Rossetto Dior: perché il nuovo Rouge Dior è il must have del 2021

“Il primo Rouge Dior era ricaricabile”!, esclama Peter Philips, creativo e direttore immagine di Dior Make-up, riferendosi alla versione del 1953 del classico rossetto Dior

rosso. “Christian Dior aveva creato tre versioni diverse: quella a forma di obelisco, un classico. Era un vero e proprio objet d’art da esporre sulla toletta. Poi, il rossetto da borsetta. E infine, i refill: i grandi magazzini avevano i banconi pieni di ricariche, potevi scegliere la tua nuance e farla mettere in uno qualsiasi di quegli astucci”.

Dior non avrà avuto in mente il concetto di sostenibilità quando lanciò quel rossetto, oggi iconico, ma Philips ci ha pensato sicuramente quando ha reinterpretato il rossetto in chiave moderna. “Ho cercato di avere un approccio più responsabile”, afferma il make-up artist belga.

Da quando ha iniziato a lavorare con il brand, nel 2014, Philips è stato sempre entusiasta dell’idea di diversità e inclusione, ed è per questo che il rossetto è oggi disponibile in 75 tonalità, fra rossi enude, e 4finish (mat, vellutato, metallizzato e satinato) per adattarsi a tutti gli incarnati. Una varietà che racconta anche di un’idea di bellezza couture, per personalizzare il proprio look seguendo i propri gusti. Per completare la collezione, ci saranno anche la matita per il contorno labbra Rouge Dior in 24 nuance e gli smalti per unghie Dior Vernis.  

In attesa del lancio, Vogue ha incontrato il maestro del make-up su Zoom per parlare di come le mascherine hanno cambiato il significato del rossetto, e del futuro della bellezza.

La cosa che ti rende più orgoglioso della nuova linea?

“Tutto quanto. È un progetto enorme: 75 tonalità. È davvero tanto. A un certo punto ho pensato, ‘OK, forse è un’idea po’ troppo decadente. D’altra parte, però, mi sembra quasi di non avere abbastanza tonalità per tutte le donne”.

Da dove viene l’idea del rossettoricaricabile?

“Ci siamo ispirati guardando gli archivi e il rossetto Dior creato nei primi anni 50, che era effettivamente ricaricabile. E questo ha reso più per me convincere il team che lavora con me. Quella della ricarica è un’idea a cui lavoriamo da un po’: ho cercato di essere più eco-friendly, è un piccolo passo, ma l’impatto è enorme. E ne sono davvero orgoglioso”.

Oggi viviamo in un mondo in cui indossare mascherine è la nuova normalità. E il rossetto, che ruolo ha?

“L’importanza del make-up non sta solo in quello che vedi, ma anche in quello che fa per te. Il gesto di applicare il rossetto, il clic dell’astuccio che si chiude, del rossetto senti il sapore, l’odore. E anche se adesso si indossa la mascherina, applicare il rossetto fa parte del rituale del mattino, è un modo per cominciare la giornata, ti fa sentire bene. Sono quelle piccole cose che ti ricordando che è importante prendersi cura di sé, coccolarsi". 

“E poi ci sono anche momenti in cui non si indossa la mascherina, quando sei con il tuo partner, o a cena con quelli che sono nella tua ‘bolla’, qualunque sia il motivo. Sono questi i momenti in cui puoi sfoggiarlo. È divertente, voglio dire, un anno fa chi avrebbe mai immaginato che una cosa così semplice come mettere il rossetto sarebbe diventata così complicata? Lo davamo per scontato. E questo lo rende un gesto ancora più prezioso. Nel momento in cui metti il rossetto, puoi davvero esprimerti ed essere te stessa, completamente”.

Come credi cambierà il nostro rapporto con la bellezza nel 2021?

“Spero che le persone riusciranno a trovare un equilibrio in tutte le cose. Un equilibrio che entrerà anche nella beauty routine. Esprimetevi nel modo che vi fa sentire meglio. Le persone sono più consapevoli dell’importanza di prendersi cura di sé, degli altri e del pianeta. C’è un mondo strano là fuori, e non tutti hanno trovato quell’equilibrio. Sarà difficile, ma ci saranno momenti in cui ci potremo esprimere al massimo, e altri in cui lo faremo con più discrezione”.

E qual è la tua vision per Dior?

“Come Maison, il nostro compito è offrire possibilità e scelte diverse. Per questo la linea è così ampia, perché possiamo dare a ogni donna di qualunque cultura, in qualunque zona geografica, in qualunque contesto il modo di esprimere se stessa. E anche se non vuoi esprimere te stessa, puoi sempre prenderti cura di te con il balsamo labbra”.

Quali tendenze ti hanno ispirato di recente?

“La tendenza nude. Ma, ovviamente, nude non vuol dire beige. C’è tutta una gamma di tonalità nude, dal beige al bois de rose, dai rossi più morbidi al grigio talpa fino al marronesoft”.

Natalie Portman for Rouge Dior, Parfums Christian Dior

© Courtesy Dior

Come hai mantenuto viva la tua creatività durante il lockdown?

“Ho lavorato da casa. Non avevo il tempo di fare letteralmente nulla. Ho fatto un sacco di interviste, e alcune delle domande erano ‘Quali sono i tuoi libri preferiti? Quali sono i tuoi film preferiti? Puoi darci una dritta, o una ricetta?’ ma non avevo nemmeno tempo di cucinare per me, perché ero sempre su Zoom a fare riunioni. Abbiamo dovuto riorganizzare i lanci. Molti degli shooting sono stati cancellati, ma dovevamo comunque riempire le pagine, quindi ho dovuto cercare un’alternativa. E così ho iniziato a creare dei collage, cosa che già facevo prima, quando avevo tempo. E dal momento che mi trovavo in campagna con i miei genitori, dovevo anche fare la spesa per loro. Insomma, un periodo bello pieno”.

Sembra proprio che tu abbia bisogno di una pausa! OK, ultima domanda, una di quelle impegnative: qual è il futuro della bellezza?

“Spero sia un futuro luminoso! Si tratta di trovare il giusto equilibrio. le persone useranno il make-up e il loro look per esprimersi, e non necessariamente per conformarsi agli standard di bellezza di qualcun altro. Spero che le persone valorizzeranno e rispetteranno la loro forza individuale, così che nessuno debba mai essere giudicato se si trucca troppo, o troppo poco. La cosa più importante è l’individualità, e prendersi cura di sé, e degli altri”.

Dior Rogue èdisponibile online

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