Venezia: la mostra “L'età dell'oro" di Fabrizio Plessi

Sono giornate strane sulla Serenissima. Arrivano dopo i mesi di acqua alta e quelli, ancor più difficili, del lockdown, con il Canal Grande vuoto, i

canali di una trasparenza mai vista prima, la quasi assenza di turisti stranieri. Tutto magnifico e terribile insieme. Ora si è cambiato passo: comincia la Mostra del Cinema, in una 77esima edizione per forza di cose ridotta rispetto agli anni precedenti, ma pur sempre presente. Venezia è sì sospesa, ma non come prima. Cerca nuove strade: come e quando arriverà una nuova golden age?

L'età dell'oro. La facciata del Museo Correr

Su tutto questo si affaccia (letteralmente) L’età dell’orodi Fabrizio Plessi (dal 1 settemebre al 15 novembre), un progetto artistico di struggente bellezza, sostenuto da Dior. Appare come una visione, un sogno, un auspicio: una magnetica cascata d’oro.

L’opera del grande artista italiano e pioniere della videoart si mostra infatti dalle finestre del Museo Correr, proprio nel lato che dà su piazza San Marco, opposto alla celeberrima basilica (ancora in parte in restauro, dopo i danni causati dall’acqua alta). L’ottantenne Plessi veste qui i panni dell’alchimista e dosa nella sua pozione l’antica sapienza artigiana dei mastri orafi veneziani, che resero fulgidi i mosaici della chiesa, con la tecnologia che regala a chi osserva un loop infinito e cangiante di materia dorata. Un artificio che ipnotizza, degno delle occasioni importanti. Nella cascata d’oro è racchiusa la scritta “Pax Tibi”, pace a te, che poi è l’inizio del testo (“Pax tibi, Marce, evangelista meus”) stampato sul Vangelo che il leòn veneziano tiene fiero tra le zampe.  Pace a te, Venezia.

L'età dell'oro. Cascate

Plessi, che torna a esporre nel luogo in cui vent’anni fa portò Waterfire, installazione di acqua e di fuoco, regala alla città una fucina densa di un magma prezioso: la speranza. Venezia – sembra volerci dire - ha tutti gli anticorpi per rinascere: la sua opera mostra che natura e tecnologia, materiale e immateriale, se dosati con sapienza, possono condurre a una nuova Golden Age. È commovente l’omaggio (anzi l’augurio) che l’artista dedica alla sua città d’elezione, provata ma non arresa alla fatica.

L’età dell’oro che si affaccia dalle finestre del Museo Correr è solo il prologo della grande retrospettiva che in autunno Ca’ Pesaro dedicherà a Plessi e – tutti lo speriamo – auspicio di una nuova stagione alle porte per la nostra amatissima Venezia.

Un ritratto di Fabrizio Plessi

L'età dell'oro. Schizzo

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