Là Fuori nasce nel 2019 a New York dall'intuizione di Riccardo Benedini e del designer Vidur Adlakha, che uniscono le proprie visioni per creare un brand
È infatti la connessione fra le diverse culture e l'intreccio del savoir fare degli artigiani sparsi per il mondo a rendere il brand – dedicato a abbigliamento e lifestyle – un vero e proprio esempio di responsabilità e inclusione, con l'obiettivo di creare una community dedita al supporto delle artigiane donne, protagoniste delle collezioni.
In occasione del lancio della collezione Stories of Sapa, dedicata al Vietnam abbiamo intervistato Riccardo Benedini, Direttore Creativo e Co-Founder di Là Fuori.
Cosa vi ha spinto a dare vita al brand?
Nell’agosto 2019 ho avuto la fortuna di conoscere Vidur Adlakha, stilista newyorkese che mi ha coinvolto in un viaggio esperienziale, chiedendomi di raccontare, attraverso la foto e la poesia, le storie dei tessuti che avremmo incontrato lungo il nostro cammino. La stesso anno, abbiamo fondato insieme a New York il brand di moda sostenibile, con l’intento di trasformare il tessuto in un vero e proprio lifestyle. L’obiettivo è quello di dare un volto e un’emozione ai capi che realizziamo, attraverso uno story telling che faccia dell’artigiano il vero protagonista di tutte le nostre collezioni.
Cosa c'è nel mondo di Là Fuori?
Il nome “Là Fuori” deriva dal fatto che osserviamo il mondo con uno spirito interrogativo, in grado di reinterpretare, non solo la visione delle nostre origini, ma anche la percezione delle nostre forme, la nostra identità e il nostro ruolo nel mondo. Vogliamo diffondere, con i nostri capi di abbigliamento, un seme di ispirazione, per ricordare alla nostra mente di essere sempre “sulla strada”, dove la bellezza viene coltivata giornalmente. Basta solo uscire, cercare quel fascino autentico, aver voglia di chiedere, curiosità di comprendere, meraviglia di trovare. <<Dove sei?" - "Là fuori">>. Le culture tessili sparse nel mondo e le loro artigiane, con le proprie storie di vita, ci offrono questa bellezza. È per questo che partiamo e andiamo a bussare alle loro porte.
Quali sono stati i passi che vi hanno portato a una produzione così attenta alla responsabilità?
Le nostre artigiane sono madri che creano il tessuto della vita, tenaci sognatrici e fautrici del proprio destino. Ogni abito simboleggia dunque l’incontro tra la donna che lo realizza e colei che lo indossa, restituendo dignità e forza a quella creatività femminile troppo spesso nel mondo discriminata. Ci siamo impegnati dunque a produrre il 30% di ogni collezione direttamente alla fonte dell’ispirazione, vale a dire a stretto contatto con la comunità di artigiani e di artisti che hanno suggerito i capi di quella determinata stagione. Condividiamo il 10% dei nostri profitti direttamente con le tessitrici, le ricamatrici e tutte persone con cui collaboriamo nel nostro percorso; la ripartizione degli utili è aggiuntiva agli stipendi per la creazione dei nostri prodotti. Ci preoccupiamo infine di distribuire direttamente il compenso dovuto agli artigiani e documentiamo sul web, anche attraverso i nostri canali social, l’intero processo di scambio e crescita che prende forma da questo progetto.
Quali sono le tre parole che utilizzereste per descrivere Là Fuori?
“Nomadi esploratori di tessuto”: io e Vidur Adlakha siamo due amici che viaggiano alla ricerca di storie di tessuto capaci di sensibilizzare le donne su ciò che significa “indossare responsabilmente", scegliere un capo significa decidere l’identità dei nostri sogni futuri, in connessione con il mondo e le persone che lo abitano. La nostra cliente ideale è la donna che aspira ad essere un'esploratrice del mondo. Quando la vita non le permette di farlo, indossando i capi Là Fuori si sente comunque parte di una storia esotica, che può seguire quotidianamente per mezzo delle nostre storie che fanno del tessuto un vero e proprio lifestyle. Non siamo solo un brand di abbigliamento ma il nostro intento è quello di costruire una community di donne attive nella valorizzazione, diffusione e salvaguardia delle culture artigiane in tutto il mondo.
Il brand parla di viaggi e culture, l’India, il Vietnam, dove possiamo immaginare di volare virtualmente per le prossime collezioni?
Là Fuori realizza ogni anno quattro collezioni ispirate a quattro culture tessili differenti. Per ciascun viaggio amiamo pensare che esista una mappa di tessuto che ci guidi in una nuova direzione. Molte delle nostre tappe provengono dalla profonda cultura dello stilista Vidur Adlakha in merito alle tradizioni tessili dei vari paesi ed una volta delineato un itinerario di massima, partiamo, lasciando che sia il viaggio stesso, giorno dopo giorno, ad ispirarci. Ciò che per noi è davvero importante è mantenere questo percorso, attraverso le diverse culture, autentico e reale. Molti brand si ispirano a realtà distanti, ma pochissimi si recano di persona sul luogo, trascorrendo intere settimane nei villaggi degli artigiani con cui desiderano lavorare. Noi invece siamo veri e propri ospiti di una cultura, prima che esploratori. Amiamo bussare fisicamente alle porte, chiedere permesso, raccogliere informazioni. Ci appassioniamo con curiosità. Abbiamo un ufficio creativo in Italia e la prossima collezione sarà ispirata alla cultura tessile di questa terra che per l’occasione è anche acqua, nonché suggestione: parliamo di Venezia e dell’incanto delle sue artigiane. Questa città è la madre per eccellenza, colei che adotta la meraviglia proveniente dagli altri continenti. Vogliamo parlare con Lei.