Principe Harry e Meghan Markle: ecco cosa sappiamo del contratto con Netflix

Il Duca e la Duchessa del Sussex sono pronti ad aiutarci nel nostro prossimo binge watching.

Oggi è arrivata la notizia che la coppia produrrà

diversi progetti per Netflix: dalle serie tv ai documentari, dai lungometraggi ai programmi per bambini. Anche se al momento non sono ancora stati annunciati lavori specifici, Vogue ha scoperto che in programma ci sono una docuserie sulla natura e un cartone animato che ha come protagoniste figure femminili d’ispirazione. (I fan di Suits, tuttavia, sono un po’ sfortunati: al momento, non ci sono piani per far tornare in scena Meghan Markle, 39 anni)

La coppia utilizzerà la piattaforma di streaming essenzialmente come un braccio mediatico dei propri interessi di beneficenza, evidenziando le cause più importanti per loro. Ad esempio: il principe Harry, famoso sostenitore dei veterani con disabilità, ha recentemente collaborato al documentario Netflix Rising Phoenix sui Giochi Paralimpici.

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Sembra che Harry e Meghan stiano sostanzialmente seguendo l’esempio dei loro amici Barack e Michelle Obama. Nel 2018 l’ex presidente americano e la first lady (anche lei ex naturalmente) hanno, infatti, fondato la loro società di produzione, Higher Ground, che ha recentemente vinto un Academy Award per American Factory.

Quanto valga l'accordo dei duchi del Sussex con Netflix, in questo momento, non è noto. Dopo aver lasciato la monarchia britannica, la coppia ha detto che sarebbe diventata presto indipendente finanziariamente. Da allora si sono susseguite voci di ogni tipo su come esattamente avrebbero raggiunto questo obiettivo: da un potenziale progetto Spotify a un business a sei cifre come relatori per un’agenzia di New York. Ora, la vision sulla loro vita post-reale inizia a chiarirsi.

Di recente, la coppia si è trasferita a Montecito, in California, una città la cui vicinanza a Hollywood non farà certo male perché di fatto consente loro di  sviluppare legami con il mondo della produzione cinematografica.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato suVogue.com

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