Invecchiamento precoce? Potrebbe essere colpa dell'Inflammaging

Non la ruga, la macchia o il cedimento ma un aspetto più fresco. L’ultimo trend della medicina estetica mette in primo piano un approccio anti

invecchiamento precoce che intervenga sulle cause che possono formare gli inestetismi piuttosto che un’alterazione dei tratti somatici. “Per fortuna l’aspettativa del ‘tutto e subito”’ sta calando in favore di un’attitudine più evoluta e consapevole attenta al benessere globale della persona”, dice Alessandro Perra, direttore scientifico di Guna, azienda farmaceutica leader in Italia nella medicina di origine biologico-naturale. “Le persone sono disponibili a intraprendere un percorso di una certa durata, pur di seguire tecniche soft, poco invasive che rispettino la loro salute”. 

In questa direzione va la Multi System Aesthetic Medicine (M.S.A.M), un programma multi-livello capace in modo sinergico di riattivare e mantenere la freschezza della cute e valorizzare la qualità della texture.

“Il primo step è intervenire sull’inflammaging, cioè l’infiammazione che provoca l’aging cutaneo, anche nel caso di invecchiamento precoce”, spiega dice Francesca Negosanti, dermatologa e direttore sanitario della medical spa Villa Bella a Bologna, che mette in atto la M.S.A.M. “Prima di procedere con qualsiasi tecnica estetica, bisogna purificare l’epidermide eliminando tossine, impurità, polvere: se la pelle è in equilibrio e ‘pulita’ reagisce sicuramente meglio a ogni trattamento”. 

Il protocollo multi-sistemico prevede due passaggi ben distinti. “Nel primo si segue il bio-detox, una terapia di farmaci purificanti, a base di sostanze naturali e biologiche, tutti low dose”, prosegue Alessandro Perra."È un trend molto seguito in questo momento, perché il basso dosaggio non si deposita nell’organismo, né crea controindicazioni". In questo modo si riducono i fenomeni infiammatori e si stimola il drenaggio della matrice extracellulare che è la zona dove le cellule dialogano e assorbono le sostanze nutritive. “Il bio-detox è un percorso personalizzato costituito da gocce e compresse che il medico assegna a seconda delle esigenze”, continua Perra. 

“È importante agire sulla causa di un inestetismo interpretandolo come manifestazione di uno squilibrio più ampio”. Il secondo step è più prettamente estetico. “Si possono eseguire dal medico delle iniezioni di biorivitallzzazione o di collagene liquido”, precisa la dermatologa. “Quest’ultimo è un revival in medicina estetica: si utilizzava molto venticinque-trent’anni fa ma era caro e di origine bovina, per cui era stato accantonato. Oggi è di nuovo molto apprezzato, non tanto come filler, quanto rimpolpante e stimolante del collagene naturale”

Visto l’approccio olistico della M.S.A.M, non si può prescindere, poi, dalla qualità di vita, dallo stress, dalle emozioni che, quando sono negative, incidono sull’organismo, in primo luogo sulla pelle. “Con la pandemia il problema si è accentuato», prosegue il direttore scientifico di Guna. ”L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha affermato che l’emergenza sanitaria ha generato una sindrome comportamentale chiamata Pandemic Fatigue: ha colpito il 60 percento degli Europei e ha determinato stanchezza, disagio e depressione". 

Ne parla in maniera approfondita anche Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta a Roma, nel suo ultimo libro Oltre la Pandemia – Come superare (bene) ansia, rabbia e stress (Morellini editore), pubblicato di recente. Infine, non manca l’attenzione alla dieta, che incide a sua volta sull’inflammaging. “Sono consigliati alimenti ricchi di omega 3, perché protettivi e antinfiammatori”, sostiene Damiano Galimberti, nutrizionista antiaging. “Nella prima colazione, per esempio, si può aggiungere una manciata di frutta secca, bacche di goji, mandorle o semi oleosi (di lino, digirasole) nello yogurt o nel latte”. Da evitare le cotture a temperature elevate (oltre i duecento gradi) o prolungate che eliminano i nutrienti.

“Per semplificare, no al bianco, sì al nero”, suggerisce il nutrizionista. “Che significa: bene i cereali integrali o lo zucchero grezzo, no quelli raffinati (pane, pasta, sale), perché possono influire sull’aumento della glicemia”. Via libera a verdura e frutta di stagione, questa non alla sera: a volte stimola l’insulina.

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