Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria. Sono passati 76 anni dal 1945, giorno in cui l’Armata Rossa abbatteva i cancelli del Lager di
La memoria di questo tragico capitolo della storia, crimine contro l’umanità, è l’unica arma per impedire che il genocidio si ripeta. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre" scriveva Primo Levi.
Quest’anno le iniziative organizzate per commemorare questa data sono per lo più online, per ovvi motivi. Vi raccontiamo allora di un libro, da poco uscito per La nave di Teseo nella collana Oceani, che affronta questa tematica attraverso la testimonianza diretta di chi ha vissuto in prima persona gli orrori del Nazismo. Edith Bruck, poco più che bambina, viene deportata ad Auschwitz, Dachau e infine Bergen-Belsen, sopravvivendo miracolosamente al massacro grazie al sostegno della sorella più grande Judit. Dopo diversi libri in cui racconta gli orrori della Shoah, esce Il pane perduto, un intenso e sofferto memoir che attraversa tutta la sua vita: dalla truce esperienza dei lager fino ai giorni nostri “con una serie di preziosissime riflessioni sui pericoli dell’attuale ondata xenofoba, ma anche con una serie di quadri commoventi, in cui le esperienze della vecchiaia assumono i toni sfumati di un dolce ricordo d’infanzia.”