Gratitude journal, un diario per annotare i momenti di felicità

Uno slancio d’amore da parte di un figlio, una cortesia da uno sconosciuto, una buona notizia attesa a lungo. Ogni giorno è ricco di attimi

significativi, momenti di non trascurabile felicità dei quali sentirsi grati. Per evitare di smarrirli nel labirinto della memoria, per dargli la dignità di ricordi da recuperare durante qualsiasi deriva di malinconia, vale la pena metterli per iscritto: «Però una pagina bianca rischia di intimidire», ha scritto di recente il New York Magazine. Raccogliendo i pareri di vari medici, la rivista suggerisce di provare piuttosto con un vero e proprio “Gratitude Journal”, un diario per tenere metodicamente traccia di questi frammenti di improvvisa allegria.

«Se n’è occupato anche Martin Seligman, il fondatore della psicologia positiva, quella che studia e ricerca i metodi per il benessere personale. Si è iniziato sperimentando con i quaderni settimanali, ma poi si è visto che quelli quotidiani risultano più immediati e efficaci», spiega Lara Lucaccioni, autrice di Ridi ama vivi (Rizzoli), saggio che al tema della gratitudine, e alla sua trasformazione in inchiostro, dedica ampio spazio.

Un consiglio perché questi riassunti delle gioie precedenti funzionino? «Non essere generici, ma specifici. Non allietarsi perché quel giorno c’è il sole o si è in salute, ma per un episodio particolare: un aneddoto divertente, l’incontro casuale con un amico al parco, una vaschetta di gelato condivisa assieme al proprio partner». È un piccolo doping delle emozioni, che vale come minimo un loro raddoppio: «Mentre descrivo una scena, è come se la stessi rivivendo. La riporto in vita, ne rinforzo la carica. C’è un termine in psicologia che definisce questo esercizio: è il savoring. Significa assaporare i piaceri». Non si tratta di un semplice gioco di memoria, ma di un cambio di atteggiamento: «Sapendo che alla sera dovrò compilare il diario, nel corso della giornata mi impegnerò a cercare occasioni utili per riempirlo. Diventerò un cacciatore di bellezza». Così la voglia di gratitudine provocherà dipendenza.

Ancora più di un manuale di self-help, scrivere tutti i giorni aiuta a vivere meglio. Ecco alcuni quaderni e relative istruzioni.

GOOD DAYS START WITH GRATITUDE (Pretty Simple Press) assegna due compiti: scrivere tutti i giorni tre avvenimenti per i quali si è grati e, una volta la settimana, fare il punto su cosa migliorare nella propria vita.

THE 100-DAY PLANNER (The Happiness Planner) fissa un orizzonte temporale alla sua efficacia: tre mesi e qualche giorno oltre. La sua promessa è quella di ridurre lo stress attraverso un rito di gratitudine quotidiana.

GRATEFUL JOURNAL (Alleyoop) è un diario con un approccio diverso: non ci sono date, né scadenze. Lo si riempie come e quando si vuole. E il proposito ha senso: uno strumento che intende alleviare la pressione, non dovrebbe metterne.

In apertura: l’interno di “The five minute journal” (Intelligent change), il quaderno che fissa un doppio appuntamento quotidiano: la mattina si scrivono i propositi per la giornata, la sera ciò per cui ci si è sentiti grati.

Da Vogue Italia, n. 843, dicembre 2020

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