Nicola Bacchilega debutta con la Collection Zero per la primavera estate 2021 – realizzata durante il lockdown – trasferendo tutte le sue conoscenze legate agli
© Marcello Junior Dino
I drappeggi e le aperture geometriche caratterizzano la prima parte della collezione primavera estate 2021 di Nicola Bacchilega con stratificazioni che celano e scoprono allo stesso tempo bustier ed elementi metallici che uniscono funzionalità ed estetica, ad esempio sostituendo le spalline nella forma di spesse catene. La fluidità delle gonne degli abiti lunghi si contrappongono ai cerchi metallici che li decorano e che vengono incorporati da fasce di tessuto che li avvolgono. La parte più sartoriale della collezione è invece rappresentata da completi in denim dal taglio oversize, anche proposti in una versione con una stampa che ricorda il metallo fuso o in satin monocolore. Particolarmente interessanti i pantaloni con zip poste ai lati delle caviglie e completati da pennellate di colore.
Ecco la nostra intervista.
Come hai iniziato il tuo lavoro nella moda?
Fin da bambino sono cresciuto circondato da donne. Mia madre creava i miei costumi di carnevale, la nonna e le zie lavoravano con i ferri e l’uncinetto. Già a quattordici anni ho avuto modo di frequentare un laboratorio di ricami artigianali dove ho potuto sperimentare e imparare diverse tecniche di lavorazione. Da lì in avanti ho sempre sentito una connessione profonda con l’arte. Con l’esperienza nell’ambito artistico ho capito che volevo esprimere me stesso attraverso il corpo.
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Quali sono state le tue esperienze lavorative più significative e cosa ti hanno insegnato?
Sicuramente la collaborazione “full immersion” con l’Atelier Versace. Lavorare al fianco di Luigi Massi, storico modellista di Gianni, e seguire progetti speciali come l’ultimo Super Bowl a Miami, il Met Gala del 2019 e i red carpet dei Grammy Awards, Golden Globe e Oscar, mi ha dato la possibilità di viaggiare e lavorare agli abiti direttamente sulla pelle delle più grandi celebrity al mondo come, Dua Lipa, Taylor Swift, JLo, Angelina Jolie e Madonna. Un’esperienza unica che ha segnato la mia carriera e ha elevato la mia sensibilità artistica come designer.
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Hai studiato all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza e hai approfondito gli studi sulla lavorazione dei metalli di Giò Pomodoro. In che modo questi studi influenzano il tuo lavoro?
La ceramica è un elemento di forte ispirazione per me, una materia affascinante che mi permette di creare e sperimentare nuove forme. Il mio lavoro parte dalla scultura e conoscere delle materie così forti come i metalli e la ceramica mi aiuta a vedere oltre ed esprimere la mia visione attraverso forme non convenzionali.
Qual è l’ispirazione della tua collezione primavera estate 2021?
Tutto è nato osservando lo stemma di una maiolica faentina appartenente alla famiglia Bacchi della Lega (XVI sec.) conservato al Museo Internazionale delle Ceramiche a Faenza. In principio le famiglie Bacchi e Lega, oggi Bacchilega, si unirono in segno d’amore. Oggi come non mai ho sentito la necessità di raccontare quanto amarsi e unire le forze possa portarci alla salvezza. Le mani intrecciate creano un’unione carica di energia espressiva, la connessione con la parte più profonda di sé, sprigionando una forza vincente. Simbologia che ho incluso sulle “borse-vaso” realizzate in ceramica, trasformando in opera d’arte un semplice accessorio. È l’ammirazione e la celebrazione del corpo femminile, concepita attraverso il contrasto delle forme rigide/strutturate e la fluidità delle proporzioni allungate che riconsegnano un’elevazione divina della ”super donna” di oggi.
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In che modo hai sviluppato il concetto di sostenibilità nelle tue collezioni?
Il brand Nicola Bacchilega è molto attento all’aspetto della sostenibilità: la collezione è eticamente prodotta in Italia, rispettando le persone e la loro mano d’opera, supportando in questo modo le piccole realtà artigianali. Molti prodotti sono in edizione limitata, perché realizzati con materiali e tessuti upcycled e provenienti dalle produzioni “surplus” del settore del lusso. La ceramica, punto di forza del brand, è un derivato naturale che permette di evitare l’utilizzo di materiali di origine animale. Inoltre il brand si affida esclusivamente a fornitori certificati eco sostenibili.
Quali tecniche usi nel tuo lavoro?
Molti dei capi nascono prima con un drappeggio di tessuto direttamente sul manichino, una volta definita l’idea creo il modello per il capo finale. Le diverse tecniche sartoriali, le lavorazioni manuali di maglieria, gli interventi pittorici a capo finito e le applicazioni di ceramica direttamente sul corpo mi permettono di definire i dettagli. Attraverso questo processo di sviluppo è importante per me raccontare la storia e la personalità di ogni mia creazione. La ricerca e la sperimentazione continua di nuovi materiali e tecniche di lavorazione permettono alla mia creatività di approfondire nuove forme e possibilità.
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Con quale designer ti piacerebbe collaborare?
Più che con un designer in particolare oggi mi piacerebbe espandere nuovi orizzonti creativi collaborando con artisti in vari settori del design, esplorando le diverse possibilità che possano far evolvere il mio brand attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Al momento sto lavorando alla prossima collezione, vorrei esprimere appieno la mia visione, collaborando con giovani creativi emergenti come me in modo da poter concepire, creare e arricchire il mio expertise. Nicola Bacchilega è un progetto ambizioso che guarda a un tipo di moda non convenzionale, futuristico e senza barriere che eleva il potere ultraterreno della donna. Vorrei poter esprimere questo messaggio con nuovi mezzi di comunicazione legati a un concetto di moda innovativo.
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