Agglomerati di Francesco Casarotto: No Season 2021

Il punto di partenza di Agglomerati, il brand di Francesco Casarotto che ha da poco debuttato, è rappresentato da un’indagine introspettiva che, con l’aiuto della dott.ssa Nadia Taverna (la sua analista),

lo ha portato a individuare tutti quei personaggi che animano la mente. Questi sono la trasfigurazione dei sabotatori, le voci che sentiamo e che, molto spesso, provano a impedirci di fare bene, a ostacolarci anche quando stiamo avendo successo, a ricoprirci di critiche quando, effettivamente, quelle critiche non hanno alcun fondamento. Paura, Inquietudine, Desiderio, Dubbio e Vanità sono alcuni di questi protagonisti inconsci, che Casarotto ha voluto portare alla luce con il suo progetto Agglomerati. Partito dalla realizzazione delle maschere fatte a mano, li ha delineati e poi completati con i capi, arrivando così a una capsule collection di nove look che si pone quale risultato a-stagionale di questo difficile anno. Questi personaggi sono infatti suggeriti dal periodo in cui si vive e quindi, per la stessa ammissione del designer, quelli di questo 2020 sono particolarmente sinistri. 

Il progetto di Francesco Casarotto si prefigge di presentare una collezione all’anno che sia, di volta in volta, la concretizzazione di una combattuta interiorità, realizzata con materiali che vengono accumulati per ottenere un agglomerato, appunto. Un’inquietudine che si traduce quindi in un’estetica grottesca, usata come catarsi psicologica e come manifestazione delle proprie paure e difficoltà inconsce. 

La collezione No Season 2021 di Agglomerati abbina ogni maschera a un look, creando un collegamento tra i materiali scelti: perciò corde con filamenti di lurex, pelle e viti dorate usate come spuntoni, crochet e centrini, fili di lana e strass, fiori, fino ad arrivare a capelli, cerotti e piercing, così come elementi metallici da ferramenta. Questi diventano le componenti delle maschere che si affiancano a dei capi che le enfatizzano riprendendone i tessuti, o le contrastano per lineare semplicità. Le proposte sono cappotti doppiopetto, completi camicia-pantalone, abiti a balze in pizzo o lunghi con paillettes multicolore, a completamento dei “personaggi”. 

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