Salvatore Ferragamo: Seta. Nove ragioni per non perdere la nuova mostra della maison

I musei, le mostre sono ancora off limits per via della pandemia. E il solo fatto positivo è che il nostro desiderio di arte, bellezza e

cultura è in crescita costante. Cerchiamo sul web ogni occasione per riempirci l'anima. E oggi a offrirla è una company di moda tra le più note al mondo: Salvatore Ferragamo che inaugura nel museo della maison a Firenze, a Palazzo Spini Feroni, la mostra Setaa cura di Stefania Ricci e Judith Clark (aperta fino al 18 Aprile 2022 - quindi speriamo tutti di vederla anche dal vivo). È una mostra che ha richiesto tre anni di lavoro e che è prima di tutto un omaggio a Fulvia Ferragamo Visconti che fin dagli anni 70 ha dato uno stile e un'identità tutta sua alla collezione delle sete e dei foulard della maison

Intanto, noi che l'abbiamo appena visitata virtualmente in compagnia della famiglia Ferragamo, vi raccontiamo 9 curiosità che la riguardano e che vi faranno subito venir voglia di collegarvi, già dal pomeriggio del 25 marzo, al sito Ferragamo

1. Dalla Villa del Poggio Imperiale alle stampe esotiche

La passione per la Cina, per la seta e in generale per i soggetti di paesaggi e di fiori esotici rappresentati nelle stampe dei foulard che vedrete in questa mostra è nata probabilmente in Fulvia Ferragamo Visconti durante la sua frequentazione da studentessa del collegio femminile alla Villa del Poggio Imperiale a Firenze, la rinomata scuola dell’high society internazionale. Alcune sale dell’edificio, dove erano alloggiati i dormitori delle ragazze, costituivano il famoso appartamento cinese, voluto da Pietro Leopoldo di Lorena, con pareti ricoperte di preziosi parati di stoffa e di carta dipinte a mano, con festosi uccelli e paesaggi animati da figure, ornate da acquarelli che raccontavano le attività principali dell’antica Cina, il ciclo di crescita e la raccolta del riso, la lavorazione del tè e la lavorazione della seta.

2. I soggetti floreali e gli animali

Non solo Cina. L'ispirazione alla base dei disegni di alcune delle stampe più belle dei foulard Ferragamo è raccontata in più sezioni della mostra. «Preparando i materiali da esporre», ci ha raccontato Stefania Ricci, «abbiamo trovato negli archivi 1065 volumi che contenevano i  moodboard d'ispirazione a forma di collage che Fulvia e i suoi collaboratori composero negli anni». Aggiunge Angelica Ferragamo. figlia di Fulvia: «La mamma trovava ispirazione ovunque, Tornava dai viaggi con libri, cose, cataloghi oggetti… che poi ritrovavi nel suo ufficio». La mostra infatti raccoglie anche i riferimenti iconografici-culturali alla base delle scelte di stile, i disegni, i libri, cataloghi. C'è per esempio una stanza dedicata ai soggetti floreali in un allestimento che ricorda un giardino con una teca centrale all’interno della quale sono esposte anche le cere settecentesche, conservate al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, che riproducono fiori esotici. Un'altra sezione è invece dedicata ai foulard a tema animale in un allestimento che ricorda l’archivio di un museo di storia naturale. 

3. Intuizioni creative e alto artigianato industriale

Negli anni cinquanta e sessanta il foulard in seta diventa un accessorio cult grazie anche celeb come Audrey Hepburn e Brigitte Bardot, che ne fanno ampio uso e suggeriscono modi diversi di indossarlo. È allora che il foulard diventa stagionale ed entra nel flusso mutevole della moda. Le stampe richiedono allora molta più attenzione, una cura estrema del dettaglio e, parlando di colori, una grande ricchezza della gamma cromatica, da un minimo di 24 fino anche a 50 colori. La mostra ha proprio lo scopo di raccontare anche il lungo processo creativo di questi stampati in seta, dove si sperimenta l’unione perfetta di una straordinaria intuizione creativa e di un alto artigianato industriale.

4. La seta e le stampe “shoes”

Fino al 1950 il nome Ferragamo era sinonimo di calzature da donna. E sono proprio queste che  diventano il soggetto delle stampe dei foulard. Il sogno di Salvatore, il fondatore, era però di trasformare il suo brand in una casa di moda, che vestisse la donna dai piedi alla testa. Già alla fine degli anni cinquanta Salvatore inizio a produrre i primi foulard, in cui i temi preferiti erano l’arte e le bellezze monumentali delle città italiane. Il suo sogno fu esaudito, tuttavia, soprattutto da Fulvia che mise tutta la sua passione negli accessori in seta da donna e da uomo con stampati personalizzati, partendo dai foulard e dalle cravatte e ampliando negli anni successivi l’offerta creativa a tutte le possibili declinazioni del tessuto stampato, borse e scarpe, cuscini, articoli per la casa, camicie e abiti.

5. Le tecniche produttive della stampa serica comasca

L’Italia si è sempre distinta nella produzione serica. Genova, Lucca, Venezia e Firenze hanno dominato per secoli il mercato tessile occidentale. Dagli anni trenta del Novecento è stata la città di Como a eccellere nella stampa su seta, contribuendo alla diffusione del “Made in Italy”. La stampa dei foulard Ferragamo viene realizzata a Como, inizialmente da Ravasi, poi da Butti Ostinelli, Ghioldi, Ratti e Mantero, tessiture seriche scelte di volta in volta in base alle specialità di stampa in cui eccellevano. E la mostra affronta anche il tema delle tecniche produttive.

6.Were creatures born celestial? 

Non solo passato, non solo storia! Nella mostra di palazzo Spini Feroni c'è una sezione dedicata a un progetto di collaborazione con gli artisti cinesi contemporanei Sun Yuan & Peng Yu, autori di un disegno per foulard Salvatore Ferragamo e di un’installazione della mostra. 
L'area s'intitola Were creatures born celestial? e gli artisti sottolineano come la Via della Seta abbia innescato un processo di incontro, di scambio e di ibridazione tra le culture di quanti hanno viaggiato o vissuto lungo il percorso. Nel foulard, gli artisti hanno smembrato figure della mitologia cinese e della mitologia occidentale, le hanno ordinate in una sorta di catalogatore, per consentire a ciascuno di ricomporle idealmente creando figure ibride inedite.

7. Il cortometraggioLook back Anouk

C'è un momento durante il percorso in cui da visitatori sarete chiamati a fermarvi per vedere un corto dal titolo Look back Anouk. L'opera dei due giovani registi, Rocco Gurrieri e Irene Montini, trae ispirazione dal mondo figurativo dei foulard creati da Fulvia Ferragamo e dai film di animazione del regista cecoslovacco Jiří Trnka, che con i suoi pupazzi realizzati da patchwork di fiori ha suggerito lo stile figurativo dei primi stampati Ferragamo (sì, è una curiosità questa: all'inizio tutti i soggetti delle sete di Fulvia erano composti da patchwork di fiori). Ma torniamo al video: una fanciulla sola in un palazzo sospeso fra cielo e mare scivola tenera nel vuoto dei giorni componendo in segreto mondi diversi e fantastici nei quali abbandonarsi alle proprie fantasie. Look Back Anouk non è solo un titolo, è un invito alla protagonista e agli spettatori a guardarsi indietro, riconoscersi e accogliere l’irrazionalità gentile del cristallo dell’infanzia. È innegabile che il riferimento vada ad Alice nel Paese delle Meraviglie e alla sua realtà oltre lo specchio creata da Lewis Carroll e al bosco incantato del Sogno di una notte di mezza estate immaginato da William Shakespeare e trasposto da Jiří Trnka nel 1959 in una personale e suggestiva versione

8. I giovani talenti e il profumo

In ogni mostra il Museo Salvatore Ferragamo dà spazio anche alla giovane creatività, chiamata a interpretare il tema dell’esposizione. Art Media Studio ha realizzato questa installazione multimediale che mette in scena le grafiche di cinque studenti del Liceo Artistico di Porta Romana di Firenze, coordinati dai loro insegnanti. L'idea era quella rappresentare in forma artistica le diverse profumazioni di Storie di seta, una nuova collezione di quattro fragranze della maison - Giardini, Savane, Oceani e Giungle - ispirate dalla storia degli stampati creati dall’azienda Ferragamo.

9. Le decadi e il foulard 

Il foulard è un capo estremamente duttile, e quando diventa centrale nel guardaroba femminile e maschile può essere usato per coprire la testa integralmente, può diventare un turbante, essere legato al collo in modo classico o négligé, drappeggiato a cravatta, piegato intorno alla vita come una cintura e a triangolo al lato della borsa. Che bello poter vedere in concreto come si indossava il foulard nelle diverse epoche. La mostra dedica 5 aree distinte a riprodurre lo stile e il mood degli anni ‘70, ‘80, ‘90, 2000 e 2020.

Related Articles