L’elenco di “romanticherie” a disposizione per questo San Valentino è piuttosto breve, ma si può sempre organizzare una serata di binge-watching dicoppia (o una giornata
Prima della app d’incontri, dei social media e degli smartphone, Cupido colpiva puntata dopo puntata (dagli Anni Settanta in poi) a bordo di Love boat, una crociera da sogno intrisa di corteggiamenti inaspettati. Non che quello spirito si sia perso del tutto, anzi, con un balzo nel nuovo millennio Lee Pace apre le porte di Pushing daisies, un racconto incantato su un amore a provo di tocco, talmente puro da diventare a tratti frustrante. In effetti qualcosa del genere, anche se più ancorato alla realtà, lo ha regalato al pubblico J.J. Abrams prima dell’exploit di Lost: con Felicity, il racconto avvolgente e dolce di un’universitaria introversa, si “normalizza” l’uomo ideale, che diventa il compagno di studi, il vicino di casa, il tutor al college. Il set fu galeotto per Jennifer Garner che qui ha conosciuto il primo marito Scott Foley, anche se poi tra loro non è durata.
Tutto l’opposto di questi platonici sospiri arriva con Sex and the City, che forse per primo divide il divertimento sotto le lenzuola dai batticuori. Non sarebbe male alternare un po’ di sfacciata intraprendenza con il pudore dei secoli antichi, come nella miniserie I pilastri della terra tratta dall’omonimo romanzo di Ken Follett con un cast british stellare, dal Premio Oscar Eddie Redmayne (Animali fantastici e dove trovarli) a Hayley Atwell (Agent Carter), da Matthew Macfayden (I tre moschettieri) a Rufus Sewell (L’amore non va in vacanza).
Ecco, allora, cinque titoli da gustare dall’inizio alla fine tutto d’un fiato.
1. Mai dire sì
Prima che diventasse James Bond, Pierce Brosnan ha infranto cuori a profusione con la serie Mai dire sì (su Amazon Prime Video) che lo ha visto protagonista nei panni del misterioso e affascinante truffatore Remington Steele. Durante uno dei suoi colpi milionari si serve dell’identità del proprietario di un’agenzia investigativa, una copertura per la donna che la gestisce, Laura Holt (Stephanie Zimbalist). Questa brunetta tutta pepe, dal fiuto infallibile, si rende conto che ha bisogno di un finto capo per essere ritenuta credibile in un ambiente maschile, ma non immagina che questo ladro irresistibile finisse per indossarne i panni e diventare realmente un suo socio. La tensione erotica tra i due è palpabile e i battibecchi diventano assolutamente imperdibili.
Mai dire sì
2. C’era una volta
C’era una volta (su Disney+ e Netflix) fa parte del passato prossimo delle serie tv e mette in scena un’idea a dir poco brillante. Il regno delle favole è vittima di un perfido incantesimo che fa dimenticare ai suoi protagonisti la loro identità portandoli a vivere in una cittadina ai confini del mondo sotto falso nome. Biancaneve (Ginny Goodwin) fa l’insegnante con il nome di Mary Margareth mentre il Principe Azzurro (Josh Dallas) si chiama David Nolan e inizialmente non sa chi sia. Il sindaco, la Regina cattiva (Lana Parrilla) manovra le fila della situazione. Ma anche i cattivi hanno in cuore e si possono riscattare e infatti lei s’innamora di Robin Hood (Sean Maguire) mentre Tremotino (Robert Carlyle) perde la testa per Belle (Emilie de Ravin). Il ponte tra il mondo della fantasia e quello della realtà diventa un intreccio memorabile di lovestory da sogno.
C'era una volta
3. Downton Abbey
In attesa del secondo film basato sulla serie Downton Abbey (su Amazon Prime Video), si possono ripercorrere le vicende di una delle famiglie più influenti del Regno Unito, i Crawley. La rigida etichetta del secolo scorso, basata sul galateo e sulla divisione in classi sociali, viene raccontata specularmente anche dalla servitù, umanizzata nei sentimenti, nelle aspirazioni e nell’assoluta fedeltà ai padroni di casa. Lady Mary (Michelle Dockery) ha la fortuna d’incontrare due grandi amori – oltre a qualche scappatella – mentre la sorella Lady Edith (Laura Carmichael) si ritrova, suo malgrado, al centro di uno scandalo poi messo a tacere. La più ribelle resta Lady Sybille (Jessica Brown Findley), che sfida le convenzioni e si lascia travolgere da un amore totalizzante quanto “inappropriato”. In un’epoca in cui era sconveniente parlare di sentimenti, questo castello diventa come un microcosmo a sé stante, guidato da una matriarca d’eccezione, la Duchessa Madre Violet (Maggie Smith). È delizioso perdersi nei meandri del cuore di questo gioiellino british.
Downton Abbey
© Jaap Buitendijk
4. Orgoglio e pregiudizio
La miniserie BBC degli Anni Novanta conColin Firth resta uno degli adattamenti più riusciti (se non IL più riuscito) di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Adattato dal brillante Andrew Davies (House of Cards), incapsula tutta la poesia della versione originale aggiungendo sfumature preziose ad una delle storie d’amore più vibranti della letteratura. Le mire matrimoniali per le cinque figlie da parte della signora Bennet (Alison Steadman), non proprio la più raffinata tra le dame, anzi una delle matrone più pettegole della campagna dell’Hertfordshire, vengono premiate con l’arrivo di un gentiluomo nelle vicinanze. Le figlie maggiori, Elizabeth (Jennifer Ehle) e Jane (Susannah Harker), hanno idee molto diverse sul matrimonio ma si devono scontrare, anche se in maniera diversa, con una scarsa dote e una famiglia colpita da uno scandalo. Il senso dell’onore dell’epoca viene intrecciato con passioni irrefrenabili e sfocia in amori capaci di chiedere scusa, di fare un passo indietro e ascoltare.
Orgoglio e pregiudizio
Se amate Colin Firth, non potete non aver visto questi film
5. How I met your mother
La serie, il cui titolo è tradotto malamente in E alla fine arriva mamma (su Netflix), è una delle sitcom più brillanti degli ultimi tempi (ad eccezione forse delle puntate finali che deragliano miseramente diluendo la narrazione in maniera insostenibile). Cinque amici, di cui due in coppia – Lily e Marshall – crescono insieme e si confidano, con alterne vicende, le pene sentimentali. Barney (Neil Patrick Harris) è un rubacuori seriale che ha persino scritto un manuale d’istruzioni per fare colpo, mentre la sua “spalla” Ted (Josh Radnor) resta una frana. Per fortuna sappiamo che alla fine si sposa e ha due figli perché ha trovato l’amore della sua vita: le premesse sono proprio quelle di ripercorrere la giovinezza in un racconto tra il serio e il faceto in cui svela ai suoi ragazzi come ha conosciuto la loro madre. Prima di conoscere un principe bisogna baciare molti rospi e mai frase fu più vera nel suo caso. Irriverente, a volte estremo, ma spesso tenerissimo, mostra come i sentimenti possano evolvere in forme diverse e sorprendenti.
How i met your mother
© Ron P. Jaffe