Le migliori commedie su Netflix: la top 5 di Vogue
Una buona dose di romanticismo, tante battute e qualche equivoco di troppo: la ricetta per
Cos’hanno in comune? Tutti meritano una menzione d’onore come guilty pleasure, quell’ombrello che racchiude il puro entertainment, senza scuse né permessi. E non solo assicura il divertimento, ma anche qualche lacrimuccia. Figli di un passato prossimo, evitano velleità autoriali e strizzano l’occhio ad un pubblico complice, quindi chi cerca pellicole d’autore è ufficialmente avvisato: questo è il regno del pop e del mainstream.
Ocean's 8
© Barry Wetcher
1. Ocean’s 8
In Italia è chiamato “colpo grosso”, gli anglofoni lo hanno ribattezzato “caper story”, ma comunque la definizione resta la stessa: quando il protagonista mette a segno un crimine sotto gli occhi dello spettatore in qualche modo lo rende complice. Se si tratta di George Clooneyin combo conBrad Pitt non è poi tanto difficile da immaginare la connivenza del pubblico e infatti è arrivata, puntuale, con la trilogia di Ocean: tanto testosterone, casinò di Las Vegas ridotti ad un colabrodo e qualche femme fatale di livello (come Julia Roberts in versione critica d’arte). Perché non declinare la storia al femminile? Per ora di film ce n’è solo uno ma basta e avanza: al centro della vicenda c’è la sorella del compianto Danny Ocean (Clooney), Debbie (Sandra Bullock), con uno schema quasi identico. Si parte con il personaggio in galera, quando esce va a trovare il socio (Lou/Cate Blanchett), mette a punto il furto del secolo, recluta una squadra di criminali con i fiocchi (tra cui Rihanna e Mindy Kaling), infila nel piano una sottile vendetta e dichiara scacco matto alle autorità. Stavolta non ci sono fiches né tavoli da blackjack ma i gioielli mozzafiato di Cartier per il Met Gala. Ecco, allora, una serie di cameo illustri, tra Anna Wintour a Zac Posen passando per la famiglia Kardashian alle sorelle Hadid fino a Heidi Klum e Serena Williams.
Sofisticato, ironico e graffiante, è consigliato a chi non si accontenta di un colpo “arraffa e scappa”.
Focus
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2. Focus
Come si fa a fregare un bugiardo professionista? Premessa interessante, se a provarci è Margot Robbie con Will Smith (anni prima di ritrovarsi nel cast di Suicide Squad). Come recita il sottotitolo di Focus, “niente è come sembra”, per cui proprio quando si pensa di essere venuti a capo degli intrighi da imbroglione doc di Nicky (Will Smith) bisogna ricredersi. Proprio lui, il genio della manipolazione, si lascia sedurre dalla sexy biondina Jess (Margot Robbie) e così da lupo solitario diventa parte di una coppia di brillanti criminali. Elegantissimi, brillanti e seducenti, sono un autentico piacere per gli occhi, con abiti griffati, su yatch milionari e auto da corsa: affascinano e raggirano anche lo spettatore distraendolo con fasti e opulenza. Talmente astuti, insomma, da mettere a segno un colpo mentre ne progettano altri dieci, sempre più ambiziosi e, ovviamente, pericolosi. Storia ad alto tasso erotico, punta sulla natura più spregiudicata dell’essere umano e, ovviamente, vince.
Audace, smaliziato e intrigante, è perfetto per chi vive a tutta velocità e si fa beffa del pericolo.
Lo stagista inaspettato
© Francois Duhamel
3. Lo stagista inaspettato
Questa non è affatto la commedia classica con un lui e una lei che si scontrano e poi si amano. Basta guardare la locandina e vedere accanto Robert De Niro eAnne Hathaway in ufficio per capire che tra i due non c’è affatto del tenero né ci potrebbe mai essere, semmai si tratta di una figura paterna che prende sotto la sua ala un’imprenditrice giovane e di successo ma umanamente confusa e frustrata. Lei, Jules Ostin (Anne Hathaway), con un nome da eroina in costume che ricorda la scrittrice Jane Austin, ha messo su la start up di un portale online d’abbigliamento e si cura di poco altro nella vita, inclusi marito e figlia. È in gamba e determinata, ma chi vuol esser Wonder Woman nella realtà deve imparare ad ascoltare e delegare ed è quello che gli insegna, suo malgrado, Ben (Robert De Niro), un pensionato dall’etica impeccabile che partecipa al programma aziendale di stagisti senior. Dopo la diffidenza iniziale e a dispetto delle idiosincrasie di lei, tra i due s’instaura un rapporto di affetto e stima.
Tenero, spiazzante e inaspettato, è ideale per chi ama i sentimenti ma senza diventare mai sdolcinato.
Red
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4. Red
Definire Red un concentrato d’adrenalina sarebbe riduttivo perché mette insieme action hero come Bruce Willis e dame come Helen Mirren in un’unica squadra (peraltro armata fino ai denti). Assieme a John Malkovich e Morgan Freeman hanno avuto un passato glorioso nei servizi segreti, anni ormai sepolti sotto colpi di sciatica e reumatismi. Eppure qualcosa li convince a tornare insieme e sventare un complotto internazionale. L’unica a finirci in mezzo per sbaglio è Mary-Louise Parker (Weeds), un’impiegata con tanti sogni proibiti e zero prospettive di realizzarli, almeno fino a quando non s’imbatte in questo gruppo davvero ben assortito che rasenta la follia. Tra inseguimenti, sparatorie, complotti e segreti diplomatici, Frank (Bruce Willis) e i suoi improbabili alleati si fanno strada verso giustizia e verità.
Epico, surreale e persino iconico: suggerito a chi sa che l’autoironia resta l’arma migliore.
Insieme per forza
5. Insieme per forza
L’amore non sempre fa rima con violini e primi appuntamenti romantici. Nel caso di Drew Barrymoree Adam Sandler, che l’hanno messo in scena al cinema insieme più di una volta, diventa rocambolesco e persino irritante. In effetti, al giorno d’oggi rifarsi una vita sentimentale con una famiglia allargata sembra impresa titanica, come sanno bene Jim (Adam Sandler), vedovo con tre figlie a carico, e Lauren (Drew Barrymore), divorziata con due maschietti pestiferi in casa. Il tempo delle serate in discoteca e degli ammiccamenti davanti ad un cocktail sembra un po’ passato per chi vive negli “anta” e alle prese con bollette, mutui e co-parenting. Ecco perché questa storia è una boccata d’aria fresca e di realismo, anche se in uno scenario fiabesco, un resort in Africa dove questi due si ritrovano con prole al seguito e per una coincidenza inaspettata. Le prime impressioni a volte sono infelici, ma forse una seconda chance si può sempre concedere, a se stessi e a quella persona con cui si finisce a cena senza neppure sapere bene il perché.
Avventuroso, grottesco e genuino: dedicato a chi riesce a guardare al di là dei quadretti familiari “tradizionali”.