Proprio questo annus horribilis ha portato via uno stilista che ha sempre guardato al futuro con gioia ed entusiasmo: Pierre Cardin, il sarto visionario che non si è mai posto limiti
nella creatività e nella realizzazione. Sicuramente la sua formazione ha plasmato la sua ansia di rinnovamento e sperimentazione, con un'infanzia trascorsa in sartoria e l'esperienza presso l'atelier di Elsa Schiaparelli (colei che ha portato l'inconscio, l'inquietudine e il surrealismo su cappelli, gioielli e completi).
Talento o fiuto che sia, Pierre Cardin rappresenta l'esprit moderne degli anni '60: una moda meno legata alla perfezione dell'oggetto e più vicina alla cultura moderna. Lo spazio e il futuro disegnati nei fumetti, immaginati nei film di fantascienza e realizzati dall'astronautica sovietica e americana, sono l'inesauribile fonte d'ispirazione di una specifica generazione di stilisti, capitanata da Cardin (1959, anno in cui presenta il primo “pronto in moda”) e seguita da nomi altisonanti come Courrèges, Ungaro e Francisco Rabaneda Cuervo (in arte Paco Rabanne).
Pierre Cardin
© Reg Lancaster
I couturier dell'epoca sperimentano con fibre sintetiche e high tech, una libertà creativa che anticipa quella voglia che animerà il sentimento comune del ‘68 e il sorprendente allunaggio del ‘69. Le collezioni sono caratterizzate da forme geometrie, semplicità dei volumi, rigidità dei materiali, tutti segni che esprimono la modernità.
La forma “bubble” presentata per la prima volta nel 1954
© Keystone
Arti visive, optical e pop art, design dei materiali convergono nella moda. Pierre Cardin è tra i migliori interpreti, la cui creatività non si esaurisce nei look spaziali, tagliati con materiali plastici e stretch: come dimora sceglie la sinuosa struttura realizzata a Cannes dall'architetto ungherese Antti Lovag. Tempo e moda s'incontrano in una brillante collisione che prende vita proprio qui, a Palais Bulles.
Qui sotto ripercorriamo i migliori look disegnati dallo stilista Pierre Cardin che hanno segnato la storia della moda