Lila Moss debutta sulla copertina di Vogue Italia

Se si chiede a Lila Moss qual è la sua modella preferita, mettendole come condizione di non citare sua madre, ci si aspetterebbe di sentirle

fare il nome di una delle top del momento. Invece, a sorpresa, dice: «Twiggy. La ammiro davvero, per il suo stile e per tutta la sua carriera». Nonostante abbia appena compiuto diciotto anni Lila conosce bene la storia della moda: Twiggy è l’incarnazione di un’epoca, la personificazione della “Swinging London” degli anni 60 così come Kate Moss (sì, certo, sua madre) è stata, ed è ancora, il simbolo e il modello della “Cool Britannia” degli anni 90.

Giacca di lana, BOTTEGA VENETA; Lupetto di cashmere, MICHAEL KORS COLLECTION; Collant, EMILIO CAVALLINI; boots di pelle, DOLCE&GABBANA.

Fotografata da David Sims, Lila Moss è la protagonista della copertina di questo numero. La prima, per lei. Era già apparsa su una cover di Vogue Italia nel giugno del 2016, ritratta da Mario Sorrenti, ma era insieme a sua madre. E per Kate si trattava della centododicesima – 112! – cover nelle varie edizioni di Vogue.

Sebbene la madre sia tra le modelle più celebrate del mondo della moda, Lila ovviamente non la guarda nello stesso modo. Quando ha cominciato a rendersi conto di chi fosse davvero Kate? «Una delle prime volte in cui l’ho realizzato e mi sono detta “Wow!” è stato quando, intorno agli 8 anni, mia mamma stava lavorando al suo Kate: The Kate Moss Book (Rizzoli New York, ndr). Ricordo lei e mio padre, a casa, concentrati sull’editing di migliaia di foto. Io ero lì, seduta accanto a loro, stupita di quanti progetti meravigliosi avesse realizzato».

Giacca di cashmere doppiopetto, SAINT LAURENT BY ANTHONY VACCARELLO.

Ovviamente ci sono dei privilegi a essere la figlia di Kate Moss e Jefferson Hack, fondatore e direttore editoriale di Dazed Media. Fin dalla sua prima collaborazione per una campagna pubblicitaria nel 2017 – «Portavo ancora l’apparecchio ai denti!» – è sempre stata rappresentata dalla Kate Moss Agency. Oggi i brand la rincorrono per offrirle nuovi progetti. «Quando Marc (Jacobs), circa due anni fa, mi ha chiesto di posare per la campagna beauty ero elettrizzata. Mi sono detta: “Devo farla!”. Da allora mi è sempre piaciuto questo lavoro, in ogni suo aspetto, e mi è piaciuto ogni progetto al quale ho preso parte».

Sebbene sfilare sia ancora un’esperienza nuova per lei, il suo  debutto per Miu Miu a Milano lo scorso ottobre è andato bene. «A essere sincera ero sollevata al pensiero che ci fosse un pubblico virtuale: mi rendeva meno nervosa. È stato così anche per le altre ragazze, quasi tutte alla prima sfilata, l’abbiamo affrontata insieme. D’altra parte, la mancanza di un’audience dal vivo ha tolto qualcosa di fondamentale all’esperienza della passerella. In ogni caso è stato un buon inizio, più morbido». Un po’ più adrenalinica invece è stata il giorno seguente, alla Fondazione Prada, la discesa attraverso lo scivolo disegnato dal famoso artista Carsten Höller, che dall’ufficio di Miuccia Prada arriva al parcheggio sottostante. «Katie Grand mi ha detto “Devi provarlo!”, Miuccia invece era un po’ preoccupata perché la discesa è molto ripida così mi ha accompagnata e mi ha mostrato come fare. Si è seduta su un piccolo sacco sul pavimento e mi ha spinta giù. È stata una bella esperienza, molto divertente».

Lila Moss fotografata da David Sims. Cappotto doppiopetto di lana e seta con collo, tasche e bottoni di velluto, GUCCI.

Se fare la modella le è venuto quasi naturale, in passato ha però dichiarato di essere interessata al design. E si è anche occupata di giornalismo, intervistando Gigi Hadid per il numero del venticinquesimo anniversario di Dazed. «È stato così entusiasmante! Trovo davvero molto interessante quello che fa mio padre e mi piace esplorare questo aspetto del settore della moda», ha detto. Ma niente è deciso ed è lei la prima a prendere tempo: «Sto ancora studiando e devo capire cosa farò dopo. A proposito di design, penso che il prossimo anno seguirò un corso base sulle materie e i tessuti. Vedremo». E aggiunge. «I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a concentrarmi creativamente su ciò che amo e sono molto grata per questo». Di sicuro il fascino delle passerelle è molto forte – come potrebbe non esserlo? – e anche se Kate ha smesso di sfilare nel 2004, ha comunque partecipato con qualche cameo a degli eventi, permettendo a Lila di vederla in azione. «La prima sfilata in cui l’ho vista è stata sulla passerella A/I 2013 di Louis Vuitton. Ero seduta tra mio padre e il compagno di mia madre di allora e quando è uscita in mezzo agli applausi mi sono guardata intorno e ho pensato: “Voglio farlo anche io!”. È stato davvero bello vivere quel momento». Molto presto, è facile immaginare, ci sarà Kate ad applaudire Lila che cammina in passerella.

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