Il French touch è una garanzia per il viso come per il contorno occhi. Di eleganza, di nonchalance, di quel non so che sempre misurato,
Basta fare un giro sui social per rendersene conto: i click si scatenano per immagini di labbra effetto canotto o visi di plastica, c’è da sperare, anche, per scongiurare quel risultato. Veniamo allo sguardo, punto cruciale per l’espressione a 360 gradi di una persona, ancora di più in questo periodo dove impera l’obbligo della mascherina.
Secondo una recente ricerca commissionata da Laboratoires Fillmed, che dal 1978 si occupano di medicina estetica, risulta che per il 48% delle donne la maggior preoccupazione riguardante la zona del contorno occhi sono le occhiaie, mentre per il 35% le zampe di gallina.
“Il trattamento d’elezione che modula la contrazione delle rughe di espressione frequenti in questa parte del viso è il botox”, spiega Francesco Marchetti, chirurgo plastico a Roma. “Ma lo consiglio quando la zona è molto segnata, altrimenti si può procedere con il protocollo Beautifeye, messo a punto da Fillmed, che è molto apprezzato, perché efficace ma poco invasivo”.
È un’ottima soluzione anche per rimandare il ricorso alla tossina botulinica e prevede due fasi: la prima in cui il medico esegue un peeling molto soft specifico per la pelle così delicata del contorno occhi, molto sottile e caratterizzata da vasi sanguigni superficiali. “Contiene un mix di acido glicolico a bassa concentrazione e glucanolattone, una sostanza leggermente esfoliante”, prosegue il chirurgo plastico. “Poi, sempre nella stessa seduta, vengono eseguite iniezioni di biorivitalizzazione a base di NCTF, un complesso brevettato Fillmed di acido ialuronico non reticolato, un cocktail di vitamine e amminoacido, dall’azione rivitalizzante”.
Insomma, “punturine” ad alta performance, non “acqua fresca”, come alcuni protocolli simili. Il medico esegue con un devicead hoc, il Nanosoft, dotato di tre microaghi ma praticamente indolore, una serie di piccoli ponfi lungo il solco lacrimale, le palpebre e ai lati dell’occhio. “Il trattamento prevede tre sedute, una a distanza di tre settimane dall’altra”, precisa l’esperto. “Non ci sono controindicazioni, compaiono raramente anche gli ematomi, perché le iniezioni sono molto precise e non intaccano i vasi sanguigni: io lo definisco un training per la pelle, come andare in palestra per i muscoli”.
In altre parole, bisogna allenare la cute a stare bene, esattamente come succede per le altri parti del corpo. Beautifeye potenzia l’idratazione, recupera l’elasticità e distende i lineamenti. Per meglio dire, ne acquista molto la texture della pelle. Che può ancora migliorare con una routine specifica a casa, costituita dall’applicazione di patch anti-gonfiore, dall’effetto fresh immediato e una crema specifica per il contorno, da picchiettare con l'anulare mattina e sera.