Il punto di vista di Casa Vogue. Poltrona R63 di Tato
Benedetti sian gli archivi e lode a chi li ha inventati, viene da dire ogni volta che dai cassetti ritornano alla luce (e alla produzione) pezzi
Poltrona R63, design Ignazio Gardella, Tato.
Conquista subito il profilo dello schienale, che richiama, semplificandole le linee, quello di una bergère, ma con le ali poggiatesta aperte. Oggi non ci si fa più caso, ma allora risultava poi assolutamente innovativo il dettaglio del rivestimento che copre completamente le gambe, uniformando i sottili sostegni alla seduta e allo schienale. La poltrona è realizzata con una struttura in massello di legno e con piedini in ottone. L’imbottitura è di poliuretano e viene rifinita, a richiesta, in panno velluto o altri tessuti. Un interessante ritorno che amplia la gamma di progetti di Gardella che la novarese Tato ha già in catalogo – soprattutto luci – ma anche, fra i vari, la bella poltroncina Lido di qualche anno posteriore (1965), ancora per un hotel, l'Excelsior al Lido di Venezia.
Poltrona R63, design Ignazio Gardella, Tato.