Libri 2021: “Scene da un matrimonio futurista": la recensione

Libri2021 e arte in un nuovo volume

Altro che Marriage Story, questo Scene da un matrimonio futurista di Lino Mannocci, per la Piccola Biblioteca Neri

Pozza – 250 pagine in un formato da borsetta – fa davvero sognare, nel tempo e nello spazio.
Scandito in tredici capitoli e varie appendici (compreso il Manifesto futurista della lussuria di Valentine de Saint-Point) ci porta a Parigi, nell’agosto del 1913 quando l’artista Gino Severini sposò Jeanne Fort, figlia di Paul Fort, che tutti chiamavano “il principe dei poeti”. Testimoni dello sposo furono Guillaume Apollinaire e Filippo Tommaso Marinetti. “Le mariage de la France avec l’Italie”, così fu chiamata l’unione. E in effetti ai festeggiamenti nel mitico Caffé Voltaire parteciparono alcuni dei più importanti artisti del momento come Max Jacob (guardate il suo Ritratto di Signora, qui , Fernard Léger (ecco La Scala, che fu dipinta proprio nell’anno del matrimonio di Severini), Stuart Merrill.

E gli italiani? Non erano presenti alle nozze, ma erano molto amici degli sposi: Ardengo Soffici, Giovanni Papini,Aldo Palazzeschi, Carlo Carrà,Amedeo Modigliani. E con loro anche tre “artistar ”del calibro di Picasso, Matisse, Braque.
Severini che tutti descrivono come un «uomo normale, un uomo tranquillo» (si dice che l’unica stravaganza mai segnalata fu quando venne visto girare a Parigi con calzini diversi…) amava circondarsi di amici fuori dagli schemi. Venne da loro anche un po’ deriso, proprio il giorno del matrimonio, giacché, impomatato nella sua jacquette inglese, sussurrò un timido sì, mentre la sposa Jeanne, radiosa, urlò forte il suo entusiasmo. 
All’uscita, fotografi e giornalisti assediarono la coppia: il matrimonio fu una ghiotta notizia per i giornali dell’epoca.

Oggi questa godibilissima  “storia di un matrimonio” - da cui nasceranno tre figli: Gina,qui ritratta dal padre, Romana e Jacques, morto a soli 5 anni -  è l’occasione perfetta per immergerci nei ruggenti anni Dieci del secolo scorso: Parigi è davvero laVille Lumièreche illumina e alimenta le menti più vitali e controcorrente di quella generazione. È l’istantanea di un momento. Siamo nel 1913, e tutto questo durerà pochissimo, lo sappiamo.
Quella gioia, quella vitalità artistica e poetica (Futurismo, Cubismo, Avanguardia pura…) sarà spazzata via dalla tragica mattanza della Prima Guerra Mondiale, come ci mostra – in tutta la sua forza suggestiva – questo dipinto di Gino SeveriniCannoni in azione” (1915). Provate a zoommarci dentro qui, e a leggere tutte le inquietanti scritte. 

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