giorgio Belli), figlio del capo-cacciatore di streghe, i cosiddetti Benandanti. Il team di Luna Nera vanta tre sceneggiatrici e tre registe e promette scintille (oltre a tanta magia, ovviamente). Le ragioni del cuore e quelle della scienza si affrontano in un duello impari, in un contesto di discriminazione delle donne e di forti pregiudizi mescolati ad ignoranza.
Consigliata a chi aspetta la rinascita del genere fantasy seriale italiano fin dai tempi di Fantaghirò.
Luna Nera
© Emanuela Scarpa/Netflix
4. Summertime
Liberamente – molto liberamente – tratto dal romanzo “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia, questo teen drama ha i sapori e la spensieratezza dell’estate al mare sulla costa adriatica. I due protagonisti, Ale (Ludovico Tersigni) e Summer (Coco Rebecca Edogamhe), non potrebbero essere diversi, per temperamento ed estrazione sociale. Lui, ex campione di motociclismo, si ritira dalle scene dopo un incidente e contro il volere del padre, mentre la madre è proprietaria dell’albergo dove, suo malgrado, Summer si ritrova a lavorare per aiutare la famiglia. Attorno a loro ruotano altri giovanissimi personaggi, tra amici e pretendenti. Che sia tra gli esordienti l’erede di Riccardo Scamarcio? È ancora presto per dirlo, ma di certo la serie offre un’evasione a una leggerezza di cui il pubblico ha sempre più bisogno.
I primi batticuore, le cotte estive, le delusioni sotto l’ombrellone: la ricetta è semplice, per una parentesi di puro intrattenimento.
Consigliata a chi cerca una pausa di relax senza troppe pretese.
Summertime
5. Curon
Uno dei progetti stilisticamente più ambiziosi sul fronte italiano, Curon prende il nome dal suggestivo ma misterioso paese montano (Curon Venosta, in provincia di Bolzano) dove due gemelli adolescenti, Daria (Margherita Morchio) e Mauro Raina (Federico Russo, volto storico de I Cesaroni), si ritrovano a vivere con il padre. La pessima reputazione della madre Anna (Valeria Billello) in paese rende l’inserimento dei due diciassettenne alquanto burrascoso. Durante una serata molto particolare, i ragazzi finiscono nelle acque del lago locale (nato artificialmente per produrre energia idroelettrica) che pare maledetto da una leggenda sinistra: la chiesa non ha un campane dal 1950 ma chi ne sente i rintocchi sa che indicano un presagio di morte. Un noir soprannaturale suggestivo e inquietante, quindi, incorniciato da uno dei luoghi più mistici della Penisola. I pericoli dell’adolescenza sono metaforicamente messi in scena da situazioni pericolose e, in questo caso, potenzialmente letali.
Perfetto per chi ama le esperienze fuori dall’ordinario… ad ogni latitudine.
Curon
© Loris T. Zambelli / Netflix