C'è una storia quasi magica dietro all'ultimo profumo Chanel, Le Lion. Per chi non lo sapesse Gabrielle - detta Coco - era affascinata dagli astri.
Nel 1920, distrutta dalla morte improvvisa del suo grande amore Boy Capel, si lascia convincere da due suoi cari amici, il pittore José-Maria Sert e sua moglie Misia, ad accompagnarli in un viaggio a Venezia. Più che un colpo di fulmine, è una vera rinascita. Gabrielle è rapita dall’effervescenza artistica e mondana di questa città posta, proprio come lei, sotto il segno del leone.
Gabrielle Chanel nel 1936 sullo yacht di Roussy Sert di fronte al Lido di Venice / Foto di V.H. Grandpierre © Tutti i diritti sono riservati / Courtesy Vogue Paris
Figura protettiva della Serenissima che la attrae e la ispira, infatti il felino simbolo di coraggio e rinnovamento è onnipresente. Sovrano. Questo animale portafortuna che domina piazza San Marco, decorando i frontoni e le porte dei palazzi, prestando la sua figura a mosaici e statue in pietra, le dà la forza di andare avanti.
Venezia è il punto di partenza per una nuova vita. A partire da questo momento, il suo stile sarà per sempre contraddistinto dai tesori dell’arte bizantina di questa città fatta di contrasti, alla frontiera tra Oriente e Occidente, tra i quali, naturalmente, troverà posto il leone. E poiché sembra seguirla da sempre, Gabrielle, trova nel leone ben più che un emblema: un talismano. Audace, istintiva, solare, coltiva quel carattere forte e indipendente che la avvicina a lui. E si circonda della sua presenza benevola.
Nel suo appartamento al numero 31 di rue Cambon nel centro di Parigi, il leone diventa il suo guardiano. Lavorato in marmo, in bronzo o in legno scolpito, posato su un tavolo o un camino a vegliare sulle sue sigarette o le sue forbici, il re degli animali protegge l’universo intimo di Gabrielle Chanel. Per averlo sempre vicino, lo sceglie anche nelle sue creazioni. Inciso sui bottoni dei tailleur in tweed o sulle chiusure delleborse, il leone diventerà, col tempo, un soggetto di predilezione e un’icona dell’Haute Joaillerie Chanel. Oggi, il leone fa il suo ingresso trionfale nell’universo delle fragranze della Maison, nella collezione Les Exclusifs de Chanel.
Le Lion de Chanel
Olivier Polge, firma di questo profumo Chanel come di molti altri, dedica la sua nuova creazione alla visione che il brand coltiva da sempre di questo animale. Attingendo ai molteplici volti del leone il creatore di fragranze ha voluto trasporre sul piano olfattivo quella brillante forza di carattere che, in Chanel, è incarnata proprio dal felino. Questa appropriazione dell’animale da parte della Maison fa nascere in lui l’idea di contrassegnare con la sua impronta un archetipo di potenza: i profumi orientali.
Naturalmente, gli agrumi frizzanti – limone, bergamotto – apportano l’indispensabile partenza che contraddistingue i primi istanti di un grande profumo. Ma bastano pochi secondi perché la fragranza dai riflessi dorati sprigioni tutto il calore della sua impronta orientale. Un accordo ambrato ammorbidito dal savoir-faire del Parfumeur Créateur e sfaccettato come i mille volti del leone nell’universo Chanel. Nel cuore della composizione, il cisto labdano, resina dalle note animali, viene plasmato grazie a un’essenza appositamente elaborata. Liberata dalle sue asperità, diventa un concentrato di sentori ambrati e vellutati, che introducono progressivamente il cuoio. E si lascia affiancare da un’infusione di vaniglia del Madagascar che esalta la materia prima quintessenza degli orientali.
Creati ieri da Ernest Beaux, il parfumeur di Mademoiselle, poi da Jacques Polge e oggi da Olivier Polge, Les Exclusifs de Chanel (di cui Le Lion fa parte) hanno come retaggio questa libertà. Ingrediente segreto eppure evidente, è esattamente ciò che li rende totalmente inimitabili e assolutamente atemporali.