Il punto di vista di Casa Vogue. Tobia di Foscarini

Era stato l’architetto Luciano Baldessari a coniare il termine Luminator, nel 1926, per indicare un prototipo di lampada da terra a illuminazione indiretta con diffusore

fisso, che proiettava la luce verso l’alto. Per di più, Baldessari attribuiva al suo progetto anche la funzione di appendiabiti. La novità era assoluta (per entrambi i motivi) e quella sorta di architettura/scultura illuminante venne prima esposta nel 1929, per poi entrare in produzione come Luminator Bernocchi (dal nome del produttore) dando origine a una ricerca progettuale sulla luce indiretta che ancora continua nel tempo. Tanti esempi: il Luminator di Baldessari fu prodotto in seguito anche da Luceplan e suoi parenti stretti e di successo sono l’omonimo disegnato da Pietro Chiesa per Fontana Arte (1932) e quello lineare dei Castiglioni per Flos (1955). Nella stessa direzione di essenzialità dei Castiglioni è oggi Tobia di Ferruccio Laviani per Foscarini, l’azienda veneta con cui l’architetto cremonese ha esordito nel 1992 disegnando quel clamoroso hit che è stata la Orbital.

Tobia, Foscarini

© Massimo Gardone studio Azimut

Come allora, anche Tobia è una lampada da terra e da parete. Laviani così ne descrive i tratti caratterizzanti: «La leggerezza di un segno che diventa oggetto, quasi un disegno infantile che delinea un corpo e una forma per raccontare una funzione. È un progetto che mi accompagna nelle intenzioni da molto tempo».  Collocabile facilmente dove serve perché basta impugnare quello snodo che ne caratterizza la forma al centro, Tobia ha un potente Led al suo vertice che diffonde una luce molto ampia. L'impugnatura centrale nasconde anche l’accensione e un touch dimmer con 4 differenti intensità luminose. Essenziale e filiforme, ma non per questo invisibile; anzi, Laviani ha pensato per il corpo metallico, oltre ai classici colori bianco e nero, anche l’arancio e il giallo, nonché un total gold – insomma, dall’invisibile al fluo pop. È in cinque colori anche la versione piccola a parete che emette luce da entrambe le estremità. E che è disponibile anche senza cavo. Insomma, sì, Tobia quel premio Best of the Year ricevuto dalla rivista americana Interior Design sembra averlo proprio meritato.

© Massimo Gardone studio Azimut

                                   

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