Meghan Markle vince la sua causa contro i tabloid britannici

A pochi giorni dalla vittoria legale di Harry contro il Mail on Sunday e il MailOnline, costretti a riconoscere le ragioni del Duca, è la

volta di Meghan Markle. E gli imputati sono gli stessi. Anche la duchessa del Sussex, 39 anni, ha appena ottenuto dall'Alta Corte britannica il suo risarcimento - per ora emotivo - sul Mail On Sunday, colpevole di aver violato profondamente la sua privacy, quando nel 2018 - poco dopo il suo matrimonio con il principe Harry - pubblicò stralci di una lettera privata, scritta a mano, che lei aveva mandato al padre.

Si trattava di parole piuttosto severe che Meghan rivolse a Thomas Markle. Il giudice Warby in aula ha definito lo scritto "un rimprovero di lunga data" e per il quale Meghan aveva "una ragionevole aspettativa che sarebbe rimasto privato". Continua il giudice: "La maggior parte di ciò che è stato pubblicato riguarda il comportamento della duchessa, i suoi sentimenti di angoscia verso il comportamento di suo padre - come l'ha vissuto lei personalmente - e la conseguente frattura tra loro”.

Ed è proprio su questi presupposti che Meghan quasi due anni fa ha presentato una denuncia contro Associated Newspapers (ANL), l'editore dei due tabloid per violazione del copyright e per un uso improprio di informazioni private. Per ora il Giudice si è espresso riguardo la privacy rinviando a marzo la definizione dei prossimi step legali.

La duchessa non ha esitato a esprimere la sua soddisfazione per la sentenza definendo "illegale e disumanizzante" la prassi - troppo spesso indisturbata - di alcuni tabloid di entrare nella vita delle persone a uso puramente commerciale. 

"Per i magazine è un gioco. Per me e per tanti altri, è la vita vera, sono le nostre relazioni e la tristezza che ne consegue è reale più che mai", ha detto in una dichiarazione la duchessa. "Perdiamo tutti quando la disinformazione vende più della verità, quando lo sfruttamento morale vende più della decenza e quando le aziende creano il loro modello di business per trarre profitto dal dolore delle persone".

Questa, a suo dire, è una vittoria dell'informazione affidabile, verificata e di qualità, l'opposto di ciò che pubblicano spesso i tabloid scandalistici, famosi in Uk per perseguitare i reali. Non a caso, Harry parlando dell'impatto "doloroso" della campagna di stampa "spietata" contro Meghan, ha voluto ricordare la persecuzione che subì sua madre la principessa Diana.


"Ho perso mia madre e ora vedo mia moglie cadere vittima delle stesse potenti forze", 

L'ha detto lui stesso in una dichiarazione quando sua moglie ha iniziato la sua azione legale.

Related Articles