Prima della Scala: “A riveder le stelle”
Dal celebre verso con cui Dante chiude l’Inferno (“…e quindi uscimmo a riveder le stelle”), il Teatro alla
Le prove dell'orchestra per la serata del 7 dicembre (foto courtesy Brescia e Amisano)
Saranno Rai 1, Radio3 e Raiplay a trasmettere A riveder le stelle, lunedì 7 dicembre a partire dalle ore 17, per quasi tre ore di programma, registrato nei giorni scorsi ovviamente senza pubblico. Ventiquattro i cantanti tra i maggiori del nostro tempo che, in arrivo da tutto il mondo con permessi speciali, hanno accettato l’invito. Ma non sarà un semplice Gala d’opera bensì uno spettacolo drammaturgico ideato dal regista Davide Livermore, con scene operistiche di Verdi, Donizetti, Rossini, Cilea, Giordano, Puccini, ma anche Bizet, Massenet, Wagner, scandite da testi di poesia e prosa interpretati da noti attori, inclusi alcuni estratti di balletto. L’avvio con la cupa maledizione di Rigoletto “Cortigiani vil razza dannata” che si scioglie nello speranzoso finale “Tutto cangia” da Guglielmo Tell, può alludere metaforicamente al ciclo della pandemia, saldo restando il valore fondativo del melodramma nella coscienza civile del nostro popolo.
Riccardo Chailly (foto courtesy Brescia e Amisano)
Composta da elementi reali, proiezioni e realtà aumentata, la scenografia che vedremo sarà il fulcro del nuovo assetto della sala teatrale: con il palcoscenico alle spalle, il direttore musicale Riccardo Chailly dirigerà l’orchestra sistemata al posto della platea, i professori distanziati e con le mascherine, mentre i coristi saranno disposti nei palchi, ognuno nel proprio.
Per il piacere dei melomani la lista delle star dell’opera accorse ad onorare La Scala, non ha precedenti e ognuno di noi potrà trovarvi i propri beniamini: Ildar Abdrazakov, Roberto Alagna, Carlos Álvarez, Piotr Beczala, Benjamin Bernheim, Eleonora Buratto, Marianne Crebassa, Plácido Domingo, Rosa Feola, Juan Diego Flórez, Elīna Garanča, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Camilla Nylund, Kristine Opolais, Lisette Oropesa, George Petean, Marina Rebeka, Luca Salsi, Andreas Schager, Ludovic Tézier, Sonya Yoncheva. Immaginiamo le gare di bravura, soprattutto tra tenori e soprani, impegnati nelle più celebri arie d’opera, una trentina, tratte da Rigoletto, Don Carlo, Un ballo in maschera, Otello, Lucia di Lammermoor, Don Pasquale, L’elisir d’amore, Guglielmo Tell, Madama Butterfly, Turandot,Tosca, Andrea Chénier, Carmen, La Valchiria.
Un accordo con la Camera della moda permetterà ai protagonisti di indossare capi firmati da Giorgio Armani, Dolce&Gabbana, Valentino, Curiel, Gianluca Capannolo e Marco De Vincenzo. Giorgio Armani veste con due abiti diversi il mezzosoprano francese Marianne Crebassa,il soprano lettone Kristine Opolais, il soprano americano Lisette Oropesa e, per la serata, i primi ballerini Nicoletta Manni, Martina Arduino, Virna Toppi, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.
Dolce & Gabbana, che da anni collaborano con il Teatro alla Scala, hanno vestito cinque soprano: le italiane Eleonora Buratto e Rosa Feola; Sonya Yoncheva, nata in Bulgaria, la polacca Aleksandra Kurzak e la lettone Marina Rebeka.
Valentino ha vestito il mezzosoprano lettone Elīna Garanča, interprete dell’aria della principessa Eboli “O don fatale” da Don Carlo di Verdi.
Anche le attrici impegnate nello spettacolo indosseranno abiti degli stilisti: Maria Chiara Centorami alternerà Marco De Vincenzo e Curiel, la “Musa” Linda Gennari avrà un abito Dolce & Gabbana, Laura Marinoni cambierà Curiel e Gianluca Capannolo, Michela Murgia indosserà un abito di Valentino, Caterina Murino alternerà tre capi di Dolce & Gabbana. Gli smoking di Davide Livermore e Massimo Popolizio sono di Dolce&Gabbana.
Nicoletta Manni (foto courtesy Brescia e Amisano)
Roberto Bolle (foto courtesy Brescia e Amisano)
© Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
Sotto la guida del neodirettore del Ballo, Manuel Legris, anche i ballerini prenderanno parte alla serata: non l’intero corpo di ballo purtroppo – troppo rischioso – ma una sua rappresentanza. L’étoile Roberto Bolle sarà protagonista di un assolo contemporaneo, Waves, firmato da Masimiliano Volpini, mentre i Primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko danzeranno l’Adagio dallo Schiaccianoci di Rudolf Nureyev. A firma di Manuel Legris la novità della serata: Verdi Suite sui ballabili di opere verdiane, per i Primi ballerini Martina Arduino, Claudio Coviello, Virna Toppi e i Solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo. Nelle immagini delle prove sui social abbiamo visto anche i ballerini provare con le mascherine - immaginiamo con quanta fatica – ma fortunatamente se ne libereranno durante la trasmissione.
Nell’impossibilità di realizzare gli eventi della “prima diffusa” che coinvolgevano l’intera città, il prologo ci mostrerà una Milano “addormentata” grazie alle riprese di un drone sui suoi luoghi simbolo: il Castello, il Duomo, la Stazione, mentre una musa salvifica planerà sul Teatro con la voce registrata di Mirella Freni. Fiato alle trombe per l’istituzionale Inno di Mameli (ma senza autorità presenti) e la trasmissione avrà inizio. Sarà comunque memorabile, per contingenza storica e slancio artistico.
Placido Domingo (foto courtesy Brescia e Amisano)
© Brescia e Amisano © Teatro alla Scala