Con l'inizio dell'emergenza Covid-19, lo scorso marzo, per il mondo della musica si è profilato uno scenario apocalittico: locali chiusi, tour degli artisti annullati, festival
ARLO PARKS - Collapsed in Sunbeams
Come è natoCollapsed in Sunbeams,e cosa significa per te e per il tuo percorso artistico?
Collapsed in Sunbeams è stato creato principalmente negli airbnb nell'East London. Ci siamo rintanati per alcune settimane, circondati di piante, candele e cristalli e ci siamo tuffati nel mondo dell'album. Ho preso molta ispirazione dai miei vecchi diari e dall'idea della nostalgia. Gli album di debutto sono sempre una cosa speciale per me, e avere il mio album sul punto di uscire fuori nel mondo ha un che di terrificante, ma anche di euforico. È la mia prima grande e definitiva dichiarazione di intenti come artista, è una capsula temporale e il primo grande passo nel mio viaggio.
Come descriveresti questo progetto, dal punto di vista musicale?
Direi che è una fusione di musica soul, indie e pop. È ispirato a tutto, da Elliott Smith a Portishead a Tribe Called Quest ad Aphex Twin. È un ampio collage di generi diversi, il fatto che Collapsed in Sunbeams sia così fluido è ciò di cui sono più orgogliosa.
Arlo Parks @ Alex Kurunis
Quale traccia ha una bella storia da raccontare?
Hurt ha un bellissimo retroscena: è la prima canzone che ho scritto dopo un periodo di blocco dello scrittore e ansia che circonda l'album. È stata scritto in un'ora circa, ispirata da questa citazione di Audre Lorde che dice "Il dolore cambierà o finirà" e stavo ascoltando Supremes, Digable Planets e Cleo Sol. Scrivere è stato un processo euforico, perché mi ha ricordato che la mia capacità di scrivere abiterà sempre il mio cuore e che la tristezza non è mai permanente.
Con chi (e come) hai collaborato?
Luca Bucellati ha prodotto la maggior parte dei brani; ho lavorato con Paul Epworth su Portra 400 e Too Good, e con Badsounds su Bluish. Sono stati tutti collaboratori molto propositivi e si sono avvicinati a questo progetto con nient'altro che amore. Ne sono onorata.
C'è qualcuno a cui dedicheresti l'album?
Vorrei dedicare questo album a mia madre, alla mia migliore amica Alice, a Sufjan Stevens e a Wolfgang Tillmans. Non sarei quella che sono senza di loro, come artista e come persona.