Web Summit 2020: la start-up Tresarti

Nel corso del Web Summit 2020, che si è tenuto virtualmente quest'anno a causa della pandemia, c'è stata una forte prevalenza di start-up dedicate alla

moda sostenibile. Una di queste è Tresarti, un'azienda tecnologica che vuole cambiare il modo in cui i consumatori scelgono e comprano i prodotti di qualità, e in particolare le camicie fatte su misura in Italia. Come? Riducendo gli sprechi di tessuto, nell’ottica di una moda più sostenibile.

Creata da cinque co-fondatori Andrea Meccaci, Giampiero Giunta, Alessandro Cavinato, Francesco Iorio e Marco Biral, Tresarti opera sulla base di un progetto innovativo, una tecnologia brevettata di apprendimento automatico che riesce a prendere le misure di una persona in modo accurato (>97%) semplicemente scattando due fotografie (una frontale e una laterale) con uno smartphone. Dopo aver completato le misurazioni digitali del corpo, il cliente decide come vuole la sua camicia, partendo dal colore fino ai più piccoli dettagli. E può scegliere fra centocinquanta tessuti diversi, compresi materiali bio e riciclati. Grazie a questa tecnologia si possono avere venti milioni di combinazioni diverse. E grazie alla partnership con Canclini Tessile, uno dei leader nella camiceria italiana, questo processo innovativo di Tresarti unisce tecnologia moderna e artigianato tradizionale per camicie di altissima qualità create in Italia, pezzi unici accessibili ed easy che si distinguono nettamente dai prodotti di massa che si comprano nelle grandi catene di negozi. 

L'idea per la piattaforma di Tresarti, presentata durante il Web Summit 2020, è nata quando i fondatori stavano cercando delle camicie per fare dei colloqui di lavoro. Hanno notato che le camicie di alta qualità erano molto care, e l'alternativa era comprare capi industriali, tagliati male e realizzati con materiali di scadenti. Facendo ricerca hanno anche visto che gli sprechi da parte della fashion industry sono generati anche dal reso di capi con la taglia sbagliata. Solo negli Stati Uniti, ad esempio, ogni anno vengono resi 3,5 miliardi di prodotti, molti dei quali sono articoli di fast fashion che sono nuovi ma restituiti, oppure difettosi. Il 95% dei resi finisce in discarica. (fonte). Per un approccio sostenibile alla moda, e per salvare il pianeta, una soluzione è quella di investire in prodotti di qualità che durano di più e ridurre i consumi. I co-fondatori hanno riscontrato anche un altro problema, quello dell’accesso del consumatore medio ai prodotti sartoriali tradizionali italiani. E volevano cambiare le cose, colmando il divario, grazie all’uso della tecnologia. Così è nato Tresarti.

Da quando è iniziata la pandemia, è sempre più evidente che la comunicazione digitale diventa essenziale quando manca il contatto fisico. L'obiettivo di Tresarti è fornire la propria tecnologia ai negozi fisici, dando loro la possibilità di introdurre una linea di camicie su misura senza costi aggiuntivi, e facilitandone l'accessibilità grazie a una piattaforma digitale. Anche gli e-commerce possono beneficiare della loro idea innovativa. Grazie alle misurazioni accurate e alle scelte del cliente, aumenterà la product satisfaction e ci saranno meno resi.  Come spiegano i 5 fondatori, Tresarti vuole contribuire a modificare il sistema dall’interno, cambiando la mentalità riguardo la produzione industriale per un approccio più sostenibile e responsabile. È meglio pagare un po’ di più per un prodotto di qualità che durerà più a lungo e sostenere le imprese locali, piuttosto che acquistare capi di cattiva qualità che verranno buttati via, aggravando il problema degli sprechi che affliggono l’ambiente. Da quando è stato lanciato, Tresarti ha già stretto collaborazioni con centocinquanta partner che utilizzano la loro tecnologia di misurazione, e i cinque ragazzi si aspettano che il numero cresca ancora in futuro.

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