Principessa Sissi, il mito continua. È in arrivo su Netflix una nuovaserie tvsull'Imperatrice d'Austria, l'ultimo esempio di una lunga filmografia dedicata a "Sissi". Dominique Devenport riuscirà
Nata duchessa in Baviera e diventata imperatrice d’Austria. Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach non fu mai Principessa, e nemmeno fu mai soprannominata “Sissi”. Eppure se tutti noi ancora oggi la conosciamo e chiamiamo così – Principessa Sissi – è grazie all’omonimo film diretto da Ernst Marischka nel 1955 con protagonista una splendida ed indimenticabile Romy Schneider.
Una storia fiabesca che però fiabesca non è: l’imperatrice Elisabetta – uccisa il 10 settembre 1898 dall’anarchico italiano Luigi Lucheni – seppur immersa nella sfarzosità e coccolata dalla servitù, non ebbe una vita facile. Cupa e irrequieta, dovette faticare molto per essere “accettata” dalla rigida corte di Vienna. Inoltre, vittima di nevrosi, ossessioni e pensieri depressivi, arrivò a sfiorare l’anoressia prima di riuscire ad accettarsi.
Ritratto
© Franz Xaver Winterhalter
Eppure Elisabetta fu una donna senza dubbio affascinante, bella e misteriosa. Una personalità irrisolta che verrà raccontata in una nuova serie tv – prodotta dalla tv tedesca RTL Group e Beta Film – che già dal titolo segna una rottura con le celeberrime trasposizioni cinematografiche di metà anni ‘50: The Empress, L’Imperatrice. Al centro del racconto ci sono i primi tempi vissuti da Elisabetta presso la corte viennese e la sua storia d’amore con colui che diventerà suo marito, l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria (a vestire i suoi panni sarà Jannik Schümann).
L’imperatrice, che sarà interpretata da Dominique Devenport (attrice in ascesa, già vista nel Treno di notte per Lisbona al fianco di Jeremy Irons), sarà rappresentata come una giovane donna molto emancipata rispetto alla sua epoca, che si ribella contro le rigide regole del XIX secolo e della corte. Un aspetto che ci ricorda le vicissitudini della royal family btitannica, vissute in prima persona dalla Principessa Diana e, recentissimamente, da Meghan Markle. Pur lasciando spazio al suo glamour – Elisabetta all’epoca era considerata “la donna più bella del mondo” – questa nuova serie sembra quindi inquadrare il lato più personale (e veritiero) dell’imperatrice, distaccandosi, anche nel contenuto, da quanto invece aveva raccontato la celebre triade di pellicole di Marischka.
Già il primo film del 1955, La principessa Sissi, puntava sulla straordinaria bellezza e avvenenza dell’allora diciassettenne Romy Schneider, donna raffinata ed elegante, che incarnava la grazia di una “principessa” che ammiravamo andare a cavallo incorniciate dalle montagne bavaresi o danzare al grande ballo di corte insieme al marito Francesco Giuseppe (interpretato da Karlheinz Böhm). La loro storia d’amore, fortemente edulcorata e patinata come fosse un fotoromanzo, domina le scene riempendo di romanticismo e poesia la pellicola.
© Sunset Boulevard
Seguirono poi Sissi - La giovane imperatrice (1956) e Sissi - Destino di un'imperatrice (1957), storie da grande schermo che hanno avuto il merito di fare entrare Elisabetta nell’immaginario collettivo e nel mito. Pur distaccandosi dalla realtà, senza dubbio più tormentata, e pur attraverso l’uso di un nomignolo, “Sissi”, che lei mai ebbe. Tutto nasce da un equivoco: “Lisi”, il vero diminutivo di Elisabetta, si trasformò in “Sisi” perché così furono lette le firme che la donna appose alle lettere che mandò all’allora fidanzato Francesco Giuseppe (la ‘Elle’ di Lisi sembrava una ‘Esse’ per via di un bizzarro ghirigoro). Fu poi, arbitrariamente, lo stesso Ernst Marischka a trasformarlo in “Sissi”, già diversi anni prima dei suoi film: nel 1932, scrisse (insieme al fratello Hubert) il libretto “Sissi” di un’operetta comica che andò in scena a Vienna, diretta da Fritz Kreisler.
© Sunset Boulevard
Tornando al cinema, Romy Schneider dopo quei tre film che, pur ottenendo un successo mondiale, la spaventarono (non voleva essere ricordata solo per quel ruolo e temeva di rivivere le stesse depressioni, reali, di Elisabetta, cosa che in parte, fatalmente successe: Romy, dopo aver perso tragicamente il figlio, si lasciò andare, travolta dal dolore e la disperazione, e morì a soli 44 anni), nel 1972, quasi vent’anni dopo, tornò ad interpretare l’imperatrice Elisabetta nel Ludwig del maestro Luchino Visconti (ultimo capitolo della sua “trilogia tedesca”, qui con Helmut Berger nel ruolo di Ludovico II di Baviera). A differenza della rappresentazione improbabile di Marischka, qui vediamo una donna più forte e decisa, proprio come era nella realtà.
Sissi, dal cinema muto alle nuove serie tv
La filmografia, tra cinema e tv, su “Sissi” è vasta e comprende in tutto 28 opere, spesso anche non da protagonista. Dal 1920 – anno del primo film a lei dedicato, Elisabetta imperatrice d’Austria – in poi, fu interpretata da grandi attrici del muto (dalla primissima, Carla Nelsen, ad altri nomi come Gina Puch-Klitsch, Erna Morena e Trude von Molo). Nel 1931, 90 anni fa, uscì Elisabetta d’Austria, con al centro l’indimenticabile attrice tedesca Lil Dagover che in seguito, nel 1956, riprenderà il personaggio in Amanti imperiali. Tra i tanti altri volti elisabettiani, ricordiamo Carola Höhn (Tutto per un bacio, 1935), Grace Moore (Desiderio di re, 1936), Gabrielle Dorziat (Mayerling, 1936), Traudl Stark (La collana della principessa – che qui diventa “Sissy”, 1939) e Katalin Karády (Elisabetta d'Ungheria, 1940). Dopo la Schneider, va citata l’interpretazione di un’altra diva, Ava Gardner, che diventa Elisabetta nel Mayerling diretto nel 1968 da Terence Young (nel cast anche James Mason, Omar Sharif e Catherine Deneuve).
Ava Gardner
© Michael Ochs Archives
Tra la fine degli anni ’80 e i primi anni Dieci del nuovo millennio, “Sissi” ha trovato spazio soprattutto in film per la tv e soprattutto in produzioni tedesche. In Italia sono invece usciti il film tv Il destino di un principe (2006, Elisabetta ha il volto di Sandra Ceccarelli) e la miniserie, sempre televisiva, Sissi (all’estero distribuita come “Sisi”) con protagonista Cristiana Capotondi. L’ultima apparizione dell’imperatrice – interpretata da Hannah Herzsprung – è invece nel film per la sala Ludwig II, co-diretto nel 2012 da Marie Noelle e Peter Sehr.
Cristiana Capotondi
A un secolo dal primo film ecco che arriva una nuova serie dedicata a Elisabetta. La sua storia, la sua vita, sempre carica di fascino, oggi diventa più che mai ispirante per tutte quelle donne che hanno il coraggio di lottare per i propri sogni e le proprie visioni. Anche, soprattutto, contro tutto e tutti.