Lavinia Fuksas lancia la sua linea di gioielli, una collezione in divenire, che parte con 10 pezzi e che “arriverà nel tempo a 40”. Frutto
Quanto all’architettura come fonte d'ispirazione, “i miei gioielli”, dice, “sono strutturali, vere e proprie costruzioni”. Contraddistinti da una ricercata ruvidezza. “Possono essere paragonati all’essere umano, alla sua ricchezza non sempre esibita, interiore ma, non per questo, meno intensa, unica”. Le stesse pietre preziose sono inglobate, poco apparenti. “La grazia”, dice, “non è mai ostentazione”.
Il choker, uno dei primi 10 pezzi della collezione di Lavinia Fuksas
La collezione ha richiesto un anno a mezzo di lavoro. Tempo necessario ai canoni decisi dalla Fuksas e fondati su artigianato e sostenibilità. Per i gioielli è stata utilizzata la lavorazione 3D, con plastiche riciclabili e materiali esclusivamente bio. “Tutti i pezzi sono in oro”, spiega, “perché e un bene durevole, e credo che, soprattutto in questo momento storico, abbiamo bisogno di sicurezza e di durata nel tempo». Il metallo, come le pietre preziose, è certificato conflict free: diamanti, smeraldi, malachite, onice, lapislazzuli e madreperla. Per la Fuksas, il diamante rappresenta la chiarezza, mentre con altre pietre, come gli smeraldi e i lapislazzuli, il legame è più sentimentale: “Uno smeraldo è stato il primo gioiello che mi diede mio padre per la maggiore età. Di lapislazzuli era un anello di mia nonna che mi regalò per i 21 anni”.
Anello con madreperla
Bracciale in oro
Nonostante le difficoltà, anche legate alla pandemia, la produzione non è stata affidata ad artigiani francesi (Fuksas vive stabilmente a Parigi). I pezzi della collezione sono stati fusi e rifiniti a Roma. “Non è stato facile seguire la lavorazione a distanza, ma ci tenevo molto per questioni anche affettive”.
La video-campagna che partirà prossimamente metterà al centro la diversità, criterio che ha guidato la scelta di modelle e supporter. “Di nazionalità diverse, famose e non, e non sempre tipicamente belle. Ma tutte donne di talento e di contenuto”.
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Anelli di Lavinia Fuksas