Bridgerton: trama e curiosità sulla serie tv Netflix di Shonda Rhimes

Bridgerton su Netflix: racconti dal set e interviste con il cast

Romantica, d’altri tempi e molto, molto sexy: la serie Bridgerton, dal 25 dicembre su

Netflix, promette scintille, oltre alla consacrazione nell’Olimpo di Hollywood (entro fine anno) per il cast di attori e attrici britannici under 30. Le ragioni sono moltissime, oltre alla garanzia di qualità che ormai accompagna il colosso streaming: innanzitutto ha il marchio di fabbrica di Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy); una saga letteraria tradotta in 32 lingue, scritta da Julia Quinn e appena rieditata in Italia per Oscar Mondadori con il poster della serie; un tocco glamour irresistibile che mescola l’allure d’inizio Ottocento con tocchi moderni; un gruppo di giovani e affascinanti protagonisti con interpreti altrettanto seducenti e una voce narrante del calibro diJulie Andrews (Mary Poppins). Oltre a tante lovestory, qualche mistero, una colonna sonora che spazia da Rihanna adAriana Grande e ad ambientazioni da sogno sparse per tutta l’Inghilterra del periodo Regency.

La trama in breve

Daphne (Phoebe Dynevor), quarta figlia del visconte Bridgerton, vuole trovare marito durante la prima stagione sociale a Londra, ma il capofamiglia e primogenito Anthony (Jonathan Bailey), dopo la morte del padre, assume le redini del casato e cerca di accasarla con un nobiluomo con un doppio fine di troppo. Con le spalle al muro a causa del fratello iperprotettivo, dello spasimante molesto e del giornale di pettegolezzi altolocati scritto dalla misteriosa Lady Whistledown, ricorre ad uno stratagemma con l’aiuto di Simon (Regè-Jean Page), duca di Hastings e scapolo d’oro, oltre che libertino impenitente. Tra i due succede di tutto…
Ecco, allora, cinque retroscena raccontati proprio dai protagonisti per scoprire qualche segreto in più sulla serie più attesa della stagione ( qui le altre serie da non perdere a dicembre).

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1. LE SCENE BOLLENTI


Come da tradizione, anche in questa serie di Shonda Rhimes - a dispetto del genere morigerato e pudico finora usato per questo genere di racconti – c’è da aspettarsi un discreto quantitativo di scene bollenti. Alcune delle più attese riguardano la relazione proibita di Anthony: “Per girarle – svela l’attore Jonathan Bailey – abbiamo avuto l’aiuto fondamentale di un “intimacy coordinator”, un coordinatore d’intimità, che ci ha sempre fatto sentire protetti al sicuro. Il percorso iniziava con una seduta privata con lui: mi ha chiesto le mie esperienze relazionali e i miei confini. Poi ho provato con lui tutte le scene di sesso prima di girarle e alla fine ha messo i diretti interessati a confronto per parlare delle dinamiche di potere e degli equilibri che entrano in ballo sotto le lenzuola. Il sesso dice tanto, in maniera intelligente, delle relazioni, e dalla posizione della mia partner femminile si vede un’evoluzione dall’inizio della storia, quando è lui a dettare le regole, fino agli episodi successivi, quando man mano la situazione è capovolta e lei si ritrova a dominarlo, da sopra".

Simon e Daphne

© LIAM DANIEL/NETFLIX

2. INCIDENTI DI PERCORSO

Eloise Bridgerton (Claudia Jesse) è uno dei personaggi più moderni: ribelle, curiosa e spigliata. Al suo fianco troviamo sempre Penelope Featherington (Nicola Coughlan), migliore amica e compagna di mille avventure e teorie. Nella realtà le due attrici, proprio come i rispettivi personaggi, sono legatissime, ma una volta durante le riprese qualcosa è andato storto. “Il primo giorno sul set – racconta la Coughlan – prima sono caduta a terra tre volte e poi, durante una scena in cui avevo un ombrello in mano, Claudia me lo ha letteralmente conficcato sul palmo della mano. Il sangue ha cominciato a zampillare ovunque, non mi sono fatta male, ma che imbarazzo!”. 

Penelope ed Eloise

© COURTESY OF NETFLIX/NETFLIX

3. UNA ROUTINE SPECIALE

Per prestare il volto a Simon, l’eroe romantico della storia, l’attore britannico Regè-Jean Page ha faticato non poco. La disinvoltura del suo conte di Hastings, insomma, costa duro lavoro: “Le ricerche per un personaggio – ci ha detto – non sono solo di tipo accademico, ma anche fisico e in questo caso passa anche attraverso la musica e tutti i balli che ho dovuto memorizzare. Ladanzaricopre un ruolo cruciale nella società dell’epoca, quando le passioni potevano essere comunicate solo in quei pochi istanti sulla pista. Per tutto il periodo di preparazione mi alzavo alle cinque, facevo un’ora di esercizi con il personal trainer, uno di quelli tosti che ti lascia sfinito, poi passavo in palestra e in seguito facevo lezione di equitazione, oltre al ripasso di postura, etichetta etc. perché a quei tempi il linguaggio del corpo rifletteva la posizione sociale dell’interlocutore e il modo di parlare poteva fare la differenza nei rapporti”.

4. LA BOY BAND CHE NON TI ASPETTI

Nonostante i sei lunghi mesi dai ritmi serrati per i ciak delle otto puntate della prima stagione, sul set dei Bridgerton l’atmosfera – a parte il freddo polare delle riprese all’esterno, tra castelli e ville d’epoca – è stata, a sentire il cast, piuttosto familiare e rilassata. La protagonista Phoebe Dynevor (Daphne) ha dovuto prendere anche lezioni di pianoforte, per suonare le varie melodie richieste dal copione, ma non è stata l’unica a darsi da fare sul fronte musicale. “Ad un certo punto – racconta Luke Thompson, che interpreta il secondogenito Benedict – sembrava di stare sul palco e noi sembravamo la boyband dei fratelli Bridgerton, formata da me, Jonathan Bailey (Anthony) e Luke Newton (Colin). Ci siamo davvero divertiti un sacco e ci aiutava ad allentare la tensione”.

La regina e le sue dame

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5. UN ALTER EGO AGLI ANTIPODI

Mentre Phoebe Dynevor dice di somigliare più ad Eloise che alla sua Daphne, Jonathan Bailey (Anthony) aveva fatto i provini per il ruolo di Simon, ma non è stato preso perché la produzione era convinta che sarebbe stato perfetto nei panni dell’apprensivo e libertino primogenito. “Mi sembrava davvero buffo – ci ha confessato l’attore – perché nella realtà io sono il piccolino di casa e non potrei essere più diverso da Anthony. Per tutta la vita ho osservato le mie sorelle maggiori e ora ripenso ai miei genitori per capire le responsabilità del personaggio. In effetti per la prima volta mi sono sentito capofamiglia, anche se Daphne è decisamente più matura di lui, e una figura materna. Per capirlo a fondo, però, ho letto il secondo libro, che è totalmente dedicato a lui, e ho cercato di trasferire la sua esperienza a quella dei papà di oggi. Cosa vuol dire essere un genitore oggi? Ecco, nella versione di Shonda Rhimes diventa persino sexy”.

Daphne

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Simon durante il training

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