Stella McCartney sta trascorrendo il terzo lockdown del Regno Unito nella sua casa di campagna in Inghilterra, da dove “ha visto passare una stagione dietro
“Posso solo domandarmi perché faccio ciò che faccio e perché le persone dovrebbero interessarsi al mio contributo nella moda,” la stilista racconta a Sarah Mower, Vogue sustainable editor, durante una conferenza organizzata tramite Zoom per gli studenti del Condé Nast College of Fashion & Design. “Ho pensato che se mai c’è stato un momento ideal per portare avanti ciò che faccio da sempre nel mia brand, quel momento è adesso.”
La pandemia ha messo in rilievo i cambiamenti necessari nella moda per poter accedere a un futuro più verde, tuttavia, McCartney – che quest’anno festeggia il ventesimo anniversario del suo brand – è stata per lungo tempo pioniera nell’industria. “Lavorare in modo sostenibile non viene insegnato a scuola,” chiosa. “Ho frequentato la Central Saint Martins – e di sicuro non era all’ordine del giorno. Lo è adesso, per fortuna.”
Dalla necessità di trovare soluzioni positive per il pianeta al potere dei giovani per creare il cambiamento, ecco gli insegnamenti fondamentali di sostenibilità di Stella McCartney impartiti alle future generazioni.
1. La responsabilità è fondamentale
“Responsabilità intesa come dovere personale: chiediamo a noi stessi cosa è importante per noi; cosa si può fare, nel nostro piccolo o su vasta scala. Da brand quale siamo, ci piace considerarci responsabili per qualsiasi cosa facciamo e vendiamo, oltre al suo impatto. Siamo responsabili quando sappiamo di poter fare di più – dobbiamo essere responsabili delle cose imperfette e che possiamo migliorare. Poi si tratta di portare avanti le promesse fatte.”
2. Bisogna andare alla ricerca di soluzioni
“Quando c’è un problema da risolvere e la soluzione non è davanti ai nostri occhi, come nella maggior parte dei casi, dobbiamo crearla noi insieme ai nostri partner. Abbiamo dovuto farlo, per esempio, con la nostra pelliccia ecologica: abbiamo un’incredibile eco-pelliccia KOBA, realizzata in esclusiva per noi da un partner, che è la pelliccia sintetica più sostenibile al mondo.”
© Courtesy Stella McCartney
3. L’ambientalismo d’attacco va evitato
“C’è così tanto ambientalismo d’attacco; c’è molto da dire sull’argomento. Più persone educhiamo in materia e meglio è, penso sia una conoscenza di immenso valore.”
4. Sono necessarie politiche in tutto il settore
“Non riesco a credere al fatto che non esistano regole più dure e parametri da seguire per la nostra industria. Ci sono pochissime politiche in atto in grado di regolare la moda [...] mi piacerebbe che informare sull'impatto ecologico di un capo di moda diventasse quasi come gli ingredienti delle etichette alimentari”.
5. La moda deve essere rigenerativa
“A Stella McCartney partiamo dalla fonte – oltre il 60% di impatto positivo proviene dal lavoro metodico che effettuiamo nel procurarci i materiali. Una cosa a cui teniamo molto è utilizzare cotone rigenerativo – che è un po' come provare a restituire qualcosa alla fonte. Gran parte delle emissioni di CO2 si trovano nel suolo e sconvolgendo quegli equilibri, attraverso qualsiasi metodo conosciuto di coltivazione, si rilascia anidride carbonica nell’atmosfera l’agricoltura rigenerativa restituisce alla terra, le ridà i nutrienti di cui ha bisogno; è un’agricoltura che lavora in modo circolare.”
6. L’ottimismo è la chiave per un futuro migliore
“Sono senza dubbio una persona che vede il bicchiere mezzo pieno. Se non pensassi di poter apportare una soluzione, di poter ottenere un risultato positivo, probabilmente farei altro. Possiamo vincere, bisogna crederci. Abbiamo la responsabilità di provare a risolvere questi problemi.”
7. I consumatori giocano un ruolo fondamentale
“Se la domanda dei consumatori per una moda più sostenibile aumenta, se gli utenti iniziano a fare sempre più domande – le persone al potere non potranno più fare finta di niente. Ecco perché sono fiduciosa. Quando la domanda aumenta, il prezzo di vendita cala.”
8. I giovani vogliono il cambiamento
“La generazione futura ha una gran voce e il potere di cambiare le cose. Il loro modo di consumare è completamente diverso – rivendono e noleggiano. Sono soprattutto i giovani a capire questa urgenza al cambiamento.”
9. Sostenibilità non vuol dire sacrificare lo stile
“Dal giorno uno, la mia missione principale non è cambiata: non dobbiamo sacrificare lo stile, la moda del momento o la qualità solo perché scegliamo di lavorare in questo modo. Dobbiamo lavorare fianco a fianco con gli altri brand. Il capo deve essere perfetto e meraviglioso da possedere.”