Vogue Italia di aprile: l'editoriale del direttore

Molti amici

Many friends have helped us in writing this book 
(dalla prefazione di “Orlando”, Virginia Woolf, libero adattamento)

Ci sono prodotti creativi che sono frutto

del talento individuale. Altri invece sono figli di uno sforzo collettivo, crescono e prendono forza dal contributo di persone con diverse sensibilità ed esperienze. Senza alcun margine di dubbio, Vogue Italia fa parte di questo secondo gruppo. Ogni idea, ogni foto e ogni pagina del giornale è frutto di uno scambio costante tra le persone che ci lavorano. È la parte del nostro mestiere che amo di più: aiutare a crescere l’idea di un altro, vedere come le mie si rafforzano e prendono forma quando vengono messe alla prova delle diverse sensibilità dei colleghi. Siamo una comunità, e sa il cielo quanto in un momento come questo il senso di condivisione sia centrale nelle nostre vite*. Questo mese abbiamo fatto un esperimento. Abbiamo chiamato un designer che a sua volta sa e ama circondarsi di talenti, e abbiamo messo a fattore comune le nostre rispettive comunità creative. Quello che state per leggere è il frutto dunque dell’incontro tra le passioni e le persone che hanno un ruolo nella vita e nel lavoro di Kim Jones, e la grande famiglia lievemente disfunzionale di Vogue Italia. Quindi sì, si può ben dire che molti amici ci hanno aiutato a scrivere queste pagine.

* Letto sulla porta di una scuola chiusa per Covid: un filo rosso e invisibile lega chi è destinato a stare insieme. Si allunga, si accorcia, si annoda. Ma non si spezza mai.

Sono entusiasta di aver potuto lavorare a questo progetto per Vogue Italia con un gruppo di persone straordinario. Ho scelto di coinvolgere non solo amici che appartengono al mondo della moda, ma anche all’arte e alla letteratura, e agli altri ambiti che amo e che quindi volevo fossero rappresentati in questo numero. È un gruppo di persone che ammiro, e che so continuerò ad ammirare in futuro. Come Malick, per fare un esempio: è un nuovo fotografo, è assolutamente fantastico, e l’idea che potesse produrre immagini così belle per un magazine tanto prestigioso è stata davvero emozionante. Negli anni, Vogue Italia è stata per me la rivista di moda più stimolante. Risparmiavo per comprarla e non appena usciva l’andavo a cercare nelle edicole di Londra. Esserne il Guest Editor per un mese è stato davvero, davvero speciale.

Kim Jones

English text atthis link

Related Articles