Con Rynkl, Madis e Symmetry Master non è andata benissimo. Erano i primi tre supercomputer che, nel 2016, furono incaricati di giudicare pubblicamente la bellezza
Loreto è il coordinatore di un esperimento che apre prospettive inedite sul tema ampliando il metodo tradizionale: anziché usare una sfilza di immagini di adoni (o presunti tali, secondo i gusti dei programmatori) per insegnare a un’intelligenza artificiale i tratti estetici in grado di sedurre la collettività, ha permesso ad alcuni soggetti di scolpire su uno schermo, liberamente, la loro variante preferita di un volto. «Lo studio ha confermato che nella percezione della bellezza la soggettività è estrema, ma anche evidenziato una qualche concordanza su alcuni criteri, su certe proporzioni. Per esempio, chi allarga un viso tende a compiere in automatico la stessa operazione nel definire la distanza tra gli occhi».
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In apertura: un lavoro dell’artista digitale Johanna Jaskowska (@johwska). Jaskowska ha creato dei filtri Instagram beauty (luci, colori, colate di oro e argento...) che in brevissimo tempo l’hanno resa una delle Igers più seguite.