Da mesi, centinaia di migliaia di contadini stanno protestando in India e molti di loro campeggiano sulle autostrade intorno a Delhi dalla fine di novembre,
I contadini temono che le nuove leggi agricole aumentino il potere delle grandi multinazionali, sostenendo che le riduzioni dei prezzi renderanno difficile far quadrare i conti di piccoli e medi agricoltori. Allo stesso tempo, la crisi climatica ha già compromesso i loro profitti, con l’aumento delle temperature, della siccità e degli uragani che danneggiano i raccolti in tutto lo stato.
© Randeep Maddoke
Molte generazioni di contadini si sono unite alle proteste, dai più anziani ai giovanissimi, e anche le donne sono state in prima linea nelle manifestazioni. Nel corso delle proteste, ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia, con l’interruzione della rete mobile nella zona di Delhi. Qui, l’artista e filmmaker Jassi Sangha, che discende da una lunga stirpe di contadini del Punjab, spiega cosa sta succedendo sul campo, a Delhi.
“Vengo da una famiglia di contadini – tutta la mia famiglia è profondamente coinvolta. Non è solo un lavoro, è parte della cultura in Stati come il Punjab, l’Haryana, e il Rajasthan. Saranno i piccoli e medi agricoltori a soffrire di più per le nuove leggi agricole. Senza i prezzi minimi di sostegno, gli attori privati del mercato compreranno il nostro grano al prezzo che vogliono. Anche i consumatori saranno colpiti, perché le aziende potranno vendere il grano a qualsiasi prezzo.
Le donne stanno dimostrando una forte presenza nelle proteste. Il motivo è che spesso sono direttamente coinvolte nell’agricoltura, per la raccolta e lo stoccaggio dei prodotti – i mercati agricoli sono pieni di donne al lavoro. Di fatto, l’85 per cento delle donne che vivono in zone rurali sono impegnate nell’agricoltura, ma solo il 13% di loro sono proprietarie della terra. Ci sono anche molte vedove che lavorano nell’agricoltura, dato che i suicidi sono un problema molto diffuso tra i contadini.”
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Come sono coinvolte le donne nelle proteste contadine indiane?
“Questo mese, le contadine hanno avuto un ruolo centrale nelle proteste di Dheli in occasione della Giornata delle donne rurali. Inoltre, negli ultimi due mesi, hanno organizzato manifestazioni, proteste e incontri in diversi stati. Ci sono stati canti e danze, e abbiamo addirittura creato un giornale.”
Negli ultimi due mesi, c’è gente che ha dormito sui rimorchi dei trattori parcheggiati sulle strade alla periferia di Delhi per partecipare alle proteste e abbiamo organizzato cucine comunitarie, dove non solo mangiano i manifestanti, ma anche le comunità locali. I residenti hanno anche aperto le loro case per permettere alle persone di usare i servizi e le docce.
Quello che differenzia queste proteste è la scala. Il movimento si sta diffondendo nell’intero paese. Hanno fatto queste leggi senza consultare i contadini: non c’è stata una discussione pubblica”.
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Quali sono i nessi con la crisi climatica?
“Oltre agli effetti sul sostentamento umano, le nuove leggi moltiplicheranno gli effetti sulla crisi climatica. Attualmente in India coltiviamo soprattutto grano e riso (colture che consumano tantissime risorse idriche), il che ha esacerbato la crisi dell’acqua che stiamo affrontando. Negli ultimi anni, gli agricoltori hanno lavorato per riformare il modello agricolo e abbiamo incoraggiato i contadini verso coltivazioni alternative, come verdure e legumi, come opzione più ecologica, ma le grandi aziende agricole vorranno continuare con il modello attuale perché garantisce loro più profitti.
Dobbiamo far sentire le nostre voci ora – dobbiamo lottare. Purtroppo, si calcola che finora almeno 50 contadini siano morti durante le proteste. Le leggi sono state sospese dalla Corte Suprema, ma noi vogliamo che siano abrogate. Non accetteremo niente meno di questo.”
© Randeep Maddoke
Come possiamo aiutare?
Potete firmare questa petizione che chiede la revoca delle leggi.
Inoltre, potete fare delle donazioni alle organizzazioni che supportano i contadini in India, tra cui Save Indian Farmers, il Centre for Sustainable Agriculture e la raccolta fondi organizzata dalla United Sikh Mission per fornire assistenza medica durante le proteste.