Sex and the City: l'intervista ai creatori dei gioielli per la serie

Due italiani, Amedeo Scognamiglio e Roberto Faraone Mennella, hanno disegnato alcuni dei gioielli più iconici visti sul set di Sex & the City. Qui vi

raccontiamo come è nata la collaborazione e qualche rumors che (forse) non conoscete

Che fine hanno fatto dopo tutti questi anni le protagoniste di Sex & the City? Sappiamo che il reboot non avrà la presenza di Samantha Jones, una notizia che alimentare i numerosi rumors sulla lite fuori dal set tra Kim Kattrall e Sarah Jessica Parker. Tra la serie tv i film, le quattro amiche di New York City hanno sicuramente segnato più di una generazione con il loro stile very american. Azzardato, colorato, creativo, un mètissage di capi e accessori che solo la stylist Patricia Field poteva abbinare, consacrando così alcune label a livello internazionale. Tra queste c'è anche un nome italiano: Faraone Mennella. Il designer Roberto, socio fondatore del marchio insieme all’amico Amedeo Scognamiglio, ci ha lasciato lo scorso anno troppo prematuramente: un vuoto che risuona ancora se si parla di gioielli contemporanei e creatività italiana.

Per ricordare il suo immenso lavoro, sull'onda dell'entusiasmo del nuovo Sex & the City, abbiamo intervistato proprio Amedeo Scognamiglio che ha ripercorso con noi le tappe del successo, tra intuizione e destino.

Già in occasione di una nostra precedente intervista ci hai confessato che è stata proprio Sarah Jessica Parker a contattarvi di persona per Sex & the City. Qual è il gioiello che l'ha fatta innamorare?

Ricordi bene, è stata la stessa Sarah Jessica Parker a telefonarmi una sera, tardi, a casa a NYC. La colpii per un regalo che ricevette: una mia spilla, chiamata Sisters perché rappresentava due sorelle, incise una accanto all’altra su un cammeo di conchiglia corniola. Non si aspettava in alcun modo che qualcuno rispondesse al telefono alle 11pm, sapendo che quello fosse un ufficio. Sarah voleva semplicemente lasciare un messaggio in segreteria per chiedere di vedere tutta la collezione. Io invece risposi. I primi 60 secondi rimasi incredulo. Poi siamo rimasti piacevolmente a chiacchierare per circa mezzora. Mi raccontò il suo amore per i cammei, legato a bellissimi ricordi d'infanzia: dovete sapere che nella sua famiglia si passavano il gioiello della nonna per le occasioni importanti.

Sisters

Com'è stato lavorare con Patricia Field?

Alla fine della telefonata, Sarah Jessica Parker mi pregò di incontrarla ai SilverCup Studios a Brooklyn, dove si girava la serie, per mostrarle altri pezzi da usare sul set. Ma, come in ogni situazione paradossale destinata a diventare leggenda, io perdo i numeri di telefono e con essi ogni possibile contatto con la star più gettonata del momento. Ma, una sera di qualche mese dopo, passeggiando per New York City con Roberto, tornando a casa da una cena, ci venne in aiuto il destino: ci imbattemmo su un set di Sex & the City, proprio davanti alla roulotte con su scritto ‘’Sex&TheCity Wardrobe’’. Fu così che conoscemmo Patricia Field: nel bel mezzo della notte, sulle 64th street tra Park Avenue e Lexington Avenue. Era l’inizio del 2002.

Un ricordo o una curiosità di quel periodo che vuoi raccontare alle nostre lettrici...

Lavorare con Pat (Patricia, ndr) è come una full immersion nella New York più iconica tra moda, arte e pop culture. Lei è una donna unica, senza uguali, dall'intelligenza profonda e dalla grandissima cultura. Non è di molte parole, ma ha una grandissima umanità. Il suo senso della moda non è legato alle tendenze o ai grandi marchi, ma a ciò che accade per le strade di NYC: guarda con attenzione e interesse ai giovanissimi, spesso scappati di casa, allontanati dalle stesse famiglie per la loro diversità, e da lei accolti come figli. Pat non segue la moda, ma la racconta, dall’osservatorio di casa sua nel lower east side: ci sono drag queens, celebrities, artisti, e giovani in cerca di fama ma con personalità da star.

Ci puoi ricordare alcune scene con i gioielli disegnati da te e Roberto Faraone Mennella?

Il ricordo forse più bello, dopo tanti anni, resta quello di me e Roberto fuori al Plaza, in attesa che Sarah Jessica Parker uscisse dall’hotel, attraversasse la piazza fino al cinema Paris, e dicesse la sua battuta. Noi eravamo accanto al regista, Michael Patrick King e al producer, John Melfi, dietro le telecamere. Anni dopo a cena ci dissero che loro all’epoca non avevano capito che eravamo i jewelry designers, pensavano fossimo ‘’the cute italian groupies on the set’’!  Alle nostre spalle, come allo stadio, dall’altro marciapiede della 5th avenue, c’era una folla oceanica di fans che, non appena uscì Sarah, cominciò a gridare a più non posso, come se fossero lì per il concerto di una grande popstar. Sembrava di essere in un teatro, non su un set cinematografico. Io e Roby ci guardammo negli occhi e sorridemmo, pensando ‘’Ma come e’ possibile che siamo qui!? ‘’. Ed era solo l’inizio…

 Qual è secondo te un gioiello che rappresenta ogni protagonista?

Tra le tante, sono due scene le scene più iconiche che poi hanno automaticamente reso celebri i gioielli stessi. La prima, intitolata ‘’Anchors Away’’, andata in onda nel 2002, vede il debutto vero di Faraone Mennella con Samantha che indossa i nostri orecchini Stella in turchese: l’iconicità di quella scena, il fatto che fosse il primo episodio della nuova stagione dopo l’11 settembre 200 e quindi super atteso, ci catapultò nell’olimpo del lusso e della stampa di moda americana, e quindi del mondo. Ricordo ancora con gioia come il New York Times descrisse gli orecchini, definendoli “il corrispettivo in gioielleria delle scarpe di Manolo; oggetti che oggi identificano una generazione cresciuta con Sex & the City”. La seconda appartiene invece al film. Una scena lunghissima – quasi tutta in primo piano – in cui Carrie telefona a Samantha per dirle che Big le ha chiesto di sposarla. Le due amiche sono al telefono, e Samantha indossa i nostri “Samantha” earrings, davvero ‘’in your face’’ per la grandezza. Li disegnammo e realizzammo nel nostro showroom di NYC appositamente per quella sequenza. Ti racconto un aneddoto divertente. Pat voleva ‘’big hoops’’ per Samantha, che lei immaginava sempre molto sexy ma anche molto “rich". Di tutti i nostri grandi hoops lei rispondeva sempre “bigger, bigger!”. Un giorno vide due bracciali, li prese in mano e li appoggiò all’orecchio dicendo in maniera teatrale “This big!”. Roberto, ridendo dall’emozione, disse “wait a second”. Mi sussurrò all’orecchio “trattienila, distraila per 10 minuti!” e li portò subito al nostro laboratorio, all’interno del nostro stesso showroom. Dopo pochissimo tornò con una cavalcata trionfante dal nostro lungo corridoio, esclamando “Eccoli!”. Pat, con la sua solita flemma filosofica, li guardò e disse “That’s it, bravo! I'll take them!”. Ancora oggi, pur essendo nati per il cinema, solo apparentemente teatrali e quindi meno pratici, sono tra i nostri best sellers.

Samantha Jones

© Andrea Meggiato

Samantha Jones

Un gioiello icona per ogni protagonista…

Pat ha sempre avuto un'idea molto chiara delle 4 protagoniste dello show, ed è assolutamente lei la creatrice unica di questo momento iconico nella storia del cinema e della moda, nessun altro. A Carrie io sono personalmente grato per avermi aiutato a “svecchiare” il cammeo come idea, troppo legato ad una vecchia immagine di souvenir d’italie: con il personaggio di Sarah Jessica Parker il cammeo viene finalmente sdoganato, e se in seguito le mie collezioni sono state esibite da Bergdorf Goodman, Neiman Marcus, Harrods, Saks5thAvenue, Dover Street Market, e i miei gioielli indossati da Rihanna e Spike Lee….lo devo sicuramente a lei! Samantha, la ricca e sexy, amante della propria libertà ma pur sempre legata al lusso più sfrenato dei grandi marchi come una borsa di Hermès o le iconiche scarpe di Giuseppe Zanotti, altro grande amico di Pat Field; i Samantha earrings saranno per sempre il nostro tributo a quel personaggio e a cosa rappresenta nell’iconografia della moda e del cinema; Charlotte è la tipica giovane donna dell’upper east side: ricca, tradizionale, terribilmente impaurita dai limiti del bon ton, wasp in tutto. In modo particolare ricordo una scena di Sex & the City 2 in cui, su un cammello nel deserto, indossa i nostri orecchini Stella. Charlotte è la cliente tipo di Bergdorf Goodman: If it’s from Bergdorfs it’s chic
E infine Miranda, l’avvocato in carriera che non può osare troppo nel suo look da uniforme professionale, legato ai rigidi canoni del corporate america, non si spinge più in là di un paio di orecchini ‘’a bottone’’ o a una non troppo vistosa catena d’oro.

In queste ore il web è in fermento per i prossimi 10 episodi che verranno girati, senza Kim Kattrall. Che fine avranno fatto dopo tutti questi anni?

Per quanto riguarda la nuova serie, benché ne abbia discusso solo un anno fa con il suo produttore, nostro grande amico dopo tutti questi anni, credo arrivi al momento giusto: c’è bisogno di leggerezza, di nuovi entusiasmi, di storie d’amore e di confidenze tra amiche. Dobbiamo parlare alla generazione di 18enni e ventenni che non c’erano quando la prima serie debuttò, ma che adesso la respirano nelle mode che hanno assorbito negli ultimi anni. Loro, proprio loro, hanno bisogno adesso di una nuova Sex & the City, e sognare una loro NYC da vivere come una di quelle quattro ragazze.

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